Covid-19. La situazione dei migranti

Il comunicato stampa e il video

Centro Balducci, martedì 24 marzo 2020
Covid-19.La situazione dei migranti
Il comunicato stampa e il video
Centro Balducci, martedì 24 marzo 2020

Nei periodi di crisi, gli effettidelle disuguaglianze formali e sostanziali diventano ancor piùevidenti. Le note che seguono forniscono una prima panoramica suidiritti dei cittadini stranieri messi a rischio dall’emergenza COVID-19.”

Così inizia il Documentosottoscritto da decine di associazioni nazionali e dalla Rete Dasi FVG,per spezzare il silenzio ed evidenziare le criticità che, in questadrammatica situazione di emergenza da COVID-19, caratterizzano lacondizione delle persone straniere ed in particolare dei/dellerichiedenti asilo, delle persone senza fissa dimora e dei lavoratori edelle lavoratrici ammassati negli insediamenti informali rurali.

Persone che ad oggi sono prive di effettiva tutela, nella maggioranzadei casi anche degli strumenti minimi di contenimento (mascherine eguanti – acqua, servizi igienici), ed oggettivamente impossibilitate arispettare le misure previste dal legislatore, vivendo in luoghi che diper sé costituiscono assembramenti.

Il documento non si limita ad enucleare dette criticità ma propone echiede al legislatore soluzioni concrete ed immediate, che consentanodi garantire a tutte le persone le medesime tutele previste daiprovvedimenti per contenere il contagio da coronavirus.

Come dichiara Pierluigi Di Piazza nel video di presentazione deldocumento a nome della Rete Dasi FVG, (https://www.youtube.com/watch?v=-ea193K05ug)la situazione drammatica che stiamo vivendo sottolinea come "la specieumana abbia un unico destino di vita e di morte e questo prima diessere un postulato etico è un dato oggettivo che richiamaimmediatamente i Diritti Umani, che sono uguali per tutti o non sonopiù tali. In questa situazione drammatica è doverso chiedersi: glistranieri dove sono? Chi si occupa di loro?". Un forte richiamo aldovere delle istituzione ad occuparsi anche della salute e dei rischidella salute degli stranieri, parte della Salute Pubblica.
Il primo punto d'analisi, citato da Di Piazza, riguarda le grandistrutture di accoglienza (Centri straordinari di accoglienza che dallariforma del cd. decreto sicurezza n. 118/2018 sono diventati grandicontenitori di persone, con significativa riduzione dei servizi,compresi quelli sanitari): le Associazioni firmatarie chiedono chevengano chiusi, riorganizzando il sistema secondo il modello della cd.accoglienza diffusa in piccoli appartamenti e distribuiti neiterritori, essendo impossibile nei contesti attuali il rispetto dellemisure legali vigenti, a partire dalla distanza tra le persone e aldivieto di assembramenti.

Il Documento chiede, altresì, che venga consentito l’accesso alSIPROIMI anche per coloro che ne sono stati esclusi dal decretosicurezza (titolari di permesso umanitario, richiedenti asilo) e che lepersone senza fissa dimora o che vivono negli insediamenti informalirurali (cioè che lavorano per l’agricoltura per fornire i prodotti perla vita quotidiana) siano accolte in strutture adeguate, con dotazionedi acqua e servizi igienici, oggi assenti in questi ultimi.

Analoghe le richieste per i CPR e gli Hot-Spot, evidenziando, quanto aiprimi, la necessità di impedire nuovi ingressi e per le persone giàtrattenute di disporre le misure alternative al trattenimento, stantel’impossibilità attuale di eseguire ogni rimpatrio nei Paesi di origine.

Di Piazza sottolinea inoltre la preoccupazione per tutte le personesenza fissa dimora, italiane e straniere, che si trovanoimpossibilitate a restare a casa e a rispettare le norme igienichefondamentali in questo grave momento di pandemia che portano ad un altorischio sanitario per loro stessi e gli altri. Viene chiesto dunquel'ampliamento e la proroga di tutte le misure per l'emergenza freddoalmeno fino al 30 aprile 2020.
Il documento non si dimentica neppure della situazione in cui versanole persone migranti che anche in questo periodo possono arrivare inItalia, per cercare di sottrarsi a morte e torture nei campi in Libia oin fuga da situazioni di grave pericolo. Rispetto a costoro chiediamoche vengano predisposte misure che consentano la rapida indicazione diun porto sicuro per lo sbarco e la predisposizioni di protocolli attiad evitare la diffusione della pandemia in corso. Come dichiara nelvideo (https://www.youtube.com/watch?v=-ea193K05ug)Pierluigi Di Piazza "Siamo tuttisulla stessa barca, nessun porto deve essere chiuso per nessuna persona".
Il Documento non dimentica nemmeno di esortare il legislatore a nonignorare le riforme che da tempo sono urgenti per le persone stranieree per la democrazia tutta, dalla cittadinanza, all’abrogazione dei cd.decreti sicurezza, alla sempre più urgente regolarizzazione.

L’insieme di queste richieste, che ciauguriamo il legislatore e tutte le competenti autorità prendanoimmediatamente in considerazione, non rispondono solo ad unaimprescindibile necessità di trattamento uguale per tutte le persone, “senza distinzione di sesso, di razza, dilingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali esociali” (art. 3 Costituzione), ma ad una necessità per lasalvaguardia dell’intera salute pubblica.

il Documento

Il video di Pierluigi Di Piazza

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