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APPELLO DI BAN KI-MOON
Consolidare la maggioranza di 111 Paesi a favore della moratoria
PENA DI MORTE: SFIDA DELL'ONU PER IL SEMESTRE EUROPEO
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«Assieme possiamo porre fine a questapratica disumana e crudele intutto il mondo», ha detto Ban chiedendo a tutti i paesi delle NazioniUnite di «fare passi concreti per abolire o non applicare più questaforma di punizione».
Per l'Italia è una priorità, ma il nostro Paese continua a portareavanti la battaglia per la moratoria in uno spirito di rispetto di ognipaese a procedere al proprio passo. «L'obiettivo di un mondo senza penadi morte non dev'essere lo sforzo di un gruppo ristretto o esclusivo,ma un processo globale che un giorno forse coinvolgerà ogni nazione delmondo», ha detto il rappresentante permanente italiano all'ONUSebastiano Cardi dando il benvenuto ai partecipanti al dibattito: traquesti il numero due dell'Onu per gli affari umanitari Ivan Simonovic,Tawakkul Karman, attivista yemenita e premio Nobel 2011 per la pace,l'ex ministro delle minoranze del Pakistan Paul Bhatti, l'exprocuratore capo di Los Angeles Gil Garcetti e un noto avvocato delloZimbabwe, Innocent Maja.
L'obiettivo di oggi è consolidare quella maggioranza di 111 Paesi chedue anni fa si pronunciarono a favore della moratoria, in aumentorispetto al 2007 quando il primo documento di questo tipo passò con 104«sì» al termine di una battaglia pluriennale che aveva visto l'Italiasempre in prima linea.
L'iniziativa al Palazzo di Vetro fa seguito alla prima riunione ieri aRoma del ministro degli Esteri Federica Mogherini con la "task force"incaricata di coordinare l'azione italiana in vista della votazioneall'Onu: hanno partecipato Amnesty International, la Comunità diSant'Egidio e «Nessuno Tocchi Caino».
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