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Immigrazione e malattie: inutili gli allarmi
Dal Gruppo Immigrazione Salute FVG – S.I.M.M.
Il comunicato del 7 ottobre 2019
IMMIGRAZIONE
Immigrazionee malattie: inutili gli allarmi
Dal Gruppo Immigrazione Salute FVG –S.I.M.M.
Il comunicato del 7 ottobre 2019
Il Gruppo Immigrazione Salute FVG – S.I.M.M. ha diramato un comunicatoin cui spiega che da molti anni esistono percorsi efficaci per lasicurezza.
La questione dei rischi sanitari connessi all'arrivo di gruppi dimigranti dalla “
rotta balcanica
” ha ripreso spazio sui mezzi dicomunicazione della nostra regione. Richiamandosi a preoccupazioniespresse dai lavoratori, una lettera delle segreterie dei sindacatidella Trieste Trasporti ha enfatizzato il problema, denunciando uninevitabile rischio sanitario pubblico per l'assenza di controlli e didispositivi atti ad evitare contagi. L'emergenza del rischio sanitario,dovuta alla presunta assenza di interventi commisurati alla sua gravitàed urgenza, si può leggere anche nelle successive dichiarazioni dialtri sindacalisti e di molti amministratori pubblici, che si spingonoa proporre nuove azioni in grado, secondo loro, di risolvere laquestione.
Numerose indagini epidemiologiche in Italia e in Europa ma anche inFriuli, hanno ripetutamente dimostrato che l'arrivo, in questi ultimitrent'anni, di un elevato numero di migranti non ha mai provocato unaumento di malattie infettive fra la popolazione residente né alcunrischio particolare per la salute pubblica.
Senza banalizzare le paure, ma evitando ingiustificati allarmismi,cogliendo difficoltà e aspetti critici, sono state comunque elaborate emesse in atto risposte concrete per ridurre i fattori di rischio.Protocolli operativi per la sorveglianza sanitaria dei migranti hannogarantito che non vi siano mai state nella nostra regione situazioni diallarme sanitario nè emergenze critiche nè per i migranti nè per tuttala comunità locale, garantendo che i migranti non sono portatori dimalattie trasmissibili che mettano a rischio la salute dellapopolazione.
Fin dai primi anni novanta, quando ventimila albanesi sbarcarono dallanave Vlora e oltre ottantamila profughi arrivarono dalla guerra nellaex-Jugoslavia, il servizio sanitario regionale, con il supporto delvolontariato e del privato-sociale, ha mantenuta alta l’attenzione pertutelare la salute della comunità e sorvegliare quella dei migranti, apartire dai programmi sanitari per i minori stranieri non accompagnatiospiti delle comunità di accoglienza. Dai primi anni duemila per tuttigli stranieri richiedenti asilo sono stati attivati interventi disorveglianza sanitaria e di tutela e promozione della saluteindividuale e collettiva, anche con l'obiettivo della protezione deglioperatori e della sicurezza di tutta la comunità. Solo nell'ultimotriennio in Friuli Venezia Giulia oltre trentamila migranti sono statisottoposti agli screening infettivologici e alle eventuali vaccinazioninecessarie ed a una visita medica integrata da un colloquio e daisuccessivi provvedimenti diagnostici e terapeutici valutatiimprocrastinabili dai medici dei Dipartimenti di Prevenzione.
In una ottica di ricerca-azione si sono sviluppate linee- guida e buoneprassi che hanno portato, prima a livello regionale e poi nazionale,alla stesura e alla applicazione di protocolli oggi ormai consolidati:dal PROTOCOLLO REGIONALE PER LA GESTIONE SANITARIA DEI MIGRANTIRICHIEDENTI PROTEZIONE INTERNAZIONALE alla LINEA GUIDA NAZIONALE curatada I.N.M.P., I.S.S. E S.I.M.M. “
Icontrolli alla frontiera. La frontiera dei controlli: controllisanitari all'arrivo e percorsi di tutela per i migranti ospiti neicentri di accoglienza
”.
I documenti raccomandano strumenti operativi scientificamente validatiper un approccio modulato e progressivo, in cui l’organizzazione dellediverse attività sanitarie dagli screening alle vaccinazioni, aipercorsi di diagnosi e cura, è coerentemente collegata con il percorsodi accoglienza, in condizioni igienico-sanitarie adeguate a contrastarei rischi di malattie diffusive e con una comunicazione efficace conl'intervento di mediatori culturali.
Un uso appropriato, saggio e prudente, degli strumenti di interventoclinico e di screening già previsti permette inoltre di evitare sprechilegati alla effettuazione di accertamenti inutili o inutilmenteripetuti o non contestualizzati; questione attualmente non secondariaper il servizio sanitario che versa in non poche difficoltà per lacarenza di medici e infermieri. Sono inutili o persino controproducentiproposte estemporanee, figlie di timori ingiustificati o di falsiallarmi, non inserite in un percorso appropriato che preveda laconcreta possibilità di completare gli accertamenti in ogni casosospetto e di provvedere tempestivamente alle cure : la applicazioneomogenea su tutto il territorio regionale dei percorsi e delle buonepratiche già da anni elaborate, condivise e sperimentate è sufficienteper garantire politiche sanitarie e sociali efficaci per la tuteladella salute dei lavoratori, dei migranti e della comunità ospitantenella cornice di una accoglienza rispettosa della dignità umana ditutti.
dott. Guglielmo Pitzalis
dott.ssa Claudia Gandolfi
Gruppo Immigrazione Salute Friuli Venezia Giulia
Società Italiana di Medicina delle Migrazioni
GrIS Fvg – S.I.M.M.
In allegato il comunicato in pdf
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