Nato, infatti, con lo scopo dichiarato della rieducazione sociale del condannato, troppo spesso il carcere diventa una trappola terribile che può anche diventare mortale, o per le violenze degli altri carcerati, o per la disperazione che porta al suicidio, o addirittura per le violenze praticate da coloro che rappresentano lo Stato. Una situazione, insomma, nella quale troppo spesso si finisce per rispondere alla violenza con la violenza, in cui non c’è spazio per la solidarietà e la fraternità intese sia in senso cristiano, sia in senso laico.
Se ne parlerà con Lucia Castellano, direttrice di un carcere che è portato a modello di come dovrebbero essere le case di detenzione, con don Claudio Burgio che è uno dei tanti sacerdoti che tentano di alleviare le sofferenze dei carcerati, e con Franco Corleone, il nuovo Coordinatore dei Garanti territoriali per i diritti dei detenuti, uno degli uomini politici che, a detta di tutti, ha fatto di più per umanizzare un’istituzione da sempre disumanizzante.