Esprimiamo la nostra preoccupazione, il nostro sconcerto e il nostro sdegno per la crisi istituzionale che è esplosa nel paese. Per gli attacchi alla magistratura, colpevole soltanto di perseguire reati comuni; per l’uso inedito e costante degli strumenti istituzionali per fini privati. Una situazione esplosa in queste settimane, ma i cui presupposti vanno cercati nel sentire profondo di una parte sempre maggiore della società. Non è da oggi che si avverte un prevalere della logica del benessere individuale, del tornaconto personale, del consumo del presente ai danni del futuro, del rifiuto delle regole. Non è da oggi che si è perso di vista il bene comune, la visione sociale come sintesi di passato, presente e futuro della collettività. Vi è stata troppa indifferenza verso l’idolatria del potere che ha sostituito la politica, verso il tornaconto personale che ha surrogato lo spirito e la pratica di servizio, verso la mercificazione di tutto e tutti, in particolare delle donne, identificate con i loro corpi considerati come oggetti di consumo.Avvertiamo il bisogno di una riflessione profonda, che parta dall’oggi ma non si limiti ad esso; che si impegni a recuperare e a diffondere la cultura, l’etica e la pratica della Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo, della nostra Costituzione; di sostituire quindi all’invettiva e all’aggressione la cultura, alla mera logica del consumo gli ideali, alla realtà virtuale quella quotidiana delle donne e degli uomini che studiano, lavorano, che sono precari, disoccupati, in cassa integrazione, pensionati. Di coloro che sono costretti a migrare per trovare lavoro da noi e si sentono usati e poi rifiutati. Avvertiamo il bisogno di una politica intesa come servizio e progettualità, che affronti i veri problemi del Paese: lavoro, salute, scuola, cultura.
Introduce e coordinaGianpaolo Carbonetto, giornalista, rappresentante del “Movimento Propositivo”InterventiPierluigi Di Piazza, responsabile del Centro BalducciElisabetta Vezzosi, Università degli studi di Trieste,presidente della Società italiana delle storicheFranco Belci, segretario generale Cgil FVGInterventi dei partecipanti