Comunicato stampa

Comitato Referendario “2 SI PER L’ACQUA BENE COMUNE” del FVG

Udine 4 agosto 2011
COMITATOREFERENDARIO DEL FRIULI VENEZIA GIULIA     
“2 Sì per l’Acqua Bene Comune”
 

Il21 luglio è entrato in vigore il decreto del Presidente dellaRepubblica che sancisce l’abrogazione ufficiale delle norme sullaprivatizzazione dell’acqua. Il 12 e 13 giugno circa 26 milioni diitaliani di cui oltre 530.000 cittadini del Friuli VeneziaGiulia, hanno votato SI all’abrogazione di queste norme indicandouna chiara volontà di mantenere il bene comune acqua fuori dallelogiche del mercato e del profitto e riportarlo nelle mani del pubblicoe dei cittadini.

Riteniamoche un voto popolare così partecipato e così netto nel risultato –spiega Massimo Moretuzzo, uno dei membri del Comitato “2 SI per l’Acquabene comune” – imponga alle istituzioni nazionali, regionali e localil’avvio di un percorso di ripubblicizzazione della gestionedell’acqua, così come sta succedendo in diversi Paesi e cittàd’Europa.

Chiediamoche l’esito del voto sul I quesito referendario (l’abolizione delDecreto Ronchi) determini anche nella nostra Regione, che sarà comunquecostretta a mettere mano alla legge regionale sull’acqua (L.R. 13/2005)entro quest’anno, una svolta verso:

-una gestione completamente pubblica dell’acqua, che facciauscire i privati dal servizio idrico integrato;

-una maggiore autonomia dei comuni, soprattutto per le zonemontane, nella gestione dei servizi;

-un coinvolgimento diretto dei cittadini nelle scelte sul temaacqua, attraverso le modalità della democrazia partecipativa;

-l’avvio di politiche concrete di riduzione degli sprechi e delconsumo di acqua minerale in bottiglia, a tutela dell’acqua dirubinetto, più economica e sostenibile dal punto di vista ambientale

Allostesso modo chiediamo che l’applicazione di quanto previsto dal IIquesito referendario (l’abolizione della remunerazione del capitaleinvestito attraverso la tariffa), determini da parte delle AATO una immediatarivisitazione del calcolo delle tariffe, che non devono piùcontenere quel 7% di remunerazione del capitale investito che è statadichiarata illegittima dal voto popolare.

Allerichieste formulate alla Regione FVG e alle AATO, si aggiunge larichiesta ai Comuni, in particolare di Udine e Trieste, di avviareimmediatamente dei percorsi istituzionali che riportino la gestionedell’acqua di queste città in mano completamente pubblica.

Lenostre proposte dettagliate e le tappe per raggiungere questi obiettivisaranno presentati sabato 17 settembre a Pesariis (Ud), aconclusione della Scuola estiva della Decrescita, in una giornatadedicata interamente ai beni comuni e all’acqua. Interverrà AlbertoLucarelli, il neo assessore ai beni comuni del Comune di Napoli,che è stato anche uno dei giuristi che ha redatto i quesiti referendarisull’acqua.

Napoliè un Comune “apripista” nel contesto italiano: nella prima seduta dellanuova giunta del Sindaco De Magistris è stata assunta la delibera cheprevede la ripublicizzazione della società di gestione del ServizioIdrico Integrato; insieme a Lucarelli intendiamo dunque individuare unpercorso fattibile di ripublicizzazione anche per la nostra Regione.

 

Il protagonismo deiComuni nella prosecuzione della campagna regionale per l’acqua benecomune avrà una nuova occasione di manifestarsi l’8 agosto p.v. a Cercivento,in occasione della consegna al Comune di Cercivento della BandieraVerde di Legambiente; tale premio, che sarà consegnato dalPresidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza, – spieganoElia Mioni di Legambiente e i rappresentanti del Comitato Aghe di Mont– è motivato dal fatto che Cercivento è il Comune italiano che ha vistola percentuale di votanti al referendum più alta di tutta l’Italia(76,32% con il 98,5% di Sì).

 

La mobilitazione dimigliaia di cittadini e centinaia di associazioni e movimenti socialiche si è verificata nella campagna referendaria – aggiunge DonPierluigi Di Piazza, del Centro di Accoglienza Balducci – dimostra una nuovasensibilità attorno al tema dei beni comuni e dei dirittiinalienabili delle persone e delle comunità. A partire dall’acqua oggiè pertanto possibile e doveroso pensare a modalità di gestione dellerisorse e dei territori che mettono al centro la sostenibilità, lademocrazia, la partecipazione e i diritti di tutti, non i privilegi dipochi. Il Centro Balducci ha chiamato il Comitato referendario –continua Don Di Piazza – a collaborare nella realizzazione dei lavoridel convegno annuale del Centro, in particolarenell’organizzazione della giornata del 2 ottobre quando le acqueprovenienti da diversi Paesi del mondo e dai diversi fiumi della nostraregione si uniranno insieme nel Lago di Cavazzo a simboleggiarel’universalità del bene comune acqua e dei movimenti che lo difendono.

 

 

Segreteria del ComitatoReferendario “2 SI per l’acqua bene comune” del Friuli Venezia Giulia

c/o Ce.V.I. – Centro diVolontariato Internazionale – Via Torino, 77 – 33100 Udine

T. 0432 548886 – F. 0432486929 – acqua@cevi.coophttp://perlacqua.wordpress.com/ GruppoFacebook “Acqua Bene Comune FVG”

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