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Evento
COSTITUZIONE: LA VIA MAESTRA
Manifestazione Nazionale
Roma, sabato 12 ottobre 2013
Appelli
COSTITUZIONE: LA VIA MAESTRA
Manifestazione Nazionale
Roma, sabato 12 ottobre 2013
Il Comitato per la difesa della Costituzione di Gemona sta organizzandola partecipazione alla manifestazione nazionale.
Un pullman partirà da Udine. Per aderire è sufficiente mandaredirettamente a Roma l'adesione (
QUI per la pagina dell'adesione
) oppure tramite ilreferente territoriale
BrunoSeravalli
- tel. 3495317415 -
bseravalli@yahoo.com
L'appello:'la via maestra'
Ecco il testo dell'appello che ha convocato l'assemblea dell'8settembre da cui scaturisce il percorso di mobilitazione per la difesae l'applicazione della Costituzione.
1. Di fronte alle miserie, alle ambizioni personali e alle rivalità digruppi spacciate per affari di Stato, invitiamo i cittadini a non farsidistrarre. Li invitiamo a interrogarsi sui grandi problemi della nostrasocietà e a riscoprire la politica e la sua bussola: la Costituzione.La dignità delle persone, la giustizia sociale e la solidarietà verso ideboli e gli emarginati, la legalità e l’abolizione dei privilegi,l’equità nella distribuzione dei pesi e dei sacrifici imposti dallacrisi economica, la speranza di libertà, lavoro e cultura per legiovani generazioni, la giustizia e la democrazia in Europa, la pace:questo sta nella Costituzione. La difesa della Costituzione non è unostanco richiamo a un testo scritto tanti anni fa. Non è un assurdoatteggiamento conservatore, superato dai tempi. Non abbiamo forse, oggipiù che mai, nella vita d’ogni giorno di tante persone, bisogno didignità, legalità, giustizia, libertà? Non abbiamo bisogno di politicaorientata alla Costituzione? Non abbiamo bisogno d’una profondarigenerazione bonificante nel nome dei principi e della partecipazionedemocratica ch’essa sancisce?
Invece, si è fatta strada, non per caso e non innocentemente, l’ideache questa Costituzione sia superata; che essa impediscal’ammodernamento del nostro Paese; che i diritti individuali ecollettivi siano un freno allo sviluppo economico; che la solidarietàsia parola vuota; che i drammi e la disperazione di individui efamiglie siano un prezzo inevitabile da pagare; che la partecipazionepolitica e il Parlamento siano ostacoli; che il governo debba esseresolo efficienza della politica economica al servizio degli investitori;che la vera costituzione sia, dunque, un’altra: sia il Diktat deimercati al quale tutto il resto deve subordinarsi. In una parola: s’èfatta strada l’idea che la democrazia abbia fatto il suo tempo e che sisia ormai in un tempo post-democratico: il tempo della sostituzione delgoverno della “tecnica” economico-finanziaria al governo della“politica” democratica. Così, si spiegano le “ineludibili riforme” –come sono state definite –, ineludibili per passare da una costituzioneall’altra.
La difesa della Costituzione è dunque innanzitutto la promozione diun’idea di società, divergente da quella di coloro che hanno operatofinora tacitamente per svuotarla e, ora, operano per manometterlaformalmente. È un impegno, al tempo stesso, culturale e politico cherichiede sia messa in chiaro la natura della posta in gioco e che siriuniscano quante più forze è possibile raggiungere e mobilitare. Non èla difesa d’un passato che non può ritornare, ma un programma per unfuturo da costruire in Italia e in Europa.
