PROFEZIA:
NECESSARIA E RIFIUTATA
Vangelo di Marco 6, 1-6
1 Partito
quindi di là, andò nella sua patria e i discepoli lo seguirono. 2
Venuto il sabato, incominciò a insegnare nella sinagoga. E molti
ascoltandolo rimanevano stupiti e dicevano: «Donde gli vengono queste
cose? E che sapienza è mai questa che gli è stata data? E questi
prodigi compiuti dalle sue mani? 3 Non è costui il carpentiere, il
figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di
Simone? E le sue sorelle non stanno qui da noi?». E si scandalizzavano
di lui. 4 Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato che nella
sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». 5 E non vi poté operare
nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi ammalati e li guarì. 6
E si meravigliava della loro incredulità. Gesù andava attorno per i
villaggi, insegnando.
Di profeti: donne, uomini, comunità la storia ha sempre avuto e
continua ad avere un’esigenza profonda. Profeta è colei, colui, sono
coloro che per dono, intuizione, vibrazione e forza interiori,
disponibilità al coinvolgimento, coraggio, fedeltà e coerenza vivono in
modo particolarmente coinvolto e partecipe le situazioni della storia,
ne colgono gli aspetti di offesa della dignità umana, la violazione di
diritti umani e dell'ambiente naturale, li evidenziano e li denunciano
con forza .Nello stesso tempo indicano la possibile strada alternativa
e ancora sono disponibili a pagare le conseguenze di quello che vivono
e affermano nella loro carne e a diventare oggetto di critiche, accuse,
maldicenze, emarginazione e isolamento. Il racconto del Vangelo di
questa domenica (Marco 6, 1 – 6) ci conduce proprio nel cuore della
questione: perché la profezia è indispensabile e nello stesso tempo
rifiutata e osteggiata? Perché i profeti sono contrastati salvo poi
anche se spesso in modo oscillante e ambivalente il loro insegnamento
viene ripreso? Gesù ritorna a Nazareth, il villaggio in cui è cresciuto
con la madre Maria e il padre Giuseppe da cui ha imparato il mestiere
di falegname. Poi attorno ai trenta anni è partito per annunciare e
iniziare la rivoluzione del Regno di Dio cioè di un'umanità
caratterizzata da giustizia, accoglienza, uguaglianza, fratellanza,
prossimità e condivisione, pace. Partecipa all'incontro del sabato
nella sinagoga e interviene. I presenti sono sbalorditi e nello stesso
tempo incapaci di cogliere la novità delle sue parole e dei suoi gesti
perché li collocano nella considerazione abituale di anni nel loro
paese. Di conseguenza non entrano in rapporto con la novità del profeta
Gesù che commenta: “Un profeta è disprezzato soprattutto nella sua
patria tra i suoi parenti e nella sua casa". I profeti hanno parlato e
parlano in nome delle speranze, danno voce alle dimensioni fondamentali
dell'essere umano nonostante le situazioni della storia le
contraddicano e smentiscano; comunicano la fedeltà all’ essere profondo
dell'umanità, a quelle" verità antiche come le montagne”; come continua
a ricordarci il profeta Gandhi.
Esprimono la forza della verità in ogni tempo sotto tutti i poteri con
un'apertura universale, planetaria. Sono innumerevoli nella storia e
diversi libri voluminosi non basterebbero certo a contenerne solo
qualche accenno. Si possono ricordare insieme due: Pier Paolo Pasolini
e la sua critica lucida al potere e padre Davide Turoldo, poeta e
profeta dell'uomo e di Dio che ha preso la parola a Casarsa al suo
funerale il 6 novembre 1975 rivelando il suo dolore di amico e
rivolgendo parole profonde e commosse a sua madre. La chiesa o è
profetica o non è la Chiesa del Vangelo di Gesù; ma un'istituzione
religiosa che cerca aggiustamenti con tutti e tutto perdendo la sua
credibilità. Come un flusso di vita continuano a visitarci e a parlarci
fra gli altri don Primo Mazzolari, don Lorenzo Milani, padre Davide
Turoldo, padre Ernesto Balducci, don Tonino Bello, don Diana, don
Puglisi, il vescovo Martire Romero, il papa del Concilio Giovanni XXIII
che portò la profezia ai vertici dell'istituzione della Chiesa e tante
altre e tanti altri.
Ciascuna e ciascuno di noi è chiamato ad esprimere la sua piccola, ma
così importante, profezia, riproponendo, nonostante tutte le smentite,
le dimensioni fondamentali e irrinunciabili dell’umanità: giustizia,
libertà, uguaglianza, fratellanza, diritti umani, pace.
DOMENICA 4 LUGLIO 2021.pdf
AVVISI
Celebriamo l’Eucarestia nei giorni feriali martedì e giovedì alle ore 8
in chiesa.
La domenica: nei mesi di luglio e agosto celebriamo UNA UNICA
EUCARESTIA alle ore 9.30 in Sala Petris.