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Evento
17^ Via Crucis Pordenone-Base USAF Aviano
“Pacem in Terris”
Pordenone - domenica 17 marzo ore 13:30
PACE
BEATI I COSTRUTTORI DI PACE - CENTRODI ACCOGLIENZA “E. BALDUCCI”ZUGLIANO (UD) - COMUNITA’ DI S. MARTINO AL CAMPO (TS) - COMUNITA’ARCOBALENO (GO) - EMERGENCY - COMUNITA' DI BASE (GO) - BILANCI DIGIUSTIZIA - MISSIONARI COMBONIANI DI PADOVA - TAVOLA DELLA PACE
17
a
VIA CRUCIS
“Pacem in Terris”
a 50 annidall’Enciclica di Papa Giovanni XXII
PORDENONE - BASE USAF DI AVIANO
DOMENICA 17 MARZO 2013
“Trasformerannole loro spade inaratri e le loro lance in falci” (profeta Isaia 2,4)
È prevista per domenica 17 marzo 2013 la 17
a
Via CrucisPordenone – Base USAF di Aviano.
La partenza sarà nel piazzale Cattedrale S. Marco alle ore 13.30 el’arrivo alla Base USAF di Aviano alle ore 17.30.
Un bus navetta gratuito riporterà a Pordenone i conducenti delle varieautomobili e chi deve partire con i mezzi pubblici.
PER INFORMAZIONI: Tel. 0434/578140 • 0432/560699 • 335-5423423
---------------------------------------------------
DA ZUGLIANO
partirà un pullmanalle ore 12:00
Per il ritorno la partenza da AVIANO è prevista alle 18.30-19:00 (probabile cena aValvasone) con rientro a Zugliano verso le ore 21:00.
INFO e prenotazioni presso la segreteria del Centro Balducci
:
tel. 0432 560 699 -
segreteria@centrobalducci.org
Ilsegno della Via Crucis e la sua continuità nel cammino da Pordenonealla base Usaf di Aviano
: continuare a seminare per porreattenzione alle situazioni di morte e a quelle di vita
Lamemoria viva e attuale della Pacem in Terris
:
Costruire la pace sulla terra
,in ogni luogo e situazione; la massima attenzione è sempre alla dignitàdelle persone (31 volte si pronuncia questa parola).
Portare nella storia di oggi i segni dei tempi riguardanti glioperai e la questione del lavoro; la soggettività e la ricchezza delledonne; l’autonomia dei popoli del mondo e la cooperazione fra loro.
Superare il concetto stesso dideterrenza
perché manifesta sfiducia fra i popoli e impegnarsiconcretamente per il disarmo che riguarda anche i cacciabombardieri F35e le basi militari, di cui Aviano è una presenza del tutto particolareper strategia e potenza.
La denuncia di ogni forma dirazzismo
. Porta a considerare la violazione dei diritti umaninei CIE, a cominciare da quello di Gradisca d’Isonzo (GO) e aimpegnarci in progetti di accoglienza per immigrati e a rifugiatipolitici.
La distinzione fra dottrine emovimenti storici, fra errore e errante
. Apre all’orizzonte deldialogo e del confronto fra persone di culture, fedi religiose,opinioni diverse, per scoprire la verità.
Le strade indicate per costruirela pace, la verità, la giustizia, l’amore e la libertà
: questeparole fondamentali nella storia dell’umanità sono da riempire disignificato con la coerenza della vita.
Lamemoria viva e attuale dei profeti e martiri della giustizia e dellapace
: donne e uomini e comunità.
Quest’anno, nel cammino, viviamo in modo speciale insieme a quelle ditutte e di tutti gli altri la memoria del vescovo martire Oscar Romero,a 33 anni dalla sua uccisione; di don Tonino Bello, vescovo profeta epoeta della giustizia e della pace; di padre Ernesto Balducci a 50 annidalla sua condanna da parte del tribunale di Firenze per la difesa diGiuseppe Gozzini, obiettore di coscienza.
Laresponsabilità
personale e comunitaria, culturale e politica nelcostruire la pace: ciascuna e ciascuno responsabili di tutto.
