Il documento sui CIE del Ministero dell'Interno

Chiesto il ritiro immediato del documento

L'ASGI: Inaccettabile e pericoloso
ASGI denuncia la gravità delcontenuto del Documento programmatico sui Centri di Identificazione edEspulsione, nel quale oltre a mostrare già nella premessa unasconcertante ignoranza normativa (ritenendo, ad esempio, ordinariamentetrattenibili nei CIE cittadini comunitari nei CIE o definendo iltrattenimento pertinente alla “giurisdizione amministrativa” che “nonrichiede una sentenza del giudice”) ritiene i CIE indispensabili;affermazione che è smentita dai dati stessi indicati nel Documento, incui si riconosce che solo il 50,6% dei trattenuti è effettivamenteespulso, a riprova della inutilità ed onerosità finanziaria dei Centri.

Quello che più preoccupa è che il Gruppo di lavoro del Ministerodell'Interno, nell’esaminare le criticità dei CIE le attribuisca aiseguenti motivi:
  • la cd. “Primavera Araba” che avrebbe fatto aumentare la presenzadi immigrati irregolari o non identificati (pag. 7),
  • “l’indole non pacifica” di molti trattenuti e la loro “condottaviolenta” (pag. 22),
  • la presenza di trattenuti con “diversi status giuridici”(condannati, irregolari, ecc.) e “la convivenza di persone didifferente provenienza geografica” che innescano “spesso eventiconflittuali all’interno di uno spazio chiuso come quello dei CIE,generando disordini e rivolte”.
Quanto al primo aspetto, il Documento mistifica la realtà, sottacendoche tutti coloro che sono arrivati in Italia in conseguenza dellerivolte sociali del Nord Africa e soprattutto a seguito della guerra inLibia sono stati immessi forzatamente dal Governo nel percorsodell’asilo politico e dunque non rappresentano affatto la realtà dellepersone che sono state trattenute nei CIE.

In ordine agli altri aspetti, l’uso del termine “indole” – dilombrosiana memoria - esprime quello che è l’effettivo obiettivo delDocumento: la categorizzazione degli stranieri trattenuti e la“creazione di moduli idonei ad ospitare” persone di tale indole!

Oggi si ipotizzano CIE con stanze/moduli per “categorie”, conprevisione del potere dei Prefetti o di non meglio chiare Commissionidi prevenire rivolte e disordini, spostando “in area differenziatedella struttura”.

Viene così riproposto il modello ottocentesco della SEGREGAZIONE deglioziosi, dei vagabondi e dei pazzi, non volendo pensare ad altri modelliche hanno sconvolto l’Europa a metà del secondo scorso. Tutto ciò e’inaccettabile per qualsiasi coscienza democratica.

Il documento ignora totalmente i numerosi rapporti che a livellonazionale ed internazionale sono usciti nel corso degli ultimi annisulla questione dei CIE con analisi approfondite, omette di citare lefonti utilizzate e non indica la metodologia con la quale è statacondotta l'analisi dei dati; in buona sostanza il documento appareprivo di un minimo rigore scientifico configurandosi invece come ungrossolano pamphlet ideologico. Non può non notarsi la radicaledifferenza rispetto al Rapporto “De Mistura”, redatto su incarico delGoverno nel 2007, da una Commissione composta da esponentidell'Esecutivo ed esperti indipendenti che, dopo un lungo ed accuratolavoro di indagine e di analisi e dopo centinaia di incontri conassociazioni, regioni, enti locali aveva rilevato correttamente lemaggiori criticità dei CIE indicando le soluzioni più idonee ad unsuperamento dei CIE stessi in ragione della loro sostanziale inutilitàe in ogni caso una maggiore attenzione al rispetto dei diritti dellepersone trattenute.

In ragione delle gravissime criticità sopra indicate, il Governo nonpuò seguire le indicazioni contenute in tale Documento di cui si chiedepertanto il ritiro immediato.

Parimenti l'ASGI invita il Parlamento italiano a chiedere al Ministrodell'Interno di rispondere urgentemente in Aula in merito al citatodocumento e alla proposte in esso contenute.

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