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Lettera a Papa Francesco
Preoccupazione, condivisione e preghiera
Zugliano, 23 ottobre 2015
Papa Francesco
La lettera a Papa Francesco
Preoccupazione, condivisione epreghiera
Zugliano, 23 ottobre 2015
I preti “della Lettera di Natale”, riuniti per riflettere sul contenuto della prossima e preoccupati per i fatti accaduti ultimamente riguardanti la persona di Papa Francesco, hanno ritenuto di inviargli una lettera.
Carissimo fratello Francesco,
se guardiamo solamente a queste ultime due settimane in cui si stasvolgendo il Sinodo dei Vescovi, ci sono stati alcuni tentativi per farvacillare la tua infaticabile opera di rinnovamento della Chiesa nelpermetterle, in continuità con il Concilio Vaticano II, di crescere inumanità facendo proprie le gioie e le sofferenze, le tristezze e leangosce degli uomini e delle donne del nostro tempo. Siamo convinti conte che se la Chiesa non è pronta a svolgere questa missione con grandeattenzione al nuovo che matura, perde l’appuntamento con la Storia! Perquesto, soprattutto in questo tempo di gravi attacchi intestini,vogliamo dirti grazie per quello che stai facendo e per come lo staifacendo, garantendoti la nostra preghiera e la nostra condivisione dipastori che, con umiltà e con questo spirito, cercano di operare nelNord Est del paese in contesti di estrema fragilità.
Soprattutto notiamo in te una debolezza che è per noi forza nella fedein Gesù di Nazareth.
Amiamo in te la debolezza che non pretende risultati immediati, magariimponendoli in modo autoritario senza dare alla Chiesa il tempo dimaturarli. Amiamo quel lavorare a lunga scadenza senza ossessione,senza ansietà, però con convinzioni chiare e tenaci, sapendo rischiaredi attendere, perché è forte in te la certezza che a guidarci sia loSpirito del Risorto e che Suoi sono i tempi del cambiamento. È conquesta fede che riesci a dare spazio a tutti, non omologando, macercando quella «convivialità delle differenze» che, nel confronto,porta arricchimento e condivisione fraterna pur nel rispetto dellediversità di identità, di idee e di opinioni.
Amiamo in te quella debolezza, così poco diffusa anche nei nostriambienti ecclesiali, che non porta a «diventar matti per risolveretutto nel momento presente, per tentare di prendere possesso di tuttigli spazi di potere e di autoaffermazione» (Evangelii Gaudium, 223).Amiamo decisamente quel voler «camminare insieme», occupandoti di«iniziare processi più che di possedere spazi» (ibid.).
Amiamo ancora in te quella debolezza che, non cercando compromessi colpotere di turno e non arrendendosi alla logica del mondo, afferma ilprimato del Vangelo, favorendo franchezza apostolica e amorepreferenziale per gli «scartati» della Storia. Perché, se vogliamoessere davvero figli di Dio, non c’è nessun grido che prorompe da tanteparti della terra che debba risultare a noi estraneo o lasciarciindifferente.
Allo stesso tempo amiamo in te la debolezza che si fa tenerezza capacedi disarmare e far crollare barriere; che fa risuonare la«misericordia», parola chiave del tuo magistero petrino tesa aridonarci il Volto di quel Dio «ricco di amore e di fedeltà» (Esodo34,6) che fa pulsare il suo cuore al battito del misero, incrociando ilsuo sguardo e accogliendolo tra le sue braccia, usandogli veracompassione e perdonandolo sempre. Perché non c’è nessuna situazioneumana, per quanto degradata, che possa impedire a Lui di esserepresente e operante con la sua misericordia per rinnovare la vita e lagioia anche dell’ultimo del mondo.
Grazie, fratello Francesco, perché, da innamorato di Gesù di Nazareth epartendo sempre dal Suo punto di vista, ci aiuti a capire che anche nelnostro tempo è importante che la legge mai schiacci l’uomo, ma sial’uomo ad essere tutelato, salvaguardato e accolto nel grembo di unaChiesa che – per restare fedele al suo Maestro – è chiamata a mostrarsiancora e sempre più madre dalle viscere d’Amore.
Zugliano (UD), 23 ottobre 2015
Pierluigi Di Piazza,Franco Saccavini, Mario Vatta, Giacomo Tolot,
Piergiorgio Rigolo, Andrea Bellavite, Luigi Fontanot, Alberto De Nadai,
Renzo De Ros, Albino Bizzotto, Antonio Santini, Piero Ruffato, PaoloIannaccone
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