La risposta di don Gianfranco Formenton

Non farsi “abbindolare” dalle promesse elettorali

Senatrice Pdl scrive ai parroci umbri
LALETTERA DELLA SENATRICE
Perugia, 8 febbraio 2013

Gentile Parroco,

mi sono decisa a scrivere questa lettera ai pastori del popolocristiano dell’Umbria perché, dopo cinque anni trascorsi in Senato, socon certezza che nei primi mesi della prossima legislatura dovrannoessere affrontati in Parlamento parecchi argomenti che riguardano temietici importanti e delicatissimi. Mi riferisco, tra le altre, alledisposizioni sul “fine vita” (chi non ricorda il caso Englaro), allalegge sul matrimonio per le coppie omosessuali, all’adozione di bambininelle stesse coppie omosessuali, alle problematiche sull’uso degliembrioni, all’apertura all’aborto eugenetico (che, di fatto, si va giàdiffondendo).

In Parlamento, lo scorso anno, ho costituito, assieme ad altricolleghi, l’Associazione parlamentareper la Vita. Una Associazione che è stata un baluardo controogni attacco volto a modificare in senso negativo la nostralegislazione. Malgrado ciò recenti orientamenti dei giudici hannointaccato lo stesso dettato costituzionale in tema di famiglia, diadozioni e di fine vita.

Immagino che sulla politica economica del mio partito non tutto possaessere pienamente condivisibile e che, magari, alcuni preferiscanosoluzioni diverse da quelle che abbiamo proposto o che abbiamo inprogramma di fare. Sui temi etici però, a differenza di altri partiti,il PdL è stato sempre unito e coerente, perché composto da molticattolici e da altri che si definiscono ‘laici adulti’, la cui formazioneculturale e politica è in ogni caso improntata al rispetto di tutti ivalori non negoziabili. Se di politica economica si può discutere – maio ho sempre lottato per orientare al bene comune l’azione dello Stato– su queste tematiche non ci sarà possibilità di mediazione. Mediaresignificherebbe comunque accettare che, prima o poi, si compiaun’escalation che ha come traguardo la modificazione dei valori difondo della nostra società, da ultima, per usare la denuncia deivescovi spagnoli, ‘la separazionedella sessualità dalla persona: non più maschio e femmina, ma il sessosarebbe un dato anatomico senza rilevanza antropologica.’

È necessario che nel futuro Parlamento ci sia un numero di personesufficienti a non far passare leggi contro la famiglia, l’uomo e la suavita. Io mi sono impegnata e mi impegnerò in questo senso. Per questochiedo anche il Suo sostegno e ringrazio per tutto quello che riterràdi fare.

Devotamente saluto,

Ada Urbani
candidata PdL al senato
www.adaurbani.it


LA RISPOSTA DI DON GIANFRANCO FORMENTON
Spoleto 12 febbraio 2013

Gentile Senatrice,

ho ricevuto la sua lettera “ai pastori del popolo cristianodell’Umbria” e ho deciso di risponderle in quanto “pastore” di unaparte di questo popolo al quale recentemente il Card. Bagnasco haraccomandato, dopo alcune eclatanti ed astrali promesse elettorali, dinon farsi “abbindolare”.

Vedo che nella sua lettera lei parla in gran parte dei cosiddetti “temietici” che lei riferisce unicamente ai luoghi comuni che tutti ipolitici in cerca di voti e consensi toccano quando si rivolgono aicattolici: il fine vita, le unioni omosessuali, gli embrioni, l’aborto…

La ringrazio anche per la citazione dei vescovi spagnoli e per il suoimpegno per la formazione culturale e politica improntata al rispettodi tutti i valori non negoziabili.

Ma rivolgendosi ai “pastori del popolo cristiano” lei dovrebbericordare che tra i valori non negoziabili nella vita, nella vitacristiana e soprattutto in politica entrano tutta una serie dicomportamenti di vita, di etica pubblica e di testimonianza sui qualinon mi sembra che il partito di cui lei fa parte né gli alleati che siè scelto siano pienamente consapevoli.

Sarebbe bello stendere un velo pietoso su tutto ciò che riguarda ilcapo del suo partito sul quale non credo ci siano parole sufficientiper stigmatizzarne i comportamenti, le esternazioni, le attitudinipruriginose, le cafonerie, le volgarità verbali che costituiscono tuttoil panorama di disvalori che tutti i pastori del popolo cristianocercano di indicare come immorali agli adulti cristiani e dai qualicercano di preservare le nuove generazioni.

Sarebbe bello ma i pastori non possono farlo perché lo spettacoloindecoroso del suo capo è stato anche una vera e propria “modificazionedei valori di fondo della nostra società” (come lei dice) operata anchegrazie allo strapotere mediatico che ha realizzato una vera e propriarivoluzione (questa sì che gli è riuscita) secondo la quale oramai ilrelativismo morale, tanto condannato dalla Chiesa, è diventato realtà.Concordo con lei, su questo “mediare significherebbe accettare”.

Un’idea di vita irreale ha devastato le coscienze e i comportamenti deinostri giovani che hanno smesso di sognare sogni nobili e si sonoadagiati sugli sculettamenti delle veline, sui discorsi vacui neipomeriggi televisivi, sui giochi idioti del fine pomeriggio e su unavisione rampante e  furbesca della politica fatta di igienistedentali, di figli di boss nordisti, e pregiudicati che dobbiamochiamare onorevoli.

Oltre a questo lei siederà nel Senato della Repubblica insieme a tuttauna serie di personaggi che coltivano ideologie razziste, populiste,fasciste che sono assolutamente anti cristiane, anti evangeliche, antiumane. Mi consenta di dirle francamente che il Vangelo che i pastoriannunciano al popolo cristiano non ha nulla a che vedere con ideologieche contrappongono gli uomini in base alle razze, alle etnie, allelatitudini, ai soldi… e, mi creda, mentre nel Vangelo non c’è una solaparola sulle unioni omosessuali, sul fine vita e sull’aborto… sullediscriminazioni, sul rifiuto della violenza e su una visione deglialtri come fratelli e non come nemici ci sono monumenti innalzati allatolleranza, alla non violenza, all’accoglienza dello straniero, alrifiuto delle logiche della furbizia e del potere.

Mi dispiace, gentile senatrice, ma non riterrò di fare qualcosa né perlei, né per il suo partito, né per i vostri alleati, anzi. Se qualcosafarò anche in queste elezioni questo non sarà certo di suggerire allepecorelle del mio gregge di votare per quelli che mi scrivono lettereesibendo presunte credenziali di cattolicità.

Mi sforzerò, come raccomanda il cardinale, di mettere in guardia tuttie di non farsi abbindolare da certi ex-leoni diventati candidi agnelli.Se le posso dare un consiglio, desista da questa vecchia praticademocristiana di scrivere ai preti solo in campagna elettorale econsigli il suo capo di seguire l’esempio fulgido del Papa. Sarebbe unavera opera di misericordia nei confronti di questo popolo.

don Gianfranco Formenton

Fonte: http://100passi.globalist.it/Detail_News_Display?ID=52191


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