DOMENICA 8 AGOSTO 2021 - Vangelo di Giovanni 6,41-51
08/08/2021

PANE DI VITA
Vangelo di Giovanni 6, 41-51

41 Intanto i Giudei mormoravano di lui perché aveva detto: «Io sono il pane disceso dal cielo». 42 E dicevano: «Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui conosciamo il padre e la madre. Come può dunque dire: Sono disceso dal cielo?». 43 Gesù rispose: «Non mormorate tra di voi. 44 Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. 45 Sta scritto nei profeti: E tutti saranno ammaestrati da Dio. Chiunque ha udito il Padre e ha imparato da lui, viene a me. 46 Non che alcuno abbia visto il Padre, ma solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. 47 In verità, in verità vi dico: chi crede ha la vita eterna. 48 Io sono il pane della vita. 49 I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; 50 questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. 51 Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».


Dopo la condivisione dei pani e dei pesci continua il problematico dialogo fra Gesù e i suoi interlocutori (Vangelo di Giovanni 6, 41-51).

Il pane insieme ad essere cibo indica e anche rappresenta ciò di cui gli esseri umani hanno necessariamente bisogno: nutrimento appunto e insieme salute, scuola, lavoro, istruzione, casa, terra, ambiente curato e vivibile, discreta tranquillità; profondità interiore, amorevole compassione, cultura e diverse espressioni artistiche. Gesù si propone ai suoi interlocutori come nutrimento, pane venuto dal cielo; per loro è difficile percepire questa dimensione in quell'uomo di Nazareth di cui conoscono padre e madre e con cui hanno vissuto nello stesso paese per tanti anni. Gesù continua nella sua proposta esortandoli alla fiducia in Lui:" Io sono il pane quello vivo, venuto dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà per sempre. Il pane che io gli darò è il mio corpo, dato perché il mondo abbia la vita". Un esempio del rapporto fra il cibo che procura vita e il cibo che procura morte. Uno dei tanti e significativi incontri dell'ultima edizione, la diciassettesima di Vicino/Lontano i primi giorni dello scorso luglio, è stato dedicato alla presentazione del libro di Valerio Cataldi: " Narcotica, lungo le rotte della morte ". Valerio Cataldi inviato speciale della RAI ha seguito le rotte dell'immigrazione ed è entrato in zone di conflitto armato dove detta legge il crimine organizzato come: Colombia, Messico, Equador, Albania; tra le situazioni collegate c'è il pieno coinvolgimento della Ndrangheta calabrese. Marco Paciolla attivista dei diritti umani e giornalista ucciso in Colombia il 15 luglio 2020 ha detto: " Se vuoi parlare in modo utile del narcotraffico in Sud America devi parlare delle persone, di ciò che vivono e subiscono".

Di migliaia e migliaia di bambini anche di meno di dieci anni che si fasciano le dita per poter strappare tutti i giorni foglie di coca; dei contadini che per sopravvivere la coltivano; poi delle grandi organizzazioni criminali che sfruttano il loro lavoro e attivano un mercato mondiale il cui arricchimento è tale che il denaro non si conta ma si pesa. La morte domina: i narcos sequestrano, torturano, uccidono in modo raccapricciante, prelevano gli organi smembrando i corpi, i cui resti i familiari cercano disperatamente. In Messico nell'ultimo decennio sono state fatte sparire 70.000 persone. Foglie di coca per la vita delle famiglie dei contadini a cui non si propongono colture alternative. Cocaina di morte. Arricchimenti clamorosi insanguinati. In Colombia al confine con il Venezuela, don Rito un prete italo-colombiano ha fondato " Oasi di amore di pace", una comunità per aiutare ragazzi e ragazze a studiare e così a sottrarli alle opzioni della coca o della guerriglia o di tutte e due insieme.

Nell’ Oasi insieme alla scuola ci sono coltivazioni di frutta e verdura, allevamento di animali, campi di caffè. In essa circola e si distribuisce il pane di vita, pane dell'accoglienza, istruzione, condivisione, appartenenza alla comunità. È il pane di Gesù, il pane del cielo nell'inferno tutto intorno. Nutre la vita, le prospettive, le speranze.


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AVVISI

Durante la settimana celebrazione dell’Eucarestia in chiesa martedì e giovedì alle ore 8.

La domenica unica celebrazione alle ore 9.30 in Sala Petris.


Notizie dal Centro Balducci:

Memoria delle vittime di Hiroshima e Nagasaki: 6 e 9 agosto

Lunedì 9 alle ore 10 davanti alla base USAF di Aviano, sit-in a favore del disarmo nucleare evidenziando soprattutto che la corsa agli armamenti sottrae risorse alla salute pubblica, alla scuola, alla ricerca, al lavoro, all’ambiente, alle attività socialmente utili.



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