LE RELIGIONI A
UN BIVIO
Vangelo di Marco 8, 27-35
27 Poi Gesù
partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di
Filippo; e per via interrogava i suoi discepoli dicendo: «Chi dice la
gente che io sia?». 28 Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista,
altri poi Elia e altri uno dei profeti». 29 Ma egli replicò: «E voi chi
dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo». 30 E impose
loro severamente di non parlare di lui a nessuno.
31 E cominciò a
insegnar loro che il Figlio dell'uomo doveva molto soffrire, ed essere
riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, poi venire
ucciso e, dopo tre giorni, risuscitare. 32 Gesù faceva questo discorso
apertamente. Allora Pietro lo prese in disparte, e si mise a
rimproverarlo. 33 Ma egli, voltatosi e guardando i discepoli,
rimproverò Pietro e gli disse: «Lungi da me, satana! Perché tu non
pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini».
34 Convocata la
folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: «Se qualcuno vuol venire
dietro di me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. 35
Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la
propria vita per causa mia e del vangelo, la salverà.
L'interrogativo rivolto da Gesù ai discepoli su chi Lui sia, per la
gente che incontrano e per loro stessi (Vangelo di Marco, 8, 27-35) assume
oggi insieme alla risposta possibile di ciascuna e ciascuno di noi una
risonanza planetaria nella considerazione di tutte le fedi religiose
nella storia attuale del mondo. Si pensi, ad esempio, alla risposta
possibile molto importante e significativa su chi sia Gesù per noi
personalmente e all’accostamento immediato alla situazione storica
attuale, a cominciare dal dramma dell'Afghanistan e alle gravissime
responsabilità del nostro mondo che vanta riferimenti cristiani. Padre
Ernesto Balducci ha riflettuto molto sulle religioni. Sosteneva che
tutte sono ad un bivio: continuare a preoccuparsi ognuna di sé stessa,
del proprio particolare o spostare il proprio baricentro nel cuore
della storia dove si agitano i drammi e le speranze dell'umanità ed
aprirsi liberandosi dalle preoccupazioni dei propri particolari per
rappresentare un punto di riferimento e un faro di speranza per
l'umanità. Per riflettere su questa condizione si richiamava un
episodio emblematico. Il 3 febbraio 1943 nelle acque della Groenlandia
la Dorchester colpita da un siluro tedesco, stava per affondare. Chi
non aveva un salvagente era perduto. Nella lotta selvaggia per la vita
racconta un testimone che quattro uomini rimasero calmi e consapevoli,
quattro cappellani militari: un rabbino, un sacerdote cattolico e due
preti evangelici. Si erano legati l'uno all'altro per non cadere dal
ponte viscido e già fortemente inclinato.
Tutti e quattro avevano ricevuto una cintura di salvataggio ma ciascuno
l'aveva offerta ad un uomo dell'equipaggio. Allorché la nave si
impennò, prima di colare definitivamente a picco fra i flutti, si
vedono i quattro per l'ultima volta. Stavano ritti e immobili,
tenendosi per mano, addossati contro il parapetto. Pregavano. Così
commenta Padre Balducci: " Da quando ebbi la notizia di questo fatto la
catena dei quattro uomini di Dio è entrata a far parte del mio mondo;
nel loro gesto non c'è solo l'atto individuale che più di ogni altro
avvicina l'uomo a Dio, cioè l’amore che dona la vita, è la fine
dell'età delle molte religioni per riprendere l'ispirazione originale
l'orizzonte possibile: se davvero vogliono rendere onore a Dio si
liberino dalla cintura del salvataggio e accettino il rischio comune.
Come a dire: muoiano al proprio passato e dimostrino con i fatti che a
generarle non sono stati il timore e il potere, ma l'amore. È quindi
venuto il tempo di dirci che il vero ecumenismo non è quello che mira
alla riconciliazione dei credenti con i credenti, dell'uomo con l'uomo.
Da qui bisogna incominciare, qui si dovrà finire”. In questo itinerario
si può collocare la decisione di Gesù di andare incontro
volontariamente alla morte, certo non senza timore e tremore,
liberandosi da ogni logica di salvaguardia e garanzia per sé, di
potere; per essere aperto all'amore per tutti. Egualmente si
inseriscono le nostre rinunce personali a visioni individualistiche ed
egocentriche per essere aperti a quella libertà che si fa condivisione,
responsabilità e solidarietà, che produce segni di vita uniti a tanti
altri, più che mai indispensabili oggi nella diffusione dell'egoismo,
della violenza e della morte.
DOMENICA 12 SETTEMBRE 2021.pdf
AVVISI
Durante la settimana si celebra l’Eucarestia il martedì e il giovedì alle ore 8 in Chiesa.
La domenica alle ore 8 e 10.30
in Sala Petris.
ATTIVITA’
CULTURALI DEL CENTRO
- Giovedì 09.09 ore 20.30: Presentazione libro "Ultimi respiri a Kabul
- Tra la neve bianca e i lupi neri” di Fawad e Raufi, Sala Petris.
Pierluigi di Piazza dialoga con l'autore.
- Venerdì 10.09 ore 18.00: Il fiore raro: Dialoghi sulle malattie rare
e sulla solitudine delle famiglie. Sala Petris.
INCONTRI
DI PIERLUGI- Presentazioni dei libri al Centro Balducci;
- Sabato 11 settembre ore 9.30 ad Andreis: incontro con gli scout;
- Domenica 12 settembre ore 18.00 a Palmanova: “Dialogo intorno ai
confini” all’interno dell’iniziativa Lector in Palma