DOMENICA 10 APRILE 2022 - Vangelo di Luca 22,14-23,56
10/04/2022

MORTE E VITA
Vangelo di Luca 22,14-23,56


14 Quando fu l'ora, prese posto a tavola e gli apostoli con lui, 15 e disse: «Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione, 16 poiché vi dico: non la mangerò più, finché essa non si compia nel regno di Dio». 17 E preso un calice, rese grazie e disse: «Prendetelo e distribuitelo tra voi, 18 poiché vi dico: da questo momento non berrò più del frutto della vite, finché non venga il regno di Dio». 19 Poi, preso un pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me». 20 Allo stesso modo dopo aver cenato, prese il calice dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che viene versato per voi». 21 «Ma ecco, la mano di chi mi tradisce è con me, sulla tavola. 22 Il Figlio dell'uomo se ne va, secondo quanto è stabilito; ma guai a quell'uomo dal quale è tradito!». 23 Allora essi cominciarono a domandarsi a vicenda chi di essi avrebbe fatto ciò. 56 Vedutolo seduto presso la fiamma, una serva fissandolo disse: «Anche questi era con lui».



Il Vangelo di questa settimana (Luca 22,14-23,56) ci fa riflettere su come la vita e la morte siano in connessione inscindibile: si è sempre teso a separarle, a distinguerne i tempi, i modi e i luoghi ma pare proprio non sia possibile. Le loro conseguenze non si possono modificare. Quando le persone care se ne vanno le loro vite continuano ugualmente in noi e le loro e le nostre in noi proprio perché la connessione fra vita e morte percorre le radici più profonde dell'essere. La vita in diversi modi ha sperimentato i percorsi, i disegni di ostacoli posti dalla morte sulle strade della vita.
Elaborare questi vissuti costituisce in continuità i drammi e le speranze delle persone, delle comunità e dei popoli che costituiscono il patrimonio interiore indispensabile all'esistenza. Un patrimonio, un interrogativo permanente: perché il dolore, perché gli ostacoli, i segni di morte se si possono individuare persone ed esperienze che coinvolgono in profondità i percorsi della vita?
E quelli della morte negatrice e distruttrice della vita? Gesù di Nazareth è venuto alla vita, prima di tutto ha comunicato in continuità amore incondizionato alle persone segnate dalla morte, colpito anche lui da questi segni continuando a immettere vita.
Il mondo, i poteri che organizzano la morte lo hanno giudicato insopportabile e hanno deciso di ucciderlo. Lui ha continuato ad esprimere l'amore, il bene e la vita affidandosi al Dio dell'amore che continua ad essere presente, a comunicare, ad avvolgere nell'amore con la presenza che può coinvolgerci: noi, le relazioni, tutti gli esseri viventi.

Il bisogno di speranza: “La speranza siamo noi quando non ci voltiamo dall'altra parte.”



 DOMENICA 10 APRILE 2022.pdf



AVVISI
Durante la settimana la celebrazione dell’Eucarestia è il martedì e il giovedì alle ore 8 in chiesa.
La domenica alle ore 8 e 10.30 in Sala Petris


AL CENTRO BALDUCCI
Sabato 9 aprile 2022 alle ore 18 presso il Centro E Balducci: “Uomini in trappola-la letteratura antimilitarista del XX secolo” con Giancarlo Mauro, volontario del Centro Balducci.

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