FRANCESCO DI
ASSISI: L’UOMO PLANETARIO
Vangelo di Matteo
11,25-30
25 In quel
tempo Gesù disse: «Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della
terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli
intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. 26 Sì, o Padre, perché così
è piaciuto a te. 27 Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno
conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il
Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare. 28 Venite a me,
voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. 29
Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e
umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. 30 Il mio
giogo infatti è dolce e il mio carico leggero».
L'anticipo a oggi domenica 3 ottobre del Vangelo di domani 4 ottobre
non è strumentale ma è per poter condividere qualche piccola, umile
riflessione sul santo planetario Francesco di Assisi di cui domani
appunto ricorre la memoria, molto diffusa e presente al di là della
data cronologica (
Vangelo 11,25-30). Francesco di Assisi esprime l'uomo
nuovo: Seppure vissuto tanti secoli fa ci precede nella visione e
costruzione di una nuova umanità e di una Chiesa del Vangelo. Figlio di
un ricco commerciante di stoffe si accorge che quella ricchezza si basa
sullo sfruttamento di donne e uomini ridotti a schiavitù e per
constatazione, intuizione, dono, rivelazione di Dio, come il Vangelo
dice, si spoglia e da vivace animatore delle spensierate scorribande
con i giovani di Assisi si trasforma nell'uomo che tende la mano per la
questua per poter vivere, vestito di grezza povertà. Un cambiamento
clamoroso che sollecita continuamente ad un radicale cambiamento della
ingiustizia strutturale del mondo che continuamente provoca i privilegi
di pochi e l’impoverimento di gran parte. Francesco continua a
insegnare la semplicità, la sobrietà, la semplice convivialità come
messaggio dirompente che va dalla produzione al consumo. Dato
l'intreccio del tutto e di tutti, intimamente legata a questa
dimensione c'è l'altra fondamentale del rapporto con le persone a
cominciare da quelle escluse e abbandonate a motivo della loro
condizione. Dentro alle mura della città di Assisi certo non c'erano i
lebbrosi. Francesco li incontra quando esce dalla protezione costruita
della città; all'inizio ne prova disgusto e poi un processo di
avvicinamento lo porta a incontrarli e abbracciarli. In quel momento,
guardando la vita e il mondo con i loro occhi Francesco guarda se
stesso e tutto quello che lo circonda in modo nuovo. Così per noi oggi:
la nostra considerazione sulle persone e sulla realtà dipende dal
nostro sguardo; se unito a quello delle persone ammalate, tribolate,
affaticate, ai margini certamente è uno sguardo diverso che sollecita
all'attenzione, all'accoglienza, alla premura e alla cura. L'esperienza
della guerra che Francesco ha vissuto lo sollecita ad elaborare la
liberazione dal nemico, a praticare la nonviolenza che diventa
attenzione e desiderio di incontro e dialogo.
Così mentre i cristiani marciano nella crociata, lui Francesco a mani
nude guidato dal Vangelo incontra il sultano e dialoga con lui. Si può
dire che in quel momento alla guida della Chiesa non c'è il papa
crociato, ma l'uomo di Assisi. Il Cantico delle creature è la profezia
sul mondo con una attualità sconcertante, commovente e provocatoria
sull’ urgente impegno di custodia e cura dell'ambiente vitale. L'uomo
non padrone, non utilizzatore, non usurpatore ma invece nell'unico
grande tutto di cui è parte colui che contempla e dialoga con ogni
creatura, che prende a cuore, di cui si prende cura con attenzione e
impegno indispensabili coinvolti nell’ interdipendenza planetaria.
DOMENICA 3 OTTOBRE 2021.pdf
AVVISI
-
Dato lo svolgimento del 29° Convegno del Centro Balducci dal 30
settembre al 3 ottobre, DOMENICA 3 OTTOBRE celebriamo un’unica
celebrazione dell’Eucarestia alle ore 8.00 in Sala Petris.
- 29° Convegno “Se la retta via è
smarrita uniamoci per riveder le stelle”. Da giovedì 30 settembre a
domenica 3 ottobre si svolge il 29° Convegno del Centro
Balducci. Raccogliere e seguire il programma per le modalità di
partecipazione.