LIBERARSI DALL’INIMICIZIA
Vangelo di Luca 6, 27-38
27 Ma a voi che
ascoltate, io dico: Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che
vi odiano, 28 benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che
vi maltrattano. 29 A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche
l'altra; a chi ti leva il mantello, non rifiutare la tunica. 30 Dà a
chiunque ti chiede; e a chi prende del tuo, non richiederlo. 31 Ciò che
volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro. 32 Se amate
quelli che vi amano, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo
stesso. 33 E se fate del bene a coloro che vi fanno del bene, che
merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. 34 E se prestate a
coloro da cui sperate ricevere, che merito ne avrete? Anche i peccatori
concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. 35 Amate
invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla,
e il vostro premio sarà grande e sarete figli dell'Altissimo; perché
egli è benevolo verso gl'ingrati e i malvagi. 36 Siate misericordiosi,
come è misericordioso il Padre vostro. 37 Non giudicate e non sarete
giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà
perdonato; 38 date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e
traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui
misurate, sarà misurato a voi in cambio».
Il Vangelo di questa domenica (Luca
6.27-38) si esprime con una radicalità unica e del tutto
speciale, proprio perché riguarda la profondità del nostro essere, la
nostra identità personale e comunitaria. Papa Francesco nell'intervista
di Fabio Fazio di domenica 6 febbraio ha affermato che il male più
grande e grave è la guerra e la costruzione e la vendita delle armi per
combatterla: il nostro Paese per il 2022 raggiunge il record di 25
miliardi per le spese militari: la guerra come espressione
dell'inimicizia si attua contro i nemici da colpire e distruggere. Il
filosofo e politico tedesco nazional-socialista Karl Schmidt ha
affermato addirittura che l'essenza della politica va individuata nell’
antitesi tra "amico e nemico". La storia ci insegna, se vogliamo
ascoltare, come si creano i nemici, quali motivazioni e raffigurazioni
si danno per convincere della loro pericolosità e quindi della
necessità di combatterli e di eliminarli.". C’è un’altra riflessione
importante che riguarda l'esigenza profonda di essere rassicurati e i
traumi, i disagi, l'incertezza, ad esempio per la pandemia, che
accentuano questa pulsione securitaria, con la spinta a proteggere la
propria vita, a rinchiudersi, a vivere con diffidenza e sospetto,
avversione la presenza degli altri. Possono crescere rabbia e
risentimenti, fino a sfociare anche per altre concause nell'odio. Si
pensi a come i migranti per tante persone siano avvertiti come nemici,
a prescindere, senza approfondimenti. Emerge continuamente l'esigenza
di trovare un colpevole a cui attribuire le cause delle situazioni
problematiche e difficili. Così il Vangelo: " Amate anche i vostri
nemici, fate del bene a quelli che vi odiano. Benedite quelli che vi
maledicono, pregate per quelli che vi fanno del male."
È un insegnamento radicale, profondo e alternativo che certo riguardo i
sentimenti, i pensieri, gli atteggiamenti personali e gli itinerari
difficili che comportano, che apre all'orizzonte in cui ci si libera
dalle figure nemiche e in questo si resiste con la nonviolenza attiva
nonostante le difficoltà e le avversioni: " Se qualcuno ti percuote su
una guancia tu presentagli anche l'altra". L'alternativa
all’avversione, all’ inimicizia e all'odio è la costruzione convinta e
certo faticosa della fratellanza, con l'affermazione vissuta della
dignità di ogni persona, fondamento dei diritti umani. L'amore profondo
e disponibile ne è all’origine. Queste dimensioni costitutive
mettono in relazione la spiritualità, la cultura, l'etica e la politica
come servizio al bene comune. Il testo evangelico ricorda anche la
“massima aurea”, sintesi di culture e spiritualità millenarie: "Fate
agli altri quello che volete che essi facciano a voi". Seguire questa
reciprocità etica esige riflessioni, verifiche, quella cura dell'anima
così indispensabile. Altre parole di speciale forza interiore invitano
a: "Non giudicare, non condannare, perdonare, essere pieni di bontà
come Dio Padre che è pieno di bontà". Diverse le ricadute per la nostra
vita con un’attenzione di fondo, senza entrare nel piano giudiziario e
della sua inderogabile riforma. Conoscere le persone, anche solo
parzialmente è difficile; quasi sempre i giudizi su di esse sono
superficiali, frettolosi, irrispettosi; se ne parla senza parlare con
loro; il clericalismo accentua questi aspetti negativi.
DOMENICA 20 FEBBRAIO 2022.pdf
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