Fragilità, Storie, Diritti

Presentazione del progetto FSD

Centro Balducci, venerdì 12 giugno, ore 9.15
Fragilità,Storie, Diritti
FSD nasceun po’ dappertutto
Centro Balducci, venerdì 12 giugno 2015, ore 9.15

È in via di costituzione,  a Trieste, a Ravenna, a Firenze  enon soltanto,  il laboratorio/movimento “Fragilità, Storie,Diritti” – FSD ► 
Dopo il programma della giornata, i tratti essenziali del progetto.
 

PROGRAMMA

Coordina Paolo CENDON – Docente Università di Trieste
 
9.15 – 11.00    - Impedimenti Bisogni  Chiusure  Ascolto
  1. Beppino ENGLARO  -  Decido io cosa mi deve succedere
  2. Gloria CARLESSO – Proteggere senza umiliare
  3. Luca PONTI  - La perdita del ruolo  economico/sociale
  4. Fabia MELLINA BARES   -  Minori indifficoltà   
  5. Eva MARTIN AZCANO  – Spagnoli e italiani
  6. Simone ZORZI  - Progetto di vita: valori e sostegni
  7. Daniele FERRARESSO - Ri(s)catto
  8. Carlo BERALDO –  Quali operatori?
 
11.15 – 13.00    Ostacoli  Progetti   Marginalità Orizzonti
  1. Erica MASTROCIANI - Domicilio assistito per la fragilità
  2. Marzia RUCLI  -  La solitudine del malato
  3. Elisabetta SCOCCIA –  Tornare a vivere
  4. Francesco MOSETTI – Il disorientamento negli anziani
  5. Alfredo  RACOVELLI -  L’area della fragilità abitativa
  6. Elisabetta BENEDETTO - La povertà
  7. Hilda Consuelo CHICUE  – Chi aiuta chi?
  8. Francesca SUCCU - Quali servizi
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14.00 –15.45       Pastoie Mitezza VincoliFrontiere
  1. Peppe DELL’ACQUA –  Pericolosità, Contenzione, Insensatezze
  2. Roberta VECCHI – Anche i bambini  muoiono
  3. Lino SANTORO - Vivere nelle polveri, paure e rischi
  4. Silvia PAOLETTI – Il lutto  
  5. Gemma BRANDI - Il reo e il folle  
  6. Giovanni CATELLANI – Cosa Può Una Vita
  7. Elisa CEPPAROLLI -  Un caso trans-versale
  8. Mario IANNUCCI  – Rems n.d.
  9. Federica FREDIANI -  La mediazione nei percorsi lavorativi
 

16.00 –18.00        Dipendenze AspirazioniLegami Sogni
  1. Maurizio  MASCARIN – Adolescenti malati gravi
  2. Guendalina SCOZZAFAVA  – Donne maltrattate  
  3. Stefano SODARO - Le minoranze religiose
  4. Maura Laura SOARDI - Bambini sballottati  
  5. Marco VORANO – Vivere da precari
  6. Dario PREDONZAN – Muore un bosco e un po' anche noi con lui
  7. Maria Rita MOTTOLA –  Due sorelle   
  8. Daniela RICCIUTI –  Il  medico è un soggetto forte?
  9. Augusto IOSSA FASANO – I portatori di protesi
conclude Pierluigi di Piazza


#  qualcosa possiamo dire disapere circa la fragilità umana   oggigiorno, qualcosano:  si tratta allora di cercare, come rabdomanti anche,  gliaspetti della realtà e della sofferenza che meno si conoscono, o sicapiscono, facendoli raccontare anzitutto da chi del tema si è già occupato in modo professionale, libero, intelligente;
   
#  andranno in primo luogo  arruolate/valorizzate in FSD,come componenti federative preziose, le pratiche oggi esistenti,  esemplari, le associazioni attive, collaudate, leesperienze e le start-up felici di ogni zona: ad esempio -  sempreche interessati allo spirito del nostro gruppo  -   igruppi e i soggetti che già attualmente si occupano  proficuamentedi  disagio psichico, di morenti, di reinserimento dei carcerati,di terapia del dolore, di amministrazione di sostegno, di disabilità,di adolescenti difficili, di immigrazione, di nuove povertà, dioncologia, etc;

#  non solo teoria beninteso, anche o soprattutto  storie,vissuti singoli, cronache specifiche, autobiografie, soprusiillustrati, spaccati, tranches de vie, episodi particolari, battaglie esuccessi degli operatori;

#  non solamente esperti o grandi scienziati, anche gentequalsiasi che parla, marginali, resoconti di anime perse, protagonisti, vittime, lo sguardo dei sofferenti, gesta di vagabondi, piccoli operatori, guerrieri della notte, cittadini,infermieri, barboni,  lavandaie, svantaggiati;

# linguaggi e modalità di scambio in FSD ► all’insegna comunque dellasemplicità, della freschezza espressiva, del disinteresse,  dellasobrietà, dell’inventività casalinga, del rispetto metodologico, dellacapacità di ascolto, dell’incontentabilità, del’anticonformismo;

