Giacomo
Pellegrini
Una vita al servizio del popolo
Udine, sabato 15 febbraio 2014, ore 10.30
Palazzo della Regione
Via Sabbadini - Sala Pasolini
L'Associazione culturale La Rinascita di Udine ha sentito forte la
necessità di porre l'attenzione su quella che è senza dubbio la figura
del dirigente più autorevole e stimato dai comunisti del triveneto.
Giacomo Pellegrini, nato da
genitori emigranti il 12 agosto 1901 a Osoppo, è stato un grande
dirigente comunista, impegnato in anni difficilissimi nella costruzioni
del PCI, dell'Italia democratica e della Regione Friuli Venezia Giulia.
Furono la miseria, il lutto e le conseguenze della guerra a farlo
avvicinare, ancora giovane studente, al movimento operaio socialista
per poi ad aderire al partito Comunista.
Pellegrini fu uno dei più attivi nell'azione antifascista a difesa
delle organizzazioni democratiche e per impedire la demoralizzazione
delle masse lavoratrici. Nel maggio 1926 Giacomo Pellegrini incominciò
a lavorare nell’apparato centrale del Partito, diventando ciò che
allora si chiamava “rivoluzionario di professione”.
Nel luglio 1926, Giacomo Pellegrini viene arrestato a Roma e, dopo
circa un anno di detenzione preventiva, venne portato sui banchi del
Tribunale Speciale e per essere stato riconosciuto colpevole di aver
lavorato per rafforzare le file del Partito Comunista, viene condannato
a 8 anni di carcere (ne scontò poi 6, fino al 1932). Dopo un breve
periodo in Francia, Pellegrini fu ospite, fino all’agosto del 1935 dei
compagni dell’Unione Sovietica. È l’epoca della guerra di Abissinia e
Pellegrini prende parte attiva alla lotta che in Italia e all’estero il
Partito condusse instancabilmente contro la guerra fascista.
Gli antifascisti italiani cominciarono a partecipare all Guerra Civile
Spagnola e fra i primi a giungere nella penisola Iberica, fin dal primo
agosto 1936 fu proprio Giacomo Pellegrini. Nell’ottobre 1937 la
direzione del Partito lo richiamò a Parigi e alla fine del 1939 fu
inviato a lavorare nuovamente in Italia: Pellegrini varcò
clandestinamente la frontiera a Genova ma il 4 marzo 1939 venne
arrestato.
Nell’agosto del 1943, a distanza di un mese dalla caduta del fascismo,
Pellegrino uscì dal carcere. L’8 settembre 1943 Pellegrini era a Roma
per difendere la città dalla minacciata occupazione tedesca e per
lavorare nella Segreteria del Partito. Dopo la liberazione della
Capitale, Pellegrini lavorò a fianco di Palmiro Togliatti sino a che
–nel 1946- si spostò per un anno a Trieste per dirigervi
l'organizzazione locale del partito. Nel 1946 venne eletto dai
lavoratori friulani come loro rappresentante come deputato
all’Assemblea Costituente. Pellegrini fu anche enatore eletto per due
Legislature; è stato pure vice presidente, nel 1968, del Consiglio
regionale del Friuli-Venezia Giulia, segretario regionale comunista in
Veneto, membro del Comitato centrale e della Direzione del PCI.
Programma:
ore 10.30
- Inizio dei lavori: inizio dei lavori: saluto del Sindaco di
Udine, Furio Honsell,
dell'Assessore comunale alla cultura Federico
Pirone e introduzione di Ennio
Di Bortolo, presidente dell’Associazione culturale La Rinascita.
- Intervento del prof. Alberto
Buvoli: “Giacomo Pellegrini
nel Partito Comunista d’Italia e nella lotta antifascista. 1921-1936:
dalla lotta politica alle carceri fasciste e all’esilio”.
- Intervento del prof. Marco
Puppini: “Spagna: estate 1936.
Quattro tecnici” al fronte”.
- Intervento del prof. Gian Luigi
Bettoli: “Roma, Trieste,
Venezia: Giacomo Pellegrini dirigente del Pci e parlamentare, tra
guerra e dopoguerra”.
- Intervento del dott. Otello
Bosari: “Giacomo Pellegrini
nel Consiglio Regionale: un ruolo di prestigio nel Fvg ad autonomia
speciale”.
- Intervento di Carlo Pellegrini
che parlerà della figura di suo padre, Giacomo Pellegrini, come uomo di
famiglia.
Ore 13.00
Conclusioni
I relatori
Alberto Buvoli è direttore
dell’Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione e
autore di numerosi volumi storici.
Marco Puppini è ricercatore
della rete degli Istituti di Storia del Movimento di Liberazione in
Italia, in particolare dell’Istituto Regionale del Friuli-Venezia
Giulia, con sede a Trieste, dell’Istituto Friulano, con sede ad Udine,
e del Centro Isontino di Ricerca e Documentazione Storica e Sociale
Leopoldo Gasparini, di Gradisca d’Isonzo, che rappresenta la
provincia di Gorizia.
Gian Luigi Bettoli è presidente
regionale di Legacoopsociali. Laureato in Storia, con una tesi sulle
origini del movimento socialista in Friuli. Collabora con l’Istituto
Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione di Udine.
Otello Bosari è storico e
consigliere dell’Istituto provinciale per la storia del Movimento di
Liberazione e dell’Età Contemporanea di Pordenone. È stato Consigliere
regionale dal 1974 al 1978. Ha partecipato alla formazione delle leggi
regionali per la ricostruzione post terremoto.
L’Associazione Culturale La Rinascita
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