MORTE E VITA
Vangelo di Luca 22,14-23,56
14 Quando fu
l'ora, prese posto a tavola e gli apostoli con lui, 15 e disse: «Ho
desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi, prima della
mia passione, 16 poiché vi dico: non la mangerò più, finché essa non si
compia nel regno di Dio». 17 E preso un calice, rese grazie e disse:
«Prendetelo e distribuitelo tra voi, 18 poiché vi dico: da questo
momento non berrò più del frutto della vite, finché non venga il regno
di Dio». 19 Poi, preso un pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro
dicendo: «Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in
memoria di me». 20 Allo stesso modo dopo aver cenato, prese il calice
dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che viene
versato per voi». 21 «Ma ecco, la mano di chi mi tradisce è con me,
sulla tavola. 22 Il Figlio dell'uomo se ne va, secondo quanto è
stabilito; ma guai a quell'uomo dal quale è tradito!». 23 Allora essi
cominciarono a domandarsi a vicenda chi di essi avrebbe fatto ciò. 56
Vedutolo seduto presso la fiamma, una serva fissandolo disse: «Anche
questi era con lui».
Il Vangelo di questa settimana (
Luca
22,14-23,56) ci fa riflettere su come la vita e la morte siano
in connessione inscindibile: si è sempre teso a separarle, a
distinguerne i tempi, i modi e i luoghi ma pare proprio non sia
possibile. Le loro conseguenze non si possono modificare. Quando le
persone care se ne vanno le loro vite continuano ugualmente in noi e le
loro e le nostre in noi proprio perché la connessione fra vita e morte
percorre le radici più profonde dell'essere. La vita in diversi modi ha
sperimentato i percorsi, i disegni di ostacoli posti dalla morte sulle
strade della vita.
Elaborare questi vissuti costituisce in continuità i drammi e le
speranze delle persone, delle comunità e dei popoli che costituiscono
il patrimonio interiore indispensabile all'esistenza. Un patrimonio, un
interrogativo permanente: perché il dolore, perché gli ostacoli, i
segni di morte se si possono individuare persone ed esperienze che
coinvolgono in profondità i percorsi della vita?
E quelli della morte negatrice e distruttrice della vita? Gesù di
Nazareth è venuto alla vita, prima di tutto ha comunicato in continuità
amore incondizionato alle persone segnate dalla morte, colpito anche
lui da questi segni continuando a immettere vita.
Il mondo, i poteri che organizzano la morte lo hanno giudicato
insopportabile e hanno deciso di ucciderlo. Lui ha continuato ad
esprimere l'amore, il bene e la vita affidandosi al Dio dell'amore che
continua ad essere presente, a comunicare, ad avvolgere nell'amore con
la presenza che può coinvolgerci: noi, le relazioni, tutti gli esseri
viventi.
Il bisogno di speranza: “La speranza siamo noi quando non ci voltiamo
dall'altra parte.”
DOMENICA 10 APRILE 2022.pdf
AVVISI
Durante la settimana la celebrazione dell’Eucarestia è il martedì e il giovedì alle ore 8 in chiesa.
La domenica alle ore 8 e 10.30
in Sala Petris
AL
CENTRO BALDUCCI
Sabato 9 aprile 2022 alle ore 18
presso il Centro E Balducci: “Uomini in trappola-la letteratura
antimilitarista del XX secolo” con Giancarlo Mauro, volontario del
Centro Balducci.