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Evento
La guerra dentro
(Le emozioni dei soldati)
Centro Balducci, lunedì 16 dicembre, ore 20.30
PRESENTAZIONE LIBRO
Laguerra dentro
(Le emozioni dei soldati)
Lunedì 16 dicembre 2013 ore 20.30
Sala Petris Presso il Centro Balducci
Piazza della Chiesa, 1
Zugliano - Pozzuolo del Friuli (Udine)
Barbara Schiavulli presenta il suo libro. Incontro a curadell'Associazione femminile "La Tela".
Intervento di don Pierluigi Di Piazza.
L’autrice dialogherà con MariolinaMeiorin.
Barbara Schiavulli ritorna a Udine per la terza volta, dopo averpartecipato a due edizioni di Calendidonna, in cui ha dialogato conalcune classi delle scuole superiori della città sui perché dellascelta di essere corrispondenti di guerra e sul diverso modo diraccontare le vicende belliche da parte delle inviate donne rispetto aicolleghi uomini.
E’ qui per presentare il suo ultimo libro “ La guerra dentro “,frutto di un lungo lavoro di messa a punta e di raccolta di intervistee di riflessioni, sulle storie di chi ha “la guerra dentro”, ovvero leemozioni dei soldati che al fronte combattono “per mantenere la pace” etornano cambiati interiormente.
Dopo essere stata per quindici anni in giro per le aree calde delmondo, per raccontare le guerre e le storie della gente che i conflittili subisce, questa volta Barbara Schiavulli, che ha sempre svolto ilsuo lavoro da free-lance, spiega, in una sua recentepresentazione, da quali considerazioni è partita nell'impostare illavoro di scrittura : «Questo libro nasce dall'esigenza diparlare di Afghanistan non solo quando muore un soldato italiano» cispiega Barbara, che a Venezia ha iniziato la sua carriera giornalisticacon corrispondenze da Gerusalemme. «Chi scrive di guerra raccontatutto, la politica, i luoghi, la gente e l’aspetto militare, di cui sisa poco e male». Ci sono migliaia di soldati che vanno avanti eindietro dall'Afghanistan e molte più persone che ne sono coinvolteperché dividono con loro la vita o il lavoro. «Nessuno torna comequando è partito, che sia un militare, un giornalista o familiare chela guerra la vive da casa. A maggior ragione», sottolinea Barbara conforza «è importante capire cosa accade nelle loro teste, quali sono leloro emozioni». Sono dieci le storie che Schiavulli ha raccolto,ritenendole esemplificative. Ci sono il sommergibilista che parla dicome si vive senza vedere la luce del sole per settimane, il cecchinodi 31 anni con già nove missioni alle spalle, il generale che nonnasconde il dolore per aver avuto perdite tra i suoi uomini, unasoldata ferita gravemente, un artificiere che disinnesca ordignimortali, la psicologa che si prende cura del disagio che i soldati siportano a casa. «Questo libro voleva essere più che uno sguardo suquesti ragazzi che svolgono un lavoro e non “decidono” di andare asparare o farsi ammazzare come pensano tanti. Intanto bisogna precisareche gli italiani hanno una mentalità diversa dagli americani. I primistanno via sei mesi, sanno dove vanno ad operare, leggono libri sullamateria, si informano e vengono informati. Gli americani invece –quelli della truppa sono molto più giovani dei nostri - stanno via unanno e vengono portati al fronte senza sapere nulla, carne da macello».Ma non siamo in Afghanistan per mantenere la pace? «Credo che nessunsoldato parli di peace-keeping: in Afganistan si fa la guerra! Non staimantenendo la pace ma sei là per non peggiorare il conflitto». E lepaghe dei soldati di cui si favoleggia? «Sono pregiudizi da abbattere.Anche quando vengono feriti – dipende dalla gravità, ovviamente – isoldati vogliono restare e continuare a fare il loro lavoro. E non persoldi. Ci sono delle storie di coraggio di persone che dopo eventidistruttivi sono costrette a riscoprire una nuova vita e devonosostenere con loro stesse una nuova guerra per riadattarsi al rientro.Sono storie forti e poco note che, secondo me, meritano di essereraccontate>>
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