STORIA DELL'ASSOCIAZIONE
La motivazione iniziale del Centro di
Accoglienza per Stranieri
Una storia dall'inizio del
1989 breve, ma molto intensa: l'ispirazione dell'esperienza del Centro
di accoglienza è il Vangelo di Gesù Cristo, la sua provocazione all'uso
comunitario del denaro e delle strutture.
La realizzazione
Ad un primo periodo, vissuto con lo
slancio del cuore più che con l'organizzazione della ragione, è seguita
una seconda fase concretizzatasi nella ristrutturazione della casa
canonica, grazie al finanziamento pubblico della Regione
Friuli Venezia Giulia e al coinvolgimento sorprendente
di tante persone.
Successivamente, con parziale finanziamento dell'ente Regionale per i
problemi dei Migranti e con una diffusa solidarietà da tutto il
Friuli, si è resa possibile negli ambienti della comunità
parrocchiale l'ospitalità a 16 persone. In case concesseci in uso
temporaneo da privati sono state accolte altre persone e
altre ancora hanno trovato ospitalità in una casa
donata alla comunità parrocchiale da un anziano, Della Negra
Fiori.
Il contributo regionale per la ristrutturazione della casa parrocchiale
è stato finalizzato per porre un segno: una casa accogliente, un luogo
aperto alla diversità . Questa ispirazione, questa radice
evangelica di per sè ha aperto alla diversità , al pluralismo,
alla laicità .
L'Associazione "E. Balducci"
Nel settembre 1992, al momento
dell'inaugurazione dell'ampliamento del Centro di accoglienza per
stranieri, si è pensato di costituire un'associazione legalmente
riconosciuta per la conduzione del Centro.
L'Associazione ed il Centro sono stati dedicati a padre Ernesto
Balducci, morto a seguito di un incidente stradale a Cesena il 25
aprile di quell'anno.
Non si è trattato di un gesto formale, bensì dell'intento di riferirsi
al suo pensiero, alle sue elaborazioni e intuizioni nel mutare delle
condizioni della storia; di sceglierlo come maestro di fede, di cultura
della non violenza e della pace, della solidarietà e del dialogo
fra culture e religioni diverse, in relazione con le amiche e gli amici
di Santa Fiora, paese natale di Baducci nella Badia
Fiesolana, con la fondazione Balducci e con la rivista
Testimonianze.
Rapporti che in questi anni sono avvenuti e avvengono in
continuità .


Un sogno lungo dieci anni
Da quel settembre 1992 a oggi
l'esperienza è continuata, si è arricchita. Un'organizzazione leggera
gestita da un nucleo di persone volontarie si è intrecciata con una
intensa promozione culturale sulle questioni della storia umana, con
l'attenzione soprattutto alla relazione con l'altro nelle diverse
situazioni.
Le attività principali sono state gli incontri a Zugliano, la
partecipazione ad incontri su tutto il territorio regionale e il
convegno di settembre con la presenza negli ultimi anni di
rappresentanti delle Tribù della Terra.
Fatiche, difficoltà , limiti si sono continuamente mescolati a
idealità , disponibilità , perseveranza.
Si può indubbiamente affermare l'arricchimento personale e comunitario
e anche la sorpresa che il Centro è diventato un riferimento per tante
persone, gruppi, scuole che lo hanno visitato per poter riflettere
sulla non-violenza, sulla pace, l'accoglienza e la solidarietà .
28 giugno 2003
Il sogno si realizza e...

