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La carta d’identità agli immigrati clandestini
La scelta del sindaco di New York
L’articolo di Federico Rampini di Repubblica
IMMIGRAZIONE
Fonte: articolo del 12 febbraio 2014 dal sito di Repubblica.it
New York, carte d’identità ai clandestini, lo schiaffodi de Blasio ai repubblicani di Federico Rampini
«A tutti i miei concittadini che sono degli immigrati senza documenti:questa città è casa vostra». Bill de Blasio non delude, nel suo primodiscorso programmatico il neosindaco annuncia un’innovazione radicale.La città di New York rilascerà carte d’identità anche agli immigraticlandestini.
Undocumented
, senza documenti, è l’espressione che il sindacopreferisce perché non implica una criminalizzazione. Insieme conl’altra proposta sul salario minimo vitale, l’offerta agli straniericonferma che de Blasio non ha paura di suscitare controversie. L’ideadei documenti per i clandestini è uno schiaffo alla destrarepubblicana, che in questo momento al Congresso sta bloccando unariforma proposta da Barack Obama. Anche il presidente vuole crearecorsie più veloci verso il permesso di soggiorno e poi la cittadinanza,ma finché la destra è maggioritaria alla Camera queste proposte hannoun percorso tutto in salita. De Blasio lo sa e commenta: «Noi nonpossiamo aspettare i tempi lunghi di Washington. Se c’è uno stallopolitico a livello federale, non è una scusa perché New York abdichialle proprie responsabilità».
Le carte d’identità municipali sono state sperimentate finora a SanFrancisco, sull'altra costa. Offrono dei vantaggi molto concreti: conquei documenti lo straniero può finalmente aprire un conto in banca eincassare un assegno, farsi visitare all'ospedale, firmare un contrattodi affitto. Più in generale è un modo per sentirsi meno a rischio, meno“invisibili” nella metropoli. E visto che a New York ci sono statepolemiche sui controlli etnicamente discriminati della polizia, questecarte d’identità sono un piccolo passo perché gli stranieri non sisentano cittadini di serie B. «Nessun residente di New York — dice deBlasio — deve essere costretto a vivere nell'ombra ». Anche se ilsindaco non ha poteri sullo status d’immigrazione, non può concedere laGreen Card (permesso di residenza permanente) né la cittadinanza, deBlasio vuole fare quel che può per favorire «una partecipazione ditutti gli
stranieri alla vita civica».
Il rilascio di queste carte d’identità potrebbe essere la prima delleriforme di de Blasio a diventare realtà. Su altri temi, infatti, ilsindaco deve mediare e manovrare.
Il
salario minimo vitale
, chelui conferma di voler alzare, va approvato in un consiglio municipaledove si fanno sentire le lobby più contrarie: anzitutto i padroncinidella ristorazione, degli alberghi, del commercio.
Nei ristoranti gran parte dei camerieri vengono pagati addiritturasotto il minimo federale di 7,25 dollari l’ora, per via di una specialederoga: è previsto che i camerieri ricevano la mancia, quindiarrotondano con quelle. Ma anche i giganti dei fast-food comeMcDonald’s, dove le mance sono pressoché inesistenti, fanno una duraopposizione all'aumento dei minimi.
Un’altra promessa elettorale di de Blasio è l’aumento delle tasse suiricchi per finanziare la costruzione di nuovi alloggi popolari, esoprattutto l’estensione degli asili nido pubblici. Qui l’iter è ancorapiù difficile.
Per aumentare le tasse cittadine il sindaco deve ottenere un via liberaanche dallo Stato di New York, dove il governatore Andrew Cuomo è unsuo compagno di partito (democratico) ma su posizioni molto piùmoderate. Già s’intravedono tutte le condizioni per un rapporto teso econflittuale tra de Blasio e Cuomo. Inoltre all'assemblea legislativadello Stato di New York i repubblicani daranno guerra a oltranza controogni aumento delle tasse.
De Blasio dovrà indicare rapidamente con quali strategie intendeaggirare questi ostacoli politici. Il suo messaggio resta chiaro: OneNew York, è lo slogan stampato sullo striscione che il sindaco havoluto nel college pubblico di Queens dove ha tenuto il discorso. Unasola New York, quindi, invece delle “due città” sempre più distanti ediseguali tra loro, che de Blasio ha denunciato in campagna elettorale.
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