Gli auguri di Pace dalla Palestina

di Frà Jacques Frant

Taybeh-Ramallah - dicembre 2011
Taybeh-Ramallah
Carissimi Amici,
Sono quasi 5 settimane che sono partito da Udine per ritornare nel miovillaggio Palestinese Cristiano di Taybeh-Ramallah.
Prima di tutto vorrei dirvi che passerò quest’anno il Natale aBetlemme. Sarò nel vero Presepio non fatto da mani d’uomo come unversetto della Liturgia Bizantina dice “la Terra ti ha offerto laGrotta”, “i Re Magi ti hanno offerto l’oro, l’incenso e la mirra, iPastori il loro stupore e la loro adorazione, la Madonna il suo grembo,e noi Signore che cosa potremo offrirti? La nostra Vita.”
Ringrazio tutti quelli che continuano malgrado la crisi ad aiutare iProgetti in Palestina promossa dalla nostra Associazione.
A nome di tutti/e i/le Bambini/e del mio villaggio di Taybeh-Ramallahringrazio i Benefattori che hanno permesso loro di andare a scuola eavere una educazione adatta.
Ogni giorno famiglie del villaggio nel bisogno bussano alla mia porta,e il mio cuore si stringe ad ascoltare tante sofferenze e angosce. Inquesto paese sotto occupazione il futuro rimane incerto. Prego e sonosicuro che pregate anche voi per noi.
Abbiamo tanto bisogno di Pace (Pace giusta) che darebbe anche unasperanza di un futuro economico migliore. In questa aspettativa hoaiutato varie famiglie ad organizzarsi in Cooperativa per creare postidi lavoro perché la tentazione dell’emigrazione è forte con la sua sciadi sofferenze e incomprensioni. Anche la Sacra Famiglia ha conosciutol’esperienza dell’immigrazione verso l’Egitto.
So che l’Europa, e più particolarmente l’Italia, sta attraversando unperiodo economico molto difficile. La mia preoccupazione è anche pervoi e per i giovani.
So anche che in questi momenti difficili la Solidarietà si fa semprepiù necessaria. E’ il messaggio di Natale rivolto ai poveri edimenticati che sono stati i primi a riconoscere il Signore nel piccolobambino riposando in una mangiatoia.
Non posso rimanere indifferente ai nuovi Bambini innocenti che, neiluoghi di conflitto, sono vittime della crudeltà degli adulti edell’ingiustizia (Gaza, Iraq…) o ancora vittime della fame in un mondoegoistico.
La Grotta di Natale oggi è il nostro cuore ardente di Carità moltospesso umile e nascosta come lo fu il Nostro Signore Gesù Cristo che havoluto vivere la nostra vita umana quotidiana con le sue miserie maanche con le sue gioie e speranze .
Da Betlemme pregherò per ognuno di voi nella Grotta di Betlemme.Ritorno a Udine il 27 Dicembre sera quindi ci rivedremo presto! Unabbraccio fraterno e sincero!
BUON NATALE a tutti.

Dalla Grotta di Betlemme dove sarò quest’anno per le feste di Natale viauguro PACE e BENE!
Frà Jacques FRANT
Presidente dell’Associazione
“L’Arca della Pace (Ark of Peace) onlus”
Email: arcadellapace@libero.it

La vita di Frére Jacques Frant èveramente fuori dal comune. Nato in Francia, da famiglia ebrea, haavuto una giovinezza molto movimentata, passando da una esperienzaall’altra alla ricerca di qualcosa che rispondesse ad un profondobisogno di verità, di giustizia, cadendo in errori e pericoli di ognigenere. Nel corso della ricerca trova il Vangelo, che all’inizio non lotocca più di tanto, poi la lettura della pagina di Isaia sul servosofferente, confrontata con la Passione descritta da S.Giovanni gli favedere il collegamento: un fatto, questo, che lo colpisceprofondamente. Ancora non sa se credere o no, e in una notte, in cuiaveva giurato a se stesso: “Non dormirò più se non avrò risolto questoproblema (di verità)”, fa un’esperienza particolare: vede tutta la suavita alla luce di Dio e scopre che gli era stato sempre accanto. Alloradecide di cambiare vita e di essere uno strumento dell’amore di Dio. Sache non sarà più solo e da allora la sua vita è cambiata. Dopo unpellegrinaggio a piedi a Compostela, riceve il battesimo e si sentechiamato ad andare, sempre a piedi, in Terra Santa, volendo vivere daeremita. In seguito viene chiamato a partecipare ad un convegno per unaccordo tra palestinesi e israeliani, ed avendo deciso di dedicare lasua vita per l’unità dei cristiani e per la pace, continua ancora oggi,il suo impegno ecumenico, anche attraverso “veri” pellegrinaggi inTerra Santa come occasione di incontro tra culture e religioni diverse.

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