Alle Sindache e ai Sindaci

Lettera aperta di Rete DASI FVG

Zugliano, 21 aprile 2020
AlleSindache e ai Sindaci del Friuli-Venezia Giulia
Lettera aperta di Rete DASI FVG
Zugliano, 21 aprile 2020

Gentili Amministratrici e Amministratori,
vi sappiamo impegnate/i in questo difficile periodo nell’assistenzaalla popolazione provata dal coronavirus e dai vari Decreti e Ordinanzeche si sono succeduti negli ultimi due mesi.

Seguiamo con attenzione il vostro prezioso lavoro e per questo cipermettiamo, come Rete DASI FVG (un coordinamento tra associazioni epersone che si occupano di Diritti, Accoglienza e SolidarietàInternazionale, che si incontrano a Zugliano (UD) c/o il Centro diAccoglienza "E. Balducci"),  di proporvi alcune considerazionisulla distribuzione dei buoni spesa e sulla condizione in generaledelle persone indigenti, tra cui i senza fissa dimora.
Facciamo presente che la specifica Ordinanza della Prot. Civile (658del 29 marzo) individua tra i beneficiari del provvedimento "i nucleifamiliari più esposti agli effetti economici derivanti dall’emergenzaepidemiologica da virus Covid-19 e quelli in stato di bisogno, persoddisfare le necessità più urgenti ed essenziali....", mai limitandol'acceso a questo contributo ai soli residenti, come purtropporegistriamo nei Comuni del FVG.

Abbiamo notato anche una grande diversità tra un Comune e l’altro, traun ambito socio-sanitario e l’altro, in rapporto ai criteri scelti perdiscernere i potenziali utilizzatori del servizio.  Mentre ruolofondamentale è svolto dagli Uffici dei Servizi Sociali dei Comuni odelle aggregazioni di Comuni,  riteniamo che le sceltefondamentali debbano competere alla politica, in particolare airappresentanti scelti dalle Comunità.

Queste ci sembrano le questioni controverse, intorno alle qualivorremmo chiedervi di intervenire, anche integrando i moduli giàpredisposti per le indicazioni per ricevere i buoni spesa:
  • Il criterio della SOLA Residenza.
    La logica del Decreto istitutivo è quella di dare un aiuto alle personein difficoltà, intorno a un diritto naturale fondamentale, quello dipoter mangiare e accedere ai beni di prima necessità. Non è possibiledistinguere la necessità di alimentarsi delle persone che sono statepenalizzate dalla mancanza di lavoro provocata dalle restrizioniseguite al virus da quella di tutte le altre persone che vivono in modocronico o contingente situazioni di particolare difficoltà. In questosenso, riferimento ineludibile, come peraltro proposto dalla citataOrdinanza, è fare riferimento alla possibilità per i Comuni diappoggiarsi agli strumenti del FEAD (fondo europeo agli indigenti) cheindividua tra le principali linee di azione i SENZA FISSA DIMORA ecomunque le persone che si trovano nella vostra realtà lontano dallaloro residenza, per motivi di lavoro, studio, transito, rientrantinella condizione di "necessità", senza dimora. Per persone senza dimorasi intendono le persone che: a) vivono in strada o in sistemazioni difortuna; b) ricorrono a dormitori o strutture di accoglienza notturna;c) sono ospiti di strutture apposite, anche per soggiorni di lungadurata; d) sono in procinto di uscire da strutture di protezione, curao detenzione, e non dispongono di una soluzione abitativa.
  • Oggetto degli acquisti con ibuoni spesa.
    Tenuto presente della diversità di approcci  dei vari Comuni,proponiamo sia garantita a tutti i beneficiari la possibilità diacquistare alimenti e generi di prima necessità, senza previepreclusioni, lasciando a essi la possibilità di decidere dove e checosa acquistare, evitando la distinzione tra i generi di primanecessità, in quanto l’acquisto e la distribuzione sarebbe affidataalla mediazione delle associazioni di volontariato e del terzo settore,anche in collegamento con produttori locali (agricoltori, panificatori,farmacisti.....) che potrebbero così avere una loro partenell'iniziativa.
  • Provvedimenti urgenti eindifferibili poiché venga prestata adeguata e tempestiva attenzione aidormitori,  ai cittadini che ne fruiscono, oltre a coloro  che, ogni  giorno  lavorano all’interno  e  ne  permettono  il funzionamento (gli  operatori del pubblico e privato sociale).Infatti, ad  oggi,  molte  organizzazioni  di terzo  settore  e  i  loro  operatori, pur  avendo  adottato  misure straordinarie per  affrontare  questa  emergenza  sanitaria da  Covid-19,  non  hanno  comunque  lapossibilità,  se  lasciate  sole,  di superare  la  crisi.  L’eccezionalità  della situazione  impone  l’adozione  di misure, atti ecomportamenti ulteriori; come anche è stato ben ricordato dal CapoDipartimento della Protezione  Civile,  Angelo Borrelli,  occorre  immediatamente  rafforzare le  misure  di  tutela sanitaria a favore delle personesenza dimora e garantire adeguati sistemi di sorveglianza sanitaria pergli operatori  sociali  coinvolti  nell’erogazione di  servizi ricordando  come  questo  è peraltro  già  stato previsto  dalla Circolare del  Ministero  del  Lavoro  e  delle Politiche  sociali  del  28  marzo  2020relativa alla gestione del “Sistema dei Servizi Sociali –EmergenzaCoronavirus” che chiarisce, agli enti locali ed  alle Regioni,  la  responsabilità  di  garantire la  tutela  dei  diritti  fondamentali di  tutti,  anche  e soprattutto assicurando egarantendo i servizi per le persone più vulnerabili.
  • Auspichiamo che siano dunqueincentivate le soluzioni alloggiative emergenziali,facendo  ricorso  ad  alberghi  o  altre strutture  predisposte ad  hoc su  disposizione di  Sindaci  e  Prefetti, permettendo quindi diaccogliere le persone senza dimora che devono rimanere in quarantena,oppure le  persone  positive  non sintomatiche  o  in  via  di negativizzazione.
  • Infine si chiede, a fronte di  tutto  quanto sopra  riportato  e  argomentato,  di avere  particolare  cautela  ed  attenzione nel dare indicazione ai preposti organi di accertamento di porreattenzione, nelle operazioni di controllo del territorio,  allepersone senza dimora per il  solo  fatto  che sono  in  strada  e  non  a  casa, poiché  pare  chiaro  che  esse  non siano  messe  nelle condizioni di ottemperare alledisposizioni vigenti.
Certi di trovare ascolto, e disponili ad un confronto, inviamo cordialisaluti.
Zugliano 21 aprile 2020

Pierluigi DI Piazza (Centro Balducci), Annalisa Comuzzi (Donne innero), Gianfranco Schiavone (ICS), Anita Zucchi (Ospiti in arrivo)
per la Rete DASI FVG (Diritti, Accoglienza, Solidarietà Internazionale)
c/o Centro E. Balducci, piazza Della Chiesa, 1 Zugliano/Pozzuolo delFriuli (UD)
mail: retedirittifvg@gmail.com; tel 3384475550



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