2. Eppure, per quanto si sia fatto per espungerla dal discorso politicoufficiale, nel quale la si evocava solo per la volontà di cambiarla, laCostituzione in questi anni è stata ben viva. Oggi, ci accorgiamodell’attualità di quell’articolo 1 della Costituzione che pone illavoro alla base, a fondamento della democrazia: un articolo a lungosvalutato o sbeffeggiato come espressione di vuota ideologia. Oggi,riscopriamo il valore dell’uguaglianza, come esigenza di giustizia eforza di coesione sociale, secondo la proclamazione dell’art. 3 dellaCostituzione: un articolo a lungo considerato un’anticaglia esostituito dall’elogio della disuguaglianza e dell’illimitatacompetizione nella scala sociale. Oggi, la dignità della persona el’inviolabilità dei suoi diritti fondamentali, proclamate dall’art. 2della Costituzione, rappresentano la difesa contro la mercificazionedella vita degli esseri umani, secondo le “naturali” leggi del mercato.Oggi, il dovere tributario e l’equità fiscale, secondo il criteriodella progressività alla partecipazione alle spese pubbliche,proclamato dall’art. 53 della Costituzione, si dimostra essere uncaposaldo essenziale d’ogni possibile legame di cittadinanza, dopotanti anni di tolleranza, se non addirittura di giustificazione edelogio, dell’evasione fiscale. Ecco, con qualche esempio, che cosa èl’idea di società giusta che la Costituzione ci indica.
Negli ultimi anni, la difesa di diritti essenziali, come quelli allagestione dei beni comuni, alla garanzia dei diritti sindacali, allaprotezione della maternità, all’autodeterminazione delle persone neimomenti critici dell’esistenza, è avvenuta in nome della Costituzione,più nelle aule dei tribunali che in quelle parlamentari; più nellemobilitazioni popolari che nelle iniziative legislative e di governo.Anzi, possiamo costatare che la Costituzione, quanto più la si èignorata in alto, tanto più è divenuta punto di riferimento di tantepersone, movimenti, associazioni nella società civile. Tra i piùgiovani, i discorsi di politica suonano sempre più freddi; i discorsidi Costituzione, sempre più caldi, come bene sanno coloro chefrequentano le aule scolastiche. Nel nome della Costituzione, ci siaccorge che è possibile parlare e intendersi politicamente in un sensopiù ampio, più elevato e lungimirante di quanto non si facciaabitualmente nel linguaggio della politica d’ogni giorno.
In breve: mentre lo spazio pubblico ufficiale si perdeva in un gioco dipotere sempre più insensato e si svuotava di senso costituzionale, adesso è venuto affiancandosi uno spazio pubblico informale più largo,occupato da forze spontanee. Strade e piazze hanno offertostraordinarie opportunità d’incontro e di riconoscimento reciproco.Devono continuare ad esserlo, perché lì la novità politica ha assuntoforza e capacità di comunicazione; lì si sono superati, per qualchemomento, l’isolamento e la solitudine; lì si è immaginata una societàdiversa. Lì, la parola della Costituzione è risuonata del tuttonaturalmente.
3. C’è dunque una grande forza politica e civile, latente nella nostrasocietà. La sua caratteristica è stata, finora la sua dispersione intanti rivoli e momenti che non ha consentito di farsi valere comeavrebbe potuto, sulle politiche ufficiali. Si pone oggi con urgenza,tanto maggiore quanto più procede il tentativo di cambiare laCostituzione in senso meramente efficientistico-aziendalistico (ilpresidenzialismo è la punta dell’iceberg!), l’esigenza di raccogliere,coordinare e potenziare il bisogno e la volontà di Costituzione chesono diffusi, consapevolmente e, spesso, inconsapevolmente, nel nostroPaese, alle prese con la crisi politica ed economica e con ladevastazione sociale che ne consegue.
Anche noi abbiamo le nostre “ineludibili riforme”. Ma, sono quelle cheservono per attuare la Costituzione, non per cambiarla.
Lorenza Carlassare
Don Luigi Ciotti
Maurizio Landini
Stefano Rodotà
Il sito manifestazione:
www.costituzioneviamaestra.it
Il profilo Facebook:
https://www.facebook.com/pages/Costituzione-la-via-maestra/239705276183753
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