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GIUGNO – GIORNATA MONDIALE CONTRO LA TORTURA
Inutili, buchi neri per la spesa pubblica, luoghi incapaci di garantire
la dignità delle persone e spesso strumentalizzati per fomentare i
fenomeni di razzismo e paura verso i migranti: sono i Centri di
identificazione ed espulsione (CIE) per immigrati irregolari, ben
tredici presenti solo in Italia.
Ecco perché proprio in occasione del 26 giugno, Giornata Mondiale
contro la Tortura, l’associazione di promozione sociale “Tenda per la
Pace e i Diritti – Peace and Human Rights Tent” di Staranzano (Go)
lancia “Mai più zitti”, una campagna informativa per raggiungere e
sensibilizzare anche chi vive lontano da quei muri. Nelle tredici
diverse immagini informative diffuse via web, ogni testimonial
immortalato davanti al muro di cemento del CIE di Gradisca d’Isonzo
(Go) è accompagnato da un’informazione essenziale sull'esistenza, il
funzionamento e la degenerazione strutturale che caratterizzano il
“sistema CIE” sia a livello locale che nazionale. Situazioni già
denunciate a più riprese da associazioni, esponenti della società
civile e qualche volenteroso politico, ma costantemente ignorate dai
media mainstream e pressoché sconosciute a una grossa fetta della
popolazione.
Il tutto partendo dalla situazione del CIE di Gradisca d'Isonzo (Go),
che presenta alcune particolari criticità (messe in rilievo anche dal
recentissimo rapporto di
Medici per i Diritti Umani“Arcipelago
CIE”), come il quasi totale isolamento dei trattenuti dal mondo esterno
(visto il persistente divieto, assente nella maggior parte dei CIE
italiani, di possedere il telefono cellulare). L'accesso alle visite ai
trattenuti è inoltre possibile solo per i loro familiari: esclusi gli
amici e le associazioni presenti sul territorio. Senza dimenticare le
condizioni di inerzia forzata cui sono costrette le persone rinchiuse,
cui non viene proposto nessun tipo di corso o attività (il campo di
calcio interno è inoltre interdetto per motivi di sicurezza).
In un momento politico in cui il dibattito sull'immigrazione è
concentrato quasi totalmente sulla cittadinanza, riteniamo doveroso
ricordare al governo italiano, al Parlamento, e soprattutto ai
cittadini di questo Paese che l'esistenza dei 13 CIE sul nostro
territorio nazionale continua a rappresentare una degenerazione dello
stato di diritto in una sorta di zona franca in cui il rispetto della
dignità umana è subordinato alla volontà dei singoli ed è lasciato
completamente al caso. In quanto strutture prodotte da una vera e
propria anomalia giuridica e gestite nella quasi totale arbitrarietà e
assenza di trasparenza, riteniamo che i CIE non rappresentino
un'emergenza solo per i migranti che si trovano nel nostro Paese ma
anche per tutti i cittadini che vorrebbero riconoscersi in uno Stato
che si definisce democratico.
Non voler tacere oggi significa ricordare che l'articolo 3 della
Convenzione Europea per i Diritti dell’Uomo (Cedu) recita “nessuno può
essere sottoposto a tortura né a pene o trattamenti inumani o
degradanti”. Ricordare che i CIE rappresentano una palese violazione di
questo articolo è un dovere non solo della cittadinanza e della società
civile, ma soprattutto della politica e oggi, come domani e come
sempre, non possiamo e non vogliamo stare zitti.
Anche la
Campagna
LasciateCIEntrare, a cui aderiamo, ha celebrato la giornata
internazionale a sostegno delle vittime di tortura con uno spettacolo
teatrale dal titolo "Di untori ed altri demoni" ad ingresso libero al
teatro Palladium di Roma il giorno 25 giugno.
Info: Tenda per la Pace e i Diritti
tendapace@gmail.com