Dona ora!
Chi siamo
Mission
Storia
Organizzazione
Ufficio di presidenza
Consiglio direttivo
Gruppi di lavoro
Statuto
Bilancio sociale
Trasparenza
Cosa facciamo
Accoglienza
Biblioteca
Cultura
Convegno di Settembre
Altri eventi
Lettera di Natale
Notiziario
Diritti
Rete DASI FVG
Giustizia
Carcere
Cooperazione internazionale
Fondatore
Biografia
Galleria
Riflessioni
Pubblicazioni
Agenda eventi
Come aiutarci
Diventa socio
Volontariato
Servizio Civile
Donazioni
Contributi
Cibo e vestiario
5 per mille
Lasciti testamentari
Contatti
Contattaci
Dove siamo
Iscrizione newsletter
Sala Petris
Dati tecnici e regolamento
Prenotazione
Parrocchia
Orari Messe
Eventi parrocchiali
Foglio della domenica
Siti amici
Cerca nel sito…
Contiene
Inizia per
E' uguale a
Visualizza
10 records
25 records
100 records
Tutto
Dona ora!
Evento
La Provincia chiude tutti i dormitori
Più di 160 persone buttate in strada
Trento 1 giugno 2020
IMMIGRAZIONE
LaProvincia chiude tutti i dormitori
Più di 160 persone buttate in strada
Trento 1 giugno 2020
da www.meltingpot.org
Il “Gruppo Casa, Diritti, Azione solidale” dell’Assemblea AntirazzistaTrento scende in piazza e denuncia quanto sta accadendo nel capoluogodel Trentino. La Provincia guidata dalla Lega mette in strada oltre 160persone consegnando uno zaino e un sacco a pelo.
Apprendiamo con sconcerto che, in emergenza sanitaria ancora in corso,l’Amministrazione Provinciale ha scelto di togliere, a partire dal 1°giugno, 163 posti letto in bassa soglia che avevano garantito riparodurante la cosiddetta “emergenza freddo” e l’emergenza sanitaria. Ladecisione è stata presa senza valutare soluzioni alternative da offrirealle 163 persone (!) che finiranno in strada.
L’emergenza sanitaria rende ancora più evidenti le discriminazioni e lesperequazioni sociali della nostra comunità. Stiamo assistendo a ungravissimo impoverimento sociale, con un numero crescente di personeche si trova costretto a chiedere aiuto per poter mangiare e persoddisfare gli altri bisogni primari. Guardando ai mesi passati, ancorauna volta è evidente che la mancata tutela di alcune componenti dellacomunità ha ripercussioni dirette - non solo dal punto di vistasanitario - sul benessere della comunità intera.
In questo momento così grave, è urgente ribaltare la prospettiva conl’obiettivo di non lasciare nessuno in mezzo ad una strada.L’attenuarsi della fase di emergenza dovrebbe essere il momento perpianificare con cura, orientare strategicamente e razionalizzare ifinanziamenti, per garantire alle persone senza casa presenti sulterritorio:
• continuità di un posto sicuro e salubre per dormire
• possibilità di pasti con prodotti adeguati che mantengano la personain salute
• iscrizioni all’anagrafe dei residenti
La “fase due” non dovrebbe limitarsi a un tornare ad una “normalità”che aveva dimostrato limiti e carenze strutturali nel soddisfare ibisogni delle persone senza casa. La direzione da intraprendere èchiaramente tracciata dalle “LINEE DI INDIRIZZO PER IL CONTRASTO ALLAGRAVE EMARGINAZIONE ADULTA IN ITALIA”, indicazioni elaborate da Fio.PSDonlus, Federazione italiana degli organismi per persone senza dimora, esottoscritte a livello nazionale e regionale già nel 2015.
Dal confronto tra la realtà locale e queste linee guida si evincechiaramente che il sistema, di cui il Trentino va fiero, non rispondein modo adeguato alle necessità delle persone senza dimora. Taleinadeguatezza si deve soprattutto ai falsi assunti su cui il sistema sibasa, primo tra tutti quello secondo cui limitare ad un numero massimodi giornate l’anno l’accoglienza nei dormitori sarebbe necessario efunzionale ad evitare il ’turismo’ dei senza casa.
Riconosciamo gli sforzi di chi si è dedicato dall’inizio dell’emergenzasanitaria a cercare soluzioni e di chi durante tutto il periodo hamantenuto aperti e accoglienti gli spazi a disposizione. In pienolockdown il Punto d’incontro si è trovato da solo a gestire quello cheprima era il ’Diurno diffuso’ che coinvolgeva più spazi. I dormitori,pur ampliando i loro servizi, sono rimasti chiusi per nuovi accessi.Nel mentre, le persone prive di accoglienza costrette a dormire instrada venivano paradossalmente multate per non essere rimaste a casa!
Ricordiamo che solo un mese dopo l’inizio del lockdown è stata datarisposta a parte delle richieste con l’apertura di un nuovo spazio diaccoglienza. Ad oggi sono ancora diverse le persone che dormono instrada, non perché appena arrivati sul territorio, ma perchè,nonostante la loro presenza costante, non gli è stato possibile trovareun posto in dormitorio.
Torniamo quindi a chiedere di aumentare il numero dei posti letto adisposizione in Provincia in modo da garantire che le persone senzacasa possano tutto l’anno dormire in un luogo pulito e sicuro. Loripetiamo: non per venire incontro in modo assistenzialistico ad unloro bisogno, ma per rispettare un loro diritto di base e riconoscereche al diritto alla casa è collegata l’esigibilità di tutti gli altridiritti e che esso costituisce la base minima anche per ilraggiungimento di un maggior grado di inclusione sociale.
Avendo contezza della realtà locale, l’affermazione che spesso si sentenegli incontri pubblici,“Qui si fa già tanto e di più non si può fare”,deve e può trasformarsi in “Qui possiamo fare meglio!”.
La pagina di
www.meltingpot.org
Vedi anche