Dona ora!
Chi siamo
Mission
Storia
Organizzazione
Ufficio di presidenza
Consiglio direttivo
Gruppi di lavoro
Statuto
Bilancio sociale
Trasparenza
Cosa facciamo
Accoglienza
Biblioteca
Cultura
Convegno di Settembre
Altri eventi
Lettera di Natale
Notiziario
Diritti
Rete DASI FVG
Giustizia
Carcere
Cooperazione internazionale
Fondatore
Biografia
Galleria
Riflessioni
Pubblicazioni
Agenda eventi
Come aiutarci
Diventa socio
Volontariato
Servizio Civile
Donazioni
Contributi
Cibo e vestiario
5 per mille
Lasciti testamentari
Contatti
Contattaci
Dove siamo
Iscrizione newsletter
Sala Petris
Dati tecnici e regolamento
Prenotazione
Parrocchia
Orari Messe
Eventi parrocchiali
Foglio della domenica
Siti amici
Cerca nel sito…
Contiene
Inizia per
E' uguale a
Visualizza
10 records
25 records
100 records
Tutto
Dona ora!
Evento
Illegittima l'ordinanza "antibivacco" del Comune di Trieste
Il Tar FVG accoglie il ricorso dell'ASGI
La sentenza del 9 dicembre 2016
GIUSTIZIA
Illegittimal'ordinanza "antibivacco" del Comune di Trieste
Il Tar FVG accoglie il ricorsodell'ASGI
La sentenza del 9 dicembre 2016
Il Tar ha accolto il ricorso evidenziando la “carenza di potere delSindaco di emanare ordinanze finalizzate ad ovviare alle situazioni discadimento della qualità urbana” con la conseguenza che le sanzionicomminate perdono efficacia. Soddisfazione dell’ ASGI che ha promossol’azione con i suoi avvocati presenti sul territorio.
“
Le ordinanze utilizzatedall’amministrazione possono essere usate solo quando vi è la necessitàdi intervenire urgentemente con misure eccezionali e imprevedibili dicarattere “provvisorio”, non fronteggiabili con gli “ordinari” mezziprevisti dall’ordinamento giuridico
” afferma Dora Zappia,avvocato e referente regionale ASGI che, assieme agli avvocati Stefania Bearzi, Caterina Bove e Alessandra Fantin, ha difeso uncittadino contro l’
ordinanza del comunedi Trieste cd “anti-bivacco
” davanti al TribunaleAmministrativo Regionale (TAR) per il Friuli Venezia Giulia.
ASGI ha promosso l’azione con i suoi avvocati soci presenti sulterritorio sostenendo nel ricorso che le ordinanze utilizzatedall’amministrazione possono essere usate solo quando vi è la necessitàdi intervenire urgentemente con misure eccezionali e imprevedibili dicarattere “provvisorio”, non fronteggiabili con gli “ordinari” mezziprevisti dall’ordinamento giuridico
La difesa ha inoltre sostenuto che non si possono adottare ordinanzeche vanno a colpire soggetti in stato di bisogno e di totale indigenza.Soggetti che invece di essere tutelati con politiche di prevenzione etutela dei soggetti deboli, rischiano di essere ulteriormentesanzionati, in ragione della povertà che li costringe a sostare perstrada.
Lo stesso Ministero dell’Interno ha evidenziato come nell’istruttoriaprecedente all’emanazione dell’ordinanza aveva indicato alcunecriticità che non sono state recepite dall’Amministrazione Comunale.
“Auspichiamo che il Comune di Trieste abbandoni la produzione diordinanze illegittime che producono disagio sociale e rallentano ilcorretto funzionamento della pubblica amministrazione, con dispendio dirisorse pubbliche e sovraccarico di spese a carico del contribuente erafforzi invece la sua doverosa azione di prevenzione verso le fascepiù povere della popolazione.” conclude l’avv. Zappia.
La sentenza in pdf
Vedi anche