LETTERA APERTA A PAPA FRANCESCO

Dal gruppo "Nella gioia dell'Evangelo"

Invito a sottoscrivere
LETTERAAPERTA A PAPA FRANCESCO
Dal gruppo "Nella gioiadell'Evangelo"

In data 20 gennaio 2017 è stata firmata e successivamente consegnata aPapa Francesco una lettera redatta da un gruppo di firmatari con unainiziativa denominata NELLA GIOIA DELL’EVANGELO.
Dal 31 gennaio il testo viene reso pubblico come LETTERA APERTA e puòessere sottoscritto da chiunque ne condivida i contenuti e desideriaderire all’iniziativa di solidarietà e di comunione con PapaFrancesco.
L’adesione può essere espressa indicando nome e cognome, città, mail diogni persona che intende firmare la “lettera aperta” (l’indirizzo diposta elettronica degli aderenti non sarà reso pubblico) al seguenterecapito: lettera2017@gmail.com .
La lettera in formato pdf può essere ampiamente diffusa unitamente aquesto comunicato. Le adesioni inviate nel mese di febbraio ed entro iprimi di marzo potranno essere presentate a Francesco in occasione delsuo anniversario di elezione (13 marzo).
Dopo questa prima lettera il gruppo “Nella gioia dell’Evangelo” intendeproseguire con analoghe iniziative a fronte di specifici temi eproblemi.
1 febbraio 2017.


CarissimoPapa Francesco,
immaginiamo l’ingombro delle letteresulla tua scrivania. E come non pensare che sarebbe pretesa che lanostra fosse letta e le fosse data risposta? Anche perché viene da unpiccolo gruppo - composto da laici, presbiteri, religiosi - che non puòvantare altro che la sua passione e la sua piccolezza.Innanzitutto vorremmo ringraziarti epoi vorremmo condividere brevemente con te qualche pensiero.Ringraziarti perché in te, nelle tue parole e nei tuoi gesti, questopiccolo gruppo si è sentito come interpretato. Alle nostre origini cieravamo chiamati “Il vangelo che abbiamo ricevuto”. Convenivamo davarie parti d’Italia. Il piccolo gruppo milanese denominandosi anche“Laboratorio di sinodalità laicale” sottolineava una dimensione che cista a cuore. Ora che sei venuto tra noi, ci siamo dati un nome a tecaro: “Nella gioia dell’evangelo”.
Portavamo e in parte ancora portiamonel cuore la sofferenza per il rischio di un evangelo ridotto a codicedi comportamento morale, mentre esso è soprattutto l’annunciodell’amore del Padre, quale nella forza dello Spirito si è manifestatoe reso disponibile a tutti nella vita umana e profetica di Gesù, ilgalileo di Nazareth. Siamo infatti convinti che solo restando dentrotutta l’ampiezza e la profondità dell’evangelo, è possibile parlare anoi stessi, ai nostri fratelli e alle nostre sorelle dentro e fuoridella chiesa visibile, per sperimentare assieme a tutti la potenzaliberante dell’evangelo. Nella tua voce abbiamo riascoltato coninsistenza queste parole: evangelo, gioia, sinodalità.Abbiamo colto dalle tue parole e daituoi gesti uno sguardo diverso sul magistero del vescovo di Roma. Tiponi come colui che si mette nella compagnia del suo popolo indicandoin modo semplice orizzonti evangelici verso cui camminare insieme. Staidi fatto incoraggiando tutta la chiesa, con le sue strutture, a usciredal ripiegamento su sé stessa, nella convinzione che solo “uscendo erischiando” essa fa esperienza dell’evangelo che è chiamata adannunciare.
A partire dal giorno della tuaelezione, nel quale hai chiesto al popolo di invocare su di te labenedizione di Dio, tu hai dato valore alla reciprocità tra pastori egregge loro affidato, all’olfatto del popolo di Dio, alla sua“infallibilità” nel credere, alla partecipazione e responsabilità ditutti i battezzati nella sfida dell’evangelizzazione. In questaprospettiva attendiamo che i molti carismi, che lo Spirito dona abattezzati e battezzate, e le molte diaconie, che questi esercitanonella chiesa e nel mondo, trovino adeguato riconoscimentonell’ordinamento e nella prassi ecclesiale.L’istituzione di una commissionechiamata a studiare la questione del conferimento del diaconato alledonne è senza dubbio una grande apertura di un nuovo orizzonte. Ma, aldi là di questa specifica questione, auspichiamo un globaleripensamento della visione del ministero, che nella storia haconosciuto diverse variazioni. Infatti l’intera comunitàecclesiale è chiamata all’unicoministero di annunciare il Signore, lottando per la liberazione eintegrità del creato e di ogni persona umana, a cominciare dagliscartati e ultimi della terra.
Pertanto ci sembra urgente che levarie forme di ministero, lontane dal configurarsi come posizioni dipotere, siano concepite e vissute nella chiesa e dalla chiesa, nellosplendore della gratuità evangelica, a servizio del Regno e quindi diuna umanità in cammino.
Forte di questa convinzione ogniministero che presiede alla comunione sentirà come irrinunciabile ilrichiamo ad essere disponibile all’ascolto, il richiamo aldiscernimento come dono dello Spirito e come frutto di camminiautenticamente sinodali, che sappiano coinvolgere le componenti laicaliche oggi, a mezzo secolo dal concilio, restano ancora emarginate.Viviamo con sofferenza la sensazionedi uno scollamento tra il messaggio che le tue parole custodiscono e lacoscienza di parte della chiesa. Certamente è questione di seminelunghe e ci è chiesta la pazienza del contadino del vangelo. Ma cisembra di ravvisare tentativi di contrastare l’evangelo sianell’indisponibilità di alcuni vertici ecclesiali, sia nelle reazionidi un certo numero, non trascurabile, di fedeli che sembranoimpermeabili al tuo annuncio. Ci chiediamo a volte come si possapartecipare alle assemblee liturgiche e poi assumere posizioni,coscientemente o no, opposte all’evangelo. Come ricucire la frattura?In tempi in cui ci si affida a sloganci parrebbe opportuno puntare su un appello al “pensare”, a “esporsi alcontatto” con il mondo, favorendo in ogni realtà ecclesiale, a partiredalle parrocchie, esperienze in cui “vedere, giudicare, agire,accompagnare”, come ci sembra tu abbia suggerito a Firenze. Luoghi etempi non elitari, in stretta relazione con il popolo di Dio che vivefatiche e speranze della vita quotidiana, illuminata dalla gioiadell’evangelo.
Tu spesso ci hai invitato a sognare.Ti abbiamo raccontato sogni. Nella fiducia di condividerne altri con tein un prossimo futuro. In comunione di preghieraGennaio 2017

il gruppo NELLA GIOIA DELL’EVANGELO
Maria Cristina BARTOLOMEI, Milano; Ugo Francesco BASSO, Milano;
Marco BERTÈ, Parma; Gianfranco BOTTONI, Milano;
Massimo CADAMURO, Venezia; Angelo CASATI, Milano;
Francesco CASTELLI, Milano; Ursicin Gion Gieli DERUNGS, Milano;
Italo DE SANDRE, Padova; Luciano GUERZONI, Modena;
Licinia MAGRINI, Bologna; Giancarlo MARTINI, Verbania;
Giovanni NICOLINI, Bologna; Enrico PEYRETTI, Torino;
Ugo Gianni ROSENBERG, Torino; Francesco SCIMÈ, Bologna;
Carlo URBANI, Venezia; Fabrizio VALLETTI, Napoli.

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