I beni comuni nel tempo della crisi

Quali gli spazi di democrazia e partecipazione per movimenti e società civile?

Trieste, mercoledì 7 dicembre 2011
Ibeni comuni nel tempo della crisi
Quali gli spazi di democrazia epartecipazione per movimenti e società civile?
Mercoledì 7 dicembre 2011 alle ore17.30
Casa delle Culture di via Orlandini, 38 - TRIESTE

E’ possibile, nel pieno di una crisi sistemica che nessuno ha mai vistoprima, immaginare un governo dei beni comuni, che superi la dicotomiaclassica pubblico/privato, come alternativa al saccheggio? Dai governidiretti dalle banche ai governi delle banche, hanno gridato glistudenti il giorno 17 novembre, nelle piazze di tutto il mondo.Nonostante tutti i tentativi di rispondere alla crisi con pesanti estrutturali tagli al welfare, con l’espropriazione di risorseirrinunciabili agli enti locali e la violazione, con la manovra diferragosto, di alcuni principi cardine della Costituzione abbianosortito come unico effetto l’acutizzarsi degli effetti della crisistessa. Non c’è alcun dubbio che l’Europa dell’euro (esiste ancora?),sbandando di continuo da un’ipotesi all’altra, non abbia alcunaintenzione di “invertire la rotta”. Si tratta, per dirla come JeremyRifkin, di lottare per la vita sulla terra. A Trieste, questa primaveraabbiamo vissuto la stagione del cambiamento con la vittoria del centrosinistra alle elezioni amministrative, ma molti nodi sono rimastiirrisolti e in particolare il tema della trasparenza e dellapartecipazione sta segnando il passo, con incontri pubblicidell’amministrazione comunale che tutt’al più mettono al corrente icittadini in merito alle decisioni già prese dalla giunta stessa, chesi dice disponibile “ad ascoltare”. Poca cosa. La sfida è decisamenteun’altra ed investe pesantemente il governo del territorio e lanecessità di innovare gli strumenti che regolano i processidecisionali, ovvero stabilire forme di democrazia diretta e partecipatache esprimano una rappresentanza reale della comunità e delle suecomponenti sociali. Un governo comune dei beni comuni. Perché nonabbiamo tempo e perché le notizie di ogni giorno sono notizie di guerrain tempo di dittatura della finanza e di distruzione sociale emateriale, e infine perchè, un Parlamento che vota la fiducia quasiall’unanimità è l’esempio più lampante della sua esautorazione. Siachiaro però che se parliamo delle nuove amministrazioni del nostroterritorio (comunale e provinciale), parliamo anche e soprattutto dinoi, intesi come soggettività territoriali e della necessità non piùrimandabile di intrecciare e di ibridare le vertenze di carattereambientale, territoriale, sindacale e istituzionale, perché nessuno puòe, forse deve, ritenersi autosufficiente. E’ invece proprio dalsuperamento dell’autoreferenzialità, e dalla conseguente riconnessionedi sociale e politico, che può proporsi e tentare di attuarsiun’alternativa che sia permanente ricerca e pratica di un comuneorizzonte di trasformazione possibile.

Nel corso della serata sarà attivo il bar della Casa delle Culture conbuffet a partire dalle ore 20,  pillole satiriche di StefanoDongetti e Alessandro Mizzi, amici del Pupkin Kabarett e djset a curadi OccupyTrieste


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