I promotori sono la fondazione la Polse di Zuglio e il Centro Balducci di Zugliano, in collaborazione con la parrocchia di Zuglio, il gruppo ANA di Zuglio, Enti e Volontari.
Il cammino di pace si muoverà alle 21 dalla piazza Museo di Zuglio dopo il saluto di accoglienza e le motivazioni di don Giordano Cracina; sarà guidato da mons. Pietro Piller parroco di Ampezzo e vicario foraneo.
Durante il percorso sono previsti tre momenti di riflessione e di preghiera:
Le riflessioni saranno precedute dalla lettura in lingua friulana di tre brani della lettera del papa e seguiti dal momento di preghiera.
Il cammino di pace confluirà nella concelebrazione eucaristica in San Pietro, presieduta dall’arcivescovo mons. Andrea Bruno Mazzoccato.
Seguirà un momento di festosa convivialità alla Polse.
Il cammino nella notte favorirà di per sé la riflessione sulla questione del rapporto fra noi donne, uomini, comunità e tutti gli esseri viventi, l’intero eco – sistema.
Il messaggio del papa evidenzia le gravi responsabilità nella distruzione dell’ambiente, nella usurpazione delle risorse; chiama in causa un modello di sviluppo inaccettabile perché disumano e distruttivo; afferma che la gravità della situazione attuale deve diventare un’occasione di discernimento e di una nuova progettualità; il Creato è dono di Dio e diventa responsabilità di custodia da parte dell’uomo: i beni sono destinati alla vita di tutti, non all’arricchimento di pochi e all’impoverimento della maggioranza. Sollecita ad una solidarietà inter – generazionale, pensando alle generazioni future e ad una solidarietà intra – generazionale in un nuovo rapporto di autentica cooperazione fra i paesi impoveriti e quelli industrializzati, con la verifica da parte di questi della eticità delle scelte, degli strumenti e delle conseguenze. Le necessarie e urgenti scelte a livello economico e politico nelle comunità locali e su scala planetaria devono essere sempre accompagnate dalle scelte personali, familiari, di gruppo: di nuovi stili di vita, supportati da una nuova cultura da diffondere nelle scuole, nelle comunità e auspicabilmente con mezzi di informazione veritieri. La Chiesa in questo ha una particolare responsabilità, in dialogo con le altre Chiese e le altre fedi religiose.