Care amiche e cari amici,
l'esperienza di accoglienza e di
promozione culturale del Centro "E. Balducci" continua con
l'incoraggiamento e il sostegno di molti: con fatiche, limiti,
idealità , arricchimenti, perseveranza. Si può constatare in modo
veritiero che in questi anni si è ramificata e rafforzata una rete
significativa nel nostro territorio regionale e non solo,
nell'itinerario della costruzione della giustizia, della
legalità , dell'accoglienza, della convivenza pacifica. Ora
si realizza una parte del sogno dell'ampliamento del Centro non in una
logica quantitativa, bensì dell'ulteriore possibilità di
accoglienza, di incontro, di opportunità , di relazione.
La ristrutturazione della casa per
l'accoglienza è stata possibile per il concorso di soggetti
istituzionali e con la solidarietà di comunità e
persone. Ricordiamo il contributo della Regione Friuli-Venezia
Giulia, della Conferenza Episcopale Italiana, dell'Associazione
Industriali della Provincia di Udine, della Fondazione Crup e quelli di
tante donne e uomini amici che in modo discreto, anche anonimo,
si sono resi concretamente presenti.
Il nostro ringraziamento esce da
qualsiasi formalità e diventa riconoscimento di un cammino comune
in cui sono importanti l'accompagnamento e il sostegno reciproci:
spirituali, culturali, materiali.
L'ambiente ristrutturato potrà
accogliere 22 persone per il tempo di un anno stabilito dal regolamento
del Centro; altre 18 per permanenze brevi. Si ritiene che in una
ridefinizione dei posti si possa indicare il numero di 40-42 per
permanenze più lunghe; di 18 per permanenze brevi: quindi l'accoglienza
potrà riguardare una sessantina di persone. Questo ci richiede il
ripensamento in atto dell'organizzazione e delle modalità
dell'accoglienza. Contemporaneamente il Centro continuerà a
promuovere incontri di riflessione sul tema dell'accoglienza, della
convivenza pacifica fra le differenze, della non violenza attiva, della
legalità , della giustizia, della pace anche continuando la
relazione diretta con l'esperienza di alcune Tribù della Terra.
..... continua
Si può affermare che in questi anni il
Centro "E. Balducci" è stato un luogo aperto e frequentato da tante
persone, famiglie, gruppi, comunità , scuole, persone
rappresentanti di alcune Tribù della Terra.
In questa esperienza trova motivazione
e sostegno la ulteriore richiesta che ci permettiamo di rivolgere a
tante amiche, a tanti amici per portare a compimento l'ultima
parte del sogno: cioè la realizzazione di una ampia sala
polifunzionale; di alcune stanze per ospitare amici e relatori ai
convegni; di una biblioteca, di una cucina comunitaria; degli uffici
dell'Associazione-Centro "E. Balducci"; di una dispensa e di un
guardaroba per le risposte a chi passa e chiede anche materialmente.
Questo luogo è ora indispensabile per
la vita del Centro e per le persone che vi passano; la finalità è
quella di diventare con sempre maggior convinzione e reale
disponibilità un luogo accogliente per ogni persona e gruppo che
passano per essere accolti e ascoltati, per dialogare, anche per vivere
momenti propri, usufruendo di un luogo disponibile, non
etichettabile, realmente aperto, "casa comunitaria" senza alcuna
condizione se non quella del rispetto di persone, gruppi, esperienze
e luoghi comunitari che restando proprietà e gestione del
Centro "E. Balducci" appartengono e apparterranno in realtà a
tutti coloro che si riconoscono con le loro differenze, nelle
finalità della non violenza, legalità , giustizia, pace,
solidarietà .
GIUGNO 2006
ing. Alberto Caroncini: relazione
sullo stato dei lavori
A metà gennaio l'Impresa
Giusti Costruttori di Udine, appaltatrice dei lavori, ha iniziato il
secondo lotto del Centro "Balducci", lavoro abbastanza complesso che si
protrarrà fino alla primavera del 2007.

Alcuni giorni fa, con il getto del
terzo solaio, sono state completate le strutture del corpo più alto che
si sviluppa su tre livelli: un piano scantinato con la centrale termica
e locali di deposito e di servizio; un piano terra che ospiterà
la grande cucina con servizi annessi, la dispensa ed un modesto
porticato; un primo piano che accoglierà la biblioteca e
l'abitazione del custode/direttore.
Questo corpo ricorderà per
caratteristiche e dimensioni l'edificio di ospitalità già
in funzione da tempo; tra vecchio e nuovo edificio si apre una corte
interna che spero a misura d'uomo e, soprattutto, a misura di bambino.
In breve, completato il tetto, mentre si procederà a realizzare
le pareti divisorie e gli isolamenti della porzione già in piedi,
si darà inizio al corpo più vasto, progettato su un unico livello
e comprendente gli uffici ed una grande sala polifunzionale, con
ingresso e servizi annessi, corpo che si differenzierà dal primo
per fattezze e per materiali.
Contemporaneamente daremo inizio agli
impianti idrico, di riscaldamento, antincendio ed elettrico, opere che
saranno appaltate a breve. Nel restante terreno troverà sede un
ampio parcheggio e tutt'attorno delle piante ad alto e basso fusto.
Come progettista e come socio del Centro di Accoglienza "Balducci" mi
auguro che l'edificio, per realizzare il quale è richiesto un notevole
impegno finanziario, possa veramente servire nel migliore dei modi alla
vita culturale e di relazione del Centro.
La pubblicazione di libri
Dal settembre 1992 ad oggi siamo stati
editori di12 libretti, il cui ricavato è finalizzato alla
solidarietà , alla gestione del centro, oltre chiaramente alla
diffusione di riflessioni e di poesie.
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