Introduzione
:
don Pierluigi DiPiazza
, responsabile Centro Balducci di Zugliano
Il potere spoglia Gesù
:
don Luigi Ciotti
,fondatore del Gruppo Abele e presidente di Libera
Gli incontri di Gesù lungo la viaCrucis
:
MirellaManocchio
, pastore della Chiesa Metodista-Valdese di Parma
Il Cireneo porta la croce di Gesù
:
Laura Boldrini
,già portavoce del Alto Commissariato per i Rifugiato
Morte e risurrezione
:
don Albino Bizzotto
,Beati Costruttori di Pace e il vescovo Luigi Bettazzi, vescovo emeritodi Ivrea, già presidente di Pax Christi
Questoappello è rivolto a chi vive il riferimento esplicito a Gesù di Nazarete partecipa alle comunità cristiane e insieme ai credenti delle altrefedi religiose e a tutte le donne e gli uomini di buona volontà; èl’invito a partecipare alla Via Crucis Pordenone-Base USAF di Aviano.
Il segno della Via Crucis e la suacontinuità nel cammino da Pordenone alla Base USAF di Aviano.
Il segno della Via Crucis esprime il riferimento a Gesù di Nazaretcondannato dai poteri di questo mondo, primo fra tutti quello dellareligione del tempio a motivo della sua scelta dei poveri, deglioppressi, degli umili, degli indifesi; per l’annuncio e la pratica diun’umanità di giustizia, di nonviolenza, di pace, di misericordia, dicondivisione, di fratellanza.
Il segno della Via Crucis unisce Gesù condannato, torturato, costrettoa portare la croce fino al Calvario, luogo della esecuzione capitale,ucciso e risorto dalla morte, ai crocifissi della storia, a quelli dioggi: persone, comunità e popoli per condividere le loro sofferenze,per farli scendere dalla croce, per vivere con loro un cammino diliberazione e di vita, cogliendo e alimentando i segni di speranza cheGesù Risorto continua a suscitare nella storia.
La Via Crucis di domenica 17 marzo 2013 è la 17a: questa perseveranzanel tempo, per noi esprime la convinzione e la disponibilità acontinuare a seminare, meno preoccupati dei risultati e maggiormenteattenti al potere dei segni, prima di tutto quello di porre attenzionealle realtà e alle situazioni che, anche se gravi e inquietanti, comeun’immensa base militare, sono accettate dalla quasi totalità dellasocietà, delle istituzioni, della politica e anche della Chiesa.
La memoria viva dell’Enciclica Pacemin Terris di papa Giovanni XXIII dopo 50 anni.
L’11 aprile del 1963, giovedì santo, papa Giovanni XXIII ha comunicatoal mondo questa enciclica sulla pace che resta la più alta profeziadella Chiesa magisteriale. Nel cammino da Pordenone alla base USAF diAviano ne vivremo gli insegnamenti decisivi per l’oggi e il futurodella storia.
La pace si costruisce nellastoria
, sulla terra, in tutti i luoghi e in tutte le situazioni:affermare che il compimento definitivo della pace si realizza nelMistero di Dio, non deve mai diventare un alibi per non produrre ilmassimo impegno dentro alla storia. Per questo la sollecitudine acostruire la pace non riguarda solo i credenti, gli appartenenti allaChiesa, ma tutta l’umanità.
I segni dei tempi
indicati da papa Giovanni XXIII assumono oggi in un contesto storicodiverso, una rilevanza del tutto particolare.
L’indicazione dell’ascesa sociale ed economica delle classilavoratrici, oggi diventa una attenzione alla drammatica situazionedella disoccupazione, della cassa integrazione, della mancanza diprospettive soprattutto per i giovani; del rapporto drammatico fradiritto al lavoro e diritto alla salute; della serie impressionante diinfortuni e di morti sul lavoro; delle malattie e delle morti deilavoratori a causa di ambienti e di materiali cancerogeni comel’amianto. La questione del lavoro riguarda il rapporto dell’essereumano con la Madre Terra e tutti gli esseri viventi: non più didominio, di usurpazione, di inquinamento, ma invece di relazione, dicustodia, di cura.
