Il diritto all'utopia

ll diritto e il dovere di avere diritti

Centro Balducci - venerdì 16 novembre, ore 20.30
Il diritto all'utopia
ll diritto e il dovere di avere diritti
Venerdi 16 novembre20l2 - ore 20.30
Sala mons. Luigi Petris del Centro Balducci - Zugliano

Interventi introduttivi:
  • Pierluigi Di Piazza,responsabile del Centro Balducci
  • Gianpaolo Carbonetto,giornalista
Intervento di riflessione:
  • Nicola Gasbarro, docenteuniversitario
Seguirà il dibattito
Momento conviviale


ln un mondo che si senteangustiato dalla crisi economica e che ormai da anni ha rinunciato aproiettarsi, anche avventurosamente, nel futuro preferendo rifugiarsiin un presente che appare più facilmente addomesticabile, si èpraticamente perduto il diritto all'utopia, a elaborare quei sogni chepossano prefigurare nuove conquiste che valgano per tutti, che possanoportare a miglioramenti sostanziali e comuni sul piano sociale.
E, in assenza di utopie, si indeboliscono i progetti e non sicostruisce più nulla provocando uno stato di stagnazione checontribuisce ulteriormente a rattrappire quell'afflato che ha portatol'uomo a riuscire scalare i non omogenei, ma sempre impervi gradini egradoni della storia che hanno portato a quelle conquiste di cui siamoorgogliosi e che adesso temiamo di veder sparire in un riflusso che,nella debolezza dell'ambizione, appare quasi inevitabile.
Dalla fratellanza predicata da Gesù di Nazareth all'uguaglianzapropugnata dalla Rivoluzione francese, fino al sogno di un'Europa unitae senza guerre lucidamente sognata da Altiero Spinelli, Ernesto Rossi eEugenio Colorni nel confino di Ventotene, mentre tutt'intomo la guerrainsanguinava il continente e il resto del mondo, la storia detl'umanitàsi è sempre imperniata su momenti di snodo fortissimo che erano statiprefigurati da persone capaci di pensare, ma anche di sognare.
E, ora, se davvero si desidera uscire da questa stagnazione che non èassolutamente soltanto economica, appare evidente che è un doverequello dí riconquistare il diritto all'utopia, a sognare cose che per ipiù appaiono impossibilí, ma che nel nostro cuore sappiamo che prima odopo potranno essere ottenute.

NicolaGasbarro è professore associato alla facoltà di Lingue eletterature straniere e del dipartimento di Scienze filosofíche estorico sociali dell'Università di Udine. lnsegna Religioni dei popoliprimitivi nel corso di laurea in Lingue; Antropologia dellamulticulturalità nel corso di Laurea in Comunicazione; Antropologiaculturale nelcorso di Laurea in Linguistica. È inoltre collaboratorescientifico interno del Centro lnternazionale sul Plurilinguismodell'Università degli Studi di Udine.
È componente del comitato scientifico di vicino/lontano.
Tra i suoi scritti, "Noi e L'lslam" in "ll sacro e la storia" (EdizioniRosminiane, 2003); traduzione e cura di Marc Augé, "ll dio oggetto"(Meltemi editore, 2002; scelta di testi e introduzione di la "Cittàdell'lslam" e la "Città della Guerra" (Giuffrè editore, 1991).

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