Alla Memoria di Franco Rotelli

La riflessione di Paolo Iannaccone

Centro Balducci, 17 marzo 2023
AllaMemoria di Franco Rotelli
di Paolo Iannaccone
Centro Balducci, 17 marzo 2023

Il Centro Balducci non può non fare riconoscente memoria di coluiche, al fianco di Franco Basaglia, è stato uno dei principaliprotagonisti della riforma psichiatrica in Italia.

Franco Rotelli, morto aTrieste il 16 marzo 2023 all’età di 80 anni, è stato direttoredell’Ospedale Psichiatrico di Trieste dal 1979 al 1995 contribuendoalla sua rivoluzionaria trasformazione; inoltre, tra altri incarichianche fuori regione, è stato direttore generale dell’Azienda Sanitaria,consigliere regionale e presidente della Commissione Sanità e Politichesociali della Regione FVG.

In sintonia con Basaglia, per lui il manicomio, luogo che destinavaall’oblio i “folli”, i “matti”, uomini e donne disturbati mentalmente,era un “atto criminale” e andava “destrutturato”; abbattere i muri deimanicomi però non bastava: l’approccio innovativo – quello che è statoalla base della Legge 180 – significava costruire, inventandole conresponsabilità, alternative sostenibili e rispettose della persona chenon andava segregata, marginalizzata, immobilizzata,… Sono sue parole: «A Trieste la battaglia, iniziata allora,non si è mai fermata e si è concretizzata in una rete di servizi per icittadini, non solo nel campo psichiatrico ma in quello della sanità edel sociale in generale, all’insegna di una grammatica dell’inclusionee della persona come attore sociale».

Grammatica dell’inclusione. La persona come attore sociale. È dettotutto. Non servono altre parole. E su quella strada bisogna continuare,perché l’obbiettivo da raggiungere non è ancora raggiunto in manierapiena, in alcune parti d’Italia e della nostra democratica Europa nonsiamo ancora nemmeno agli inizi.

Allora, forse, le seguenti parole possono servire, perché risuonanocome testimonianza del valore di quelle coraggiose e profetiche scelteiniziali. Sono l’intenso ricordo che l’Accademia della Follia,la compagnia teatrale fondata dal compianto Claudio Misculinispirandosi alla rivoluzione basagliana, gli ha dedicato in queste ore:

«Da oggi, nel Parco di SanGiovanni mancherà la rosa più rara e affascinante. Franco Rotelli ci halasciato e non ci sembra possibile. Dove trovare ora le parole perparlarti ancora un po’… di quel nuovo progetto, di quella cosa insospeso, di quelle foto ritrovate per alimentare la nostra memoriacollettiva? Dove ora le parole per raccontare il tuo essere un uomoassolutamente straordinario, per dire il dolore della mancanza,dell’assenza? E poi tutte quelle immagini che scorrono, si affollano:momenti, passaggi, anni, sorrisi e l’Amore. “Se l’amore non è lo scopovero – hai scritto – la scusa vera, unica cosa sensata, dove trovarneun’altra?… Quelle rose che non ci sono raccontano dell’amore che,sorprendendo il mondo, ha consentito a tante persone di cui tengo ilricordo, d’immaginare che avesse un senso stare lì, giorno dopo giorno,a cambiare il mondo (no, solo quel mondo lì)…”. E nell’unità di unluogo e di un tempo condiviso quel mondo lì l’hai cambiato per davvero.Ci hai reso capaci di “ascoltare il rumore delle vite, di toccare laterra e bagnare le rose e cambiare le cose”. A noi lasci laconsapevolezza del privilegio di aver vissuto insieme una vicendaeccezionale e il compito di provare a continuare senza di te. Unimmenso, infinito, incommensurabile grazie. Per tutto. Buon viaggioFranco».


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