#  interessano    come discipline  lapsicologia, il diritto, l’economia, ma anche  la storia, lamedicina, la psichiatria, le scienze  del tempo libero, lafilosofia, la sociologia, l’urbanistica, e così avanti;

#  musica, letteratura, teatro, cinema, pittura, architettura,internet, etc.   come ribalte di massimo interesse, sempre;

#  gli orizzonti chiave per FSD  restano sempre quelli dellaquotidianità delle persone:  nascita, vita di ciascuno, morte,famiglia, diritti, affettività e fidanzamento, mangiare, piccoli vizi,responsabilità, casa, denaro,  malattia, scuola, folklore, condominio, abbandono, lavoro, tempo libero, contratti, tasse,mercatini, ospedale,  palestra, giustizia;

#  cercare di  confrontare e “mettere insieme”  lanormativa/cultura dei diversi tipi di fragili, nella legge e nellapratica:  ponendo in luce i centri ispiratori dei varicomparti:  senza  mai sottovalutare ciò che è peculiare diogni branca, anzi approfondendo i vari nuclei,  cercando però dicogliere sempre i fili conduttori, i contagi possibili, leinterrelazioni-contaminazioni, le bandiere d’insieme, i tratti comuni erinascimentali, leonardeschi, le grandi parole d’ordine, di questostrano universo;

#  ad esempio - come stelle polari - l’art 3 della Costituzione,l’idea della realizzazione/fioritura personale, gli obblighi dellap.a., il senso dell’alleanza fra che sta male e chi  può aiutarlo,la mitezza come sistema, l’ascolto come principio,  la casa comenido (per chi vuole), la sovranità come ideale, quando possibile, il no al dolore;

#  quello che capita ai deboli è già successo anche ai non deboli,lo anticipa  magari, lo profetizza qualche volta, può avere unvalore generale, universale?

#  non ci sono solo i grandi diritti, contano anche quellipiccoli, ad esempio -  tanto più intensamente quanto maggiore siail tasso di vulnerabilità e dipendenza dagli altri - il rispetto, lagentilezza, la tutela degli spazi, la comprensione per le abitudini, lemicrosovranità, la protettività,  il garbo, le premura, la dignitàdiffusa, il tocco della mano, un codice affettuoso, il  silenzioper chi lo vuole, chi comanda che chiede scusa (Bergman, “Il postodelle fragole”)

#  come parliamo noi oggi, come dovremmo discorrere di questiargomenti, quali vocaboli  - ecco la domanda -  andranno benenel 2015, quali verbi, che tono della voce, quali sintassi,  cosaandrà  accantonato, tradotto, cambiato rispetto al lessico diieri?

#  chi è fragile non  è uno che ha soltanto diritti, preteseda vantare,  dovrà  invece collaborare a progettare sestesso, fin che possibile,  impegnarsi seriamente con chi puòaiutarlo, assumersi doveri precisi, verso sé o verso gli altri;

#  in qualche caso, a livello progettuale,  si potrà giungerealla messa a punto di nuovi testi di leggi, nazionali o regionali,talora si tratterà di tratteggiare  soprattutto nuovi modelliamministrativistici,  organizzativi, per la gestione dei problemi;

# è  sempre più vero quello che da  tanto tempo già siafferma, e cioè che “i diritti civili dei soggetti fragili camminanocon le gambe dei servizi”: nel 2004 sull’amministrazione di sostegnodicevamo: ”È 80% giudice, 20% servizi”, oggi diciamo:  ”L’AdSdev’essere 20% giudice, 80% ufficio/sportello comunale”, lo stesso valeper tanti altri aggeggi del diritto:

#  ricordiamoci sempre di Brecht, Galileo ----  dice uno a uncerto punto  “Beato il paese che ha molti eroi”; risponde l’altro“No, beato il paese  che non ha bisogno di eroi” ... anche sequalche eroe ogni tanto ci tira su il cuore;

#  doveroso sempre   il monitoraggio attento delterritorio,   indeclinabili  per  FSD le linee delcontrollo e del vaglio delle istituzioni esistenti, delle applicazioni,dell’efficienza dei servizi  -  all’occorrenza  anche il momento della  segnalazione di disguidi, dell’espostoalla questura, della contestazione, dell’indignazione, del reclamo,della collera, della denuncia;

#  le risorse economiche per  le iniziative da realizzare inFSD andranno, via via,  chieste non tanto alla politica, occorrepuntare soprattutto sull’autofinanziamento, sugli sponsor,  suimecenati, e così via.

Come organizzarci? Ci sarà, dovremo crearlo,   un centroispiratore/coordinatore del movimento. Saranno decisive  comunquearticolazioni di tipo regionale: cominciando dal Friuli, dal Veneto,dalla Lombardia, dal Piemonte, dall’Emilia-Romagna, dalla Toscana.
L’evento di esordio sarà  a Zugliano, Udine, il 12 giugno 2015, al“Centro Balducci”, di don Pierluigi Di Piazza, con inizio  alleore 9.15.

Paolo Cendon



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Contatti

  • Piazza della Chiesa, 1 - 33050 Zugliano (Udine)
  • segreteria@centrobalducci.org
  • 0432 560699

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