Iniziative contro la guerra

In programma a Gorizia e Trieste

Trieste, 27 dicembre 2023

Dal porto di Monfalcone si spedisconoarmi in Ucraina
Una feroce, disumana pulizia etnica èin corso in Palestina

Mentre si va verso un terzo capodanno di guerra le iniziative controquesta intollerabile deriva si moltiplicano e la Tavola regionale perla Pace invita cittadine e cittadini a partecipare al seguenteprogramma di eventi, illuminato dalla Luce di Pace di Betlemme, giuntaa Trieste dall’Austria e distribuita dai giovani Scout in tutta Italia.
 
A Gorizia Pax Christi promuove con la CEI ed altre associazioni dueconvegni intitolati Negoziare la Pace (30 dicembre ore 13.30,Conference Center universitario via D’Alviano 18) e IntelligenzeArtificiali e Pace (31 dicembre ore 9.30, Comunità Salesiana di via DonBosco 48) in preparazione di una prima Marcia interconfinaria fra NovaGorica e Gorizia (31 dicembre ore 15, ritrovo a Casa Rossa) destinate adivenire Capitale Europea della Cultura nel 2025.
 
Quanto accade nei due giorni d’iniziativa a Gorizia verrà riportato aTrieste per la tradizionale Marcia di Pace cittadina del 1° gennaio dalComitato pace convivenza e solidarietà “Danilo Dolci”, con ritrovo alle15.30 davanti al Municipio di piazza Unità presso la Targa che ricordale leggi razziali di Mussolini. Marcia che esprimerà la contrarietàunitaria della neutrale Trieste verso tutte le guerre.
 
Se Gorizia e Trieste sono concordi nel celebrare la 56a GiornataMondiale della Pace ispirata da Papa Giovanni XXIII, non si può dire lostesso per Monfalcone nel cui porto non abilitato a movimentarearmamenti vengono ignorate le prescrizioni di sicurezza, nonostante leproteste dei lavoratori e le assicurazioni dell’Autorità portuale.
 
L’Osservatorio sui movimenti delle armi nei porti Weapon Watch affermache il 6 dicembre la nave ro-ro “Capucine” ha caricato a Monfalconearmi e un container di esplosivi. La “Capucine” aveva già trasportatocarri armati e munizioni in Sardegna per «attività addestrativeorientate al warfighting» secondo lo Stato maggiore dell’Esercito. Edeffettuato un trasporto ad Alessandropoli di blindati destinatiall’Ucraina.
 
A febbraio il sindacato USB si mobilitò contro il passaggio di armi inporto: millecinquecento «mezzi militari e obici con ignotadestinazione» a bordo della “Severine”, gemella della “Capucine” chesostò a Ortona dove Tekne costruiva blindati per il governo ucraino. Lenavi sono al servizio del Ministero della Difesa.
 
A Monfalcone giunse pure il cargo “Norderney” dall’Ucraina con 360bazooka e 415 missili anticarro. Alle proteste di lavoratori e CGIL perle gravi violazioni le autorità risposero che «le merci sono intransito e non vengono movimentate in porto». Erano destinateall’Arabia Saudita in guerra con lo Yemen, in violazione della legge185/’90 che impedisce esportazioni verso Paesi in guerra.
 
Il governo italiano si appresta a intervenire militarmente nelle acquedello Yemen a protezione della navigazione commerciale israelianabloccata dagli yemeniti, solidali col popolo Palestinese sottoposto auna pulizia etnica feroce e disumana. Non meravigliamoci se le navi nonarrivano nei nostri porti; manifestiamo contro le abominevoli guerre -in Ucraina e in Palestina - a Gorizia e nella neutrale Trieste, alleporte dei Balcani che la Pace, quella vera la attendono da decenni.
 
Per Tavola Pace FVG, Alessandro Capuzzo

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