DOMENICA 4 NOVEMBRE 2007 Vangelo di Luca 19,1-10
04/11/2007
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La conversione nella concretezza delle scelte

Entrato in Gèrico, attraversava la città. Ed ecco un uomo di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere quale fosse Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, poiché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per poterlo vedere, salì su un sicomoro, poiché doveva passare di là. Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: "Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua". In fretta scese e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: "È andato ad alloggiare da un peccatore!". Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: "Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri; e se ho frodato qualcuno, restituisco quattro volte tanto". Gesù gli rispose: "Oggi la salvezza è entrata in questa casa, perché anch'egli è figlio di Abramo; il Figlio dell'uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto".

La questione del rapporto con il denaro è molto presente nei Vangeli, proprio perché lo è nella vita delle persone, delle comunità e dei popoli. Esprime di fatto il senso della vita, delle relazioni con gli altri e con Dio. Quando diventa un assoluto, l’assoluto del capitalismo nelle sue diverse attuazioni, rende concreta l’idolatria, determina opressione, sfruttamento, morte. Sull’altare di questa divinità si immolano ogni giorno migliaia di persone, tanti bambini; migliaia e migliaia sono le vittime delle violenze e delle guerre; centinaia di milioni sono sfruttate, altrettante considerate esuberi, insignificanti per questo sistema perché impoverite all’estremo, escluse dal circuito della produzione e del consumo. Anche nella nostra società il denaro determina condizioni di privilegio, di marginalità, di esclusione; più numerose di quanto pubblicamente si conoscano ci sono esprienze di condivisione, di solidarietà nelle quali il denaro esprime condivisione di ideali, di progetti, vicinanza concreta alle persone e alle comunità, uno stile di vita semplice, essenziale, sobrio che si libera dai bisogni indotti artificialmente dalla logica del consumismo. Il Vangelo ci testimonia come questa mentalità e prassi di liberazione dall’ossessione dell’avere e del denaro sia considerata impossibile dai discepoli di Gesù che proprio così commentano la sua proposta di vita. Gesù afferma che quello che è impossibile agli occhi degli uomini diventa possibile nella logica di Dio, che il coinvolgimento profondo della fede può condurci a scelte inedite, coraggiose, significative. Gesù si trova a Gerico dove vive un uomo conosciuto, molto ricco, giudicato iniquo e disprezzato dal popolo: è Zaccheo, uno capo degli agenti delle tasse, i “pubblicani” invisi al popolo perché riscuotono la tassa imperiale a favore della potenza occupante, l’impero di Roma; anche la religione del tempio li considera peccatori pubblici, impuri. Il meccanismo di riscossione delle tasse si attua con un appalto che prevede un’offerta molto alta ai dominatori con l’aumento dell’imposta alla gente non solo per rientrare economicamente, ma per introiettare molto di più. Quindi: vessatoria l’imposta dei dominatori, iniquo il meccanismo di riscossione. Zaccheo, e come lui altri, si è arricchito per questo motivo e in questo modo; la sua ricchezza è espressione dell’oppressione e dello sfruttamento come lo è tutto quello che si accumula sfruttando, provocando umiliazione e morte. Zaccheo è incuriosito da quell’uomo di Nazaret di cui ha sentito parlare; vorrebbe incontrarlo; cerca di risolvere il problema derivato dalla sua statura piccola e dalla grande folla che attornia quel maestro salendo su un albero per poterlo almeno vedere dall’alto. Gesù guarda in alto, incrocia il suo sguardo e gli propone di incontrarlo a casa sua: “Scendi in fretta, perché oggi devo fermarmi a casa tua”. Zaccheo scende subito e con grande gioia accoglie Gesù. La gente osserva e commenta in modo negativo l’incontro: “E’ andato ad alloggiare da uno strozzino.” Sono gli incontri che possono favorire e decidere i cambiamenti nella nostra vita: nel caso del denaro, della ricchezza, dei beni l’incontro con le persone in necessità qui, e in tante parti del mondo; la testimonianza coerente e illuminante di qualcuno; la partecipazione e la condivisione ad un’esperienza significativa di umanizzazione della vita e della storia. L’incontro con Gesù sollecita Zaccheo ad attuare un cambiamento fondamentale nella sua vita; si può pensare anche ad una inquietudine che diventa ora scelta ascoltando le parole e lasciandosi interpellare dallo sguardo di quel Gesù a cui sorprendentemente si è sentito cercato. “Signore, la metà dei miei beni la do ai poveri e se ho rubato a qualcuno gli rendo quello che ho preso, quattro volte tanto.” Il cambiamento, la conversione, se reali, non possono rimanere nelle buone intenzioni e nelle dichiarazioni di principio, ma diventare rottura di ogni connivenza con le strutture del male, dell’iniquità, dell’ingiustizia ed esprimersi in scelte alternative concrete e coerenti. Il commento di Gesù: “Oggi la salvezza è entrata in questa casa. Anche tu sei un discendente di Abramo. Ora il Figlio dell’uomo è venuto proprio a cercare e a salvare quelli che erano perduti. “ La salvezza è scoperta del senso profondo della vita, del rapporto autentico con gli altri e con Dio; si nutre di profondità e spiritualità e si concretizza in scelte di solidarietà e fraternità. Rispetto a questo siamo in qualche modo tutti perduti: una fede autentica può significativamente favorire esperienze che ci aiutano a diventare più umani e a rendere più umana la storia.

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