PACE E
CRIMINI DELL’UMANITA’
Vangelo di Giovanni 20,1-9
1.Nel giorno
dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino,
quand'era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal
sepolcro. 2.Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo,
quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal
sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!». 3.Uscì allora Simon
Pietro insieme all'altro discepolo, e si recarono al sepolcro.
4.Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce
di Pietro e giunse per primo al sepolcro. 5.Chinatosi, vide le bende
per terra, ma non entrò. 6.Giunse intanto anche Simon Pietro che lo
seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra, 7.e il
sudario, che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende,
ma piegato in un luogo a parte. 8.Allora entrò anche l'altro discepolo,
che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. 9.Non avevano
infatti ancora compreso la Scrittura, che egli cioè doveva risuscitare
dai morti.
Con il Vangelo in mano, nel cuore, nel profondo dell’anima, siamo
tutti sconvolti dai crimini contro l’umanità in atto nelle ultime
settimane. L’affermazione della vita nel suo estremo, risurrezione, e
incredibilmente distrutta, eppure un’altra volta ancora per le strade
di Bucha, in altri nostri di fonte Armenia e di questo Pianeta.
Ci si sente come bambini, piccola formiche stravolte e sconvolte, e la
gente esce per andare a recuperare, a ricomporre, a dare sepoltura
dignitosa se a questo minimino possono essere considerate le fosse
comuni. Quell’uomo di Nazareth è oggetto a sua volta di un crimine
dell’umanità: non c’è in lui nessuna parvenza d’uomo perché
l’accanimento della violenza lo rende irriconoscibile. È in questa
condizione perché ha rivendicato la dignità delle persone umane. La
doverosa rivendicazione dell’autonomia e della libertà di un popolo, si
trasforma a causa dell’assolutismo autoritario della politica,
dell’autoritarismo, e della necessità delle armi.
La fede non può essere allontana né invocata in modo facile, con
minor decisione fonte di denuncia e di proposte. Pare che Dio stesso
venga sconfitto, che Maria accolga vagamente. Eppure da “qualcosa”
bisogna pur ripartire per non sentirsi travolti, annichiliti. La cura
dei corpi sono comunque una partenza indispensabile. Le mani delle
donne che si tendono al Crocifisso per esprimere umanità su quel corpo
che ha comunicato un amore così profondo e incondizionato. Da
qualche parte si deve pur ricominciare. Gli interrogativi del discepolo
sono più che mai veritieri.
L’umanità riscontra altri crimini contro l’umanità e questa desolazione
chiede di puntare i piedi; per la difesa dell’umanità, per i progetti
dell’ONU, che paiono oggi dissolti; chiediamo da ora, da subito, a
cominciare dalle scuole, che si ribadisca, si confermi, non si ceda;
che la partecipazione, i gruppi, le tante associazioni, i sindacati, i
partiti, non abbiano alcun tentennamento, che la diplomazia sia
credibile per contenuti e operatività, che mai più ci si senta in
qualche modo parte dei crimini contro l’umanità, che le religioni siano
presenti in modo pressante. Nella storia: ci sono state e ci sono
innumerevoli donne, uomini e comunità costruttori di pace.
DOMENICA 17 APRILE 2022.pdf
CELEBRAZIONI
SETTIMANA SANTA-SALA PETRIS
Durante la settimana la celebrazione dell’Eucarestia è il martedì alle ore 8 in chiesa.
Giovedì Santo 14 aprile
celebrazione alle ore 18.00
Venerdì Santo 15 Aprile
celebrazione alle ore 18.00
Sabato Santo 16 Aprile
celebrazione alle ore 18.00
Domenica di Pasqua 17 Aprile
alle ore 10.00 Celebrazione Eucaristica in Sala Petris
AL CENTRO BALDUCCI
-23 APRILE 2022 ORE 18:
Ricorderemo padre Ernesto Balducci a 30 anni dalla sua morte con Vito
Mancuso.
-24 APRILE 2022 ORE 10: Durante
la celebrazione della domenica interverranno:
Trio Domus Musicae: Scuola di musica di Mortegliano, Fisarmonica:
Andrea Valent, Tastiere: Nicola Tirelli, Contrabbasso: Giuseppe
Tirelli, Letture di Aida Talliente, attrice e con la partecipazione del
Coro Popolare della Resistenza diretto dal maestro Roberto Frisano.
Riflessione di Pierluigi Di Piazza