L’indicazione dell’ingresso della donna nella vita pubblica,diventa oggi una doverosa attenzione a prevenire le violenzeimpressionanti per numero e ferocia che subiscono le donne soprattuttonelle case; una piena considerazione personale, culturale, sociale,istituzionale e politica alla ricchezza della diversità di genere; unriconoscimento della soggettività delle donne, del loro apporto e delcontributo delle loro decisioni per ridurre progressivamentel’inaccettabile maschilismo presente nella società e nella Chiesa.
L’indicazione ai popoli che si sono costituiti o si stannocostituendo in comunità politiche indipendenti, portata nell’attualitàdella storia comporta un’attenzione alle situazioni drammatiche comequelle, per esemplificare, della Palestina, della Siria edell’Afghanistan, della Somalia e del Congo, dei paesi arabi che hannosperimentato primavere difficili e dolorose; e ancora del Mali,dell’Honduras e di tanti altri paesi; una prospettiva doverosa dicooperazione internazionale, per l’autonomia e la democrazia,liberandosi completamente da tutte le complicità esplicite e implicitecon i dittatori e le oligarchie finanziarie e militari.
L’Enciclica di papa GiovanniXXIII supera la concezione stessa di deterrenza
perché questamanifesta la mancanza di quella fiducia indispensabile per i rapportidi collaborazione fra le comunità e i popoli. L’appello chiaro epressante al disarmo si riferisce oggi, ad esempio, aicacciabombardieriF35, certamente a tutte le armi, con attenzione particolare alle armidi distruzione di massa, come quelle custodite anche nella Base diAviano, il cui uso è considerato impensabile, fuori dalla ragioneumana, un’autentica pazzia; e dal Concilio Vaticano II, delitto controDio e contro l’umanità.
La denuncia di ogni forma didiscriminazione e razzismo
porta a considerare la violazione deidiritti umani nei CIE, a cominciare da quello di Gradisca d’Isonzo (GO)e ad impegnarci in progetti di accoglienza adeguati per gli immigrati erifugiati politici.
La distinzione tra movimenti edottrine storiche, fra errore ed errante
apre all’orizzonte deldialogo e del confronto fra persone di culture, fedi religiose,opinioni diverse per scoprire la verità.
L’enciclica ci indica la strada percostruire la pace: verità, giustizia, amore, libertà
.
Sono le parole fondamentali delle storia dell’umanità, da riempire disignificato, per poterle pronunciare con la coerenza della vitanell’attuarle, perché non diventino gusci vuoti, formule ripetitive estereotipate.
La memoria viva dei profeti e martiridella giustizia e della pace: donne, uomini e comunità.
Camminiamo nella riflessione e nella preghiera da Pordenone alla BaseUSAF di Aviano insieme a Gesù di Nazaret ucciso e risorto e a tantecompagne e a tanti compagni di viaggio, un popolo immenso che nessunoriesce a contare di ogni popolo, cultura e fede religiosa. Neconosciamo tanti; potremmo pronunciare alcuni nomi: don Mazzolari, donMilani, padre Turoldo, Oscar Romero, Dorothy Stang, Annalena Tonelli,don Diana, don Puglisi…
Quest’anno nel cammino guardiamo con intensità il volto e ascoltiamocon l’attenzione del cuore la voce di don Tonino Bello, vescovo profetae poeta della giustizia e della pace; a 20 anni dalla sua morte, il 20aprile 1993, con il suo impegno e la sua testimonianza continua adirci: “In piedi, costruttori di pace”; e anche padre Ernesto Balducci,condannato dal Tribunale di Firenze nell’anno della
Pacem in Terris
a 8 mesi con lacondizionale per aver difeso
il giovane Giuseppe Gozzini, primo cattolico obiettore di coscienza.
La responsabilità personale ecomunitaria
, culturale e politica, ecclesiale nel costruire lapace nella distinzione, non separazione degli ambiti e dei compiti,chiama ad un impegno perseverante.
Con queste motivazioni, con questicontenuti, con queste finalità, in compagnia di Gesù di Nazaret e delledonne e uomini testimoni di pace, vivremo la 17a Via Crucis.
Il allegato il volantino in pdf
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