L'Associazione delle organizzazioni non governative italiane (Aoi),
che si occupano di cooperazione allo sviluppo, ha incontrato quest'oggi
Andrea Riccardi, ministro della cooperazione e dell'integrazione, e gli
ha avanzato quattro proposte.
Innanzitutto la costituzione di un Tavolo interistituzionale di
coordinamento per garantire la coerenza delle politiche, in stretta
collaborazione e coordinamento con gli altri dicasteri del quale il
ministro della cooperazione potrebbe costituire il riferimento.
In secondo luogo, la creazione nell'ambito del Tavolo
interistituzionale di un tavolo di dialogo strutturato con la pluralità
degli attori, sociali e istituzionali: associazioni, ong, autorità
locali, imprese, università ecc.
Per l'Aoi è poi necessaria la convocazione nei prossimi mesi di una
"Convenzione per il rilancio della cooperazione italiana", con la
partecipazione attiva di tutti gli attori, con lo scopo di proporre
nuovi indirizzi per arrivare alla riforma della cooperazione e a una
nuova legge.
Infine, anche tenendo in conto la difficilissima crisi economica, è
indispensabile un'inversione di tendenza rispetto al "punto zero"
toccato dalla cooperazione italiana, per farla ripartire con nuove
risorse finanziarie e umane.
Francesco Petrelli, presidente dell'Aoi, apprezzando la scelta del
governo Monti di un ministro della Cooperazione, come accade nella
maggior parte dei paesi avanzati, ha affermato che «si tratta di un
segnale di discontinuità politica e istituzionale, fortemente
innovativo che auspichiamo possa essere di carattere permanente». Oggi,
nel mondo in costante e rapida trasformazione, la cooperazione
internazionale non è solo parte integrante della politica estera, ma
deve essere uno strumento essenziale di tutta la strategia
internazionale dell'Italia, in termini di coerenza, coordinamento ed
efficacia delle politiche, per ridare ruolo e credibilità al nostro
paese. Solo così si potrà rispondere positivamente al momento di
fortissima crisi della cooperazione italiana, sia sul piano delle
risorse - in seguito ai tagli di bilancio di circa l'88% avvenuti tra
il 2008 e il 2011 - sia sul piano delle strategie e prospettive».
Al tempo stesso l'Aoi ha auspicato che vengano sciolti presto alcuni
nodi attraverso i più appropriati strumenti di carattere legislativo. A
partire dal conferimento di deleghe, poteri e strumenti che mettano in
condizione il ministro di agire efficacemente. In assenza di questi
atti tutto rischia di esser vanificato. «Non possiamo permetterci un
ministro della "cultura della cooperazione", ma dobbiamo contare su un
ministro che abbia un ruolo definito e risorse adeguate per produrre
fatti e azioni che a loro volta producano politiche», ha concluso
Petrelli.
dal sito www.nigrizia.it