16^ Via Crucis

Crisi: tempo di scelte

Pordenone domenica 25 marzo ore 14.00
Partenza: Pordenone - PiazzaleCattedrale S. Marco ore 14.00
Arrivo : base Usaf di Aviano ore 18.00
Un bus navetta gratuito riporterà a Pordenone i conducenti delle varieautomobili e chi deve partire con i mezzi pubblici.
Informazioni: Tel. 0434/578140 • 0432/560699 • 335-5423423

Attenzione: è previsto un pullman da Zugliano con partenza alle ore 12.30.
Il rientro a Zugliano alle ore 21.00-21.30 dopo una sosta a Vallenoncello per cena comunitaria.

La Via Crucis non è solo unastrada, è una persona, è una storia.
La sorpresa di un uomo che nella più violenta e più ingiusta dellesituazioni continua ad amare e perdona anche chi lo uccide; la sorpresadella scoperta e della rivelazione di Dio nella più vergognosa edegradante realtà umana.
Ed è anche segno della fede, a partire dalla laicità della storia,cammino con gli impoveriti, gli oppressi, le vittime in ogni parte delPianeta, contemplando fra loro e fra noi Gesù di Nazaret il Crocifisso,il Vivente oltre la morte, che cammina in compagnia, che infondesperanza e coraggio, che insegna a spezzare il pane della condivisionee della fraternità.
Perchè questa 16a Via Crucis? Non è forse percepibile il pericolo dellaripetitività, della ritualità fine a se stessa? Non è forse stataconfermata l’assenza di diverse componenti della realtà ecclesialeperchè questa Via Crucis si vive sulla strada e si conclude davantialla Base USAF di Aviano, quindi perchè è segnata in modo evidente daidrammi e dalle speranze della storia, dalla dimensione della politica?Non è forse osservata con indifferenza e noncuranza dalla cultura edalla politica in quanto segno di fede? Non sono forse pressochéirrilevanti i risultati positivi dell’impegno per la non violenzaattiva e per la costruzione della pace, in particolare nella nostraRegione FVG, nel nostro Paese e, nello specifico, riguardo alla BaseUSAF di Aviano?
La crisi di oggi ci avvicina a tutta l’umanità, ci costringe averificare con che spirito vogliamo camminare. Sono forti le tentazionidi chiudersi nel tentativo di salvaguardare gli interessi del Capitalead ogni costo. Dovunque i più poveri e i precari sono considerati uningombro da scaricare, e stanno aumentando rapidamente. Tante famiglievengono sconvolte da una disoccupazione dalle dimensioni fino a pocotempo fa imprevedibili. Nonostante ciò si continua a progettare e ainvestire sulle grandi opere, sull’asfalto e la cementificazione, aservizio della speculazione finanziaria. Si continua a sottrarre terraalle coltivazioni che servono alla vita, ci si illude di consentire apochi il mantenimento e l’incremento di un benessere che ci ha vistifinora privilegiati nel mondo. Il Pianeta è in grave sofferenza.L’aria, l’acqua e la terra sono sempre meno garantite per la vita e lasopravvivenza di tutti.
Nel tempo della crisi cogliamo anche tanti segni di speranza e sentiamoche anche il nostro modo quotidiano di vivere ha bisogno di un profondocambiamento. Non è la crescita del benessere economico la garanzia diun mondo più umano e sostenibile; lo sono invece l’impegno e ladedizione di persone e di comunità non solo a dichiarare, ma a viverecon coerenza giustizia, non violenza attiva, accoglienza dell’altro, dichi fa fatica, di chi è ai margini, fragile, debole, straniero; lasperimentazione di esperienze di sobrietà, condivisione, fraternità, dirispetto ed equilibrio con l’ambiente vitale.
Nutriamo la forza del nostro cammino della Via Crucis, espressione delcammino quotidiano, allo straordinario patrimonio di donne, uomini,comunità, profeti, testimoni coerenti e martiri. Il 24 marzo ricorre il32° anniversario del martirio del vescovo Romero, voce dei poveri edelle vittime senza voce, risorto nel popolo; il 6 febbraio abbiamovissuto la memoria dei 20 anni della morte di padre Davide Turoldo,profeta di pace; il 25 aprile vivremo i 20 anni della morte di padreErnesto Balducci, profeta di pace, condannato nel 1963 dal Tribunale diFirenze per aver difeso il primo obiettore di coscienza; il 23 maggiovivremo la memoria di Giovanni Falcone, ucciso nella strage mafiosa diCapaci e il 19 luglio ricorderemo Paolo Borsellino e la strage di Viad’Amelio: memorie drammatiche e luminose, esemplarità incoraggianti,fedeltà e coerenze che chiedono fedeltà e coerenza ogni giorno, ancheper superare lo sconcerto e reagire alla logica di guerra e di morteconfermata dall’acquisto dei 90 F35 (120 milioni di euro l’uno) e allalogica del rifiuto dei richiedenti asilo culminati con i respingimentiin mare (maggio 2009) per i quali il nostro Paese è stato condannatodalla Corte europea per i diritti umani per averli violati.
Camminiamo ancora per rivivere fede, speranza, resistenza,responsabilità storica, Chiesa del Vangelo e Concilio Vaticano II, insintonia con le donne e gli uomini delle diverse fedi religiose, con ledonne e gli uomini di buona volontà che abitano il Pianeta sempre piùinterdipendente.


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