Il cinquantesimo anniversario della morte di don Lorenzo Milani, ilsacerdote fiorentino che segnò in maniera profonda, con la sua attivitàpastorale e didattica, la cultura italiana dei primi anni Sessanta delsecolo scorso, è stato per noi opportunità di riflessione e ripresa ditematiche che hanno contraddistinto molta parte del percorso ideale delnostro gruppo.
La nonviolenza e l’antimilitarismo, che sono entrate nel nostrorepertorio di canzoni fin dai primi anni di attività creativi e dispettacoli in lingua ladina; l’attenzione nei confronti dellemarginalità, a cui i nostri racconti e spettacoli teatrali hanno semprefatto riferimento; la professione di alcuni del gruppo di insegnamentoin scuole di montagna, come la sensibilità e la considerazione verso iragazzi più deboli e in difficoltà e la convinzione di mantenere apertauna scuola in paese è conservare accesa la lampada del sapere e ladignità sociale di una comunità, caratterizzano in modo originale lapresenza del Gruppo musicale di Costalta nella Ladinia dolomitica.
Lo stimolo a realizzare un teatro-canzone ispirato a don LorenzoMilani è emerso dalla lettura del libro scritto da don Pierluigi DiPiazza “Don Lorenzo Milani nella miavita di uomo e di prete”. Testimone coerente del messaggioevangelico di Gesù, poco amato dalla gerarchia ecclesiastica udinese,don Pierluigi ha realizzato uno spazio di accoglienza agli immigrati edun punto di riferimento di cultura e riflessione spesso incontraddizione con quella dominante, il Centro Balducci di Zugliano inperiferia di Udine. Tanti insegnamenti di don Milani caratterizzano lasua attività pastorale e sociale.
Condividendo con lui l’importanza di affermare valori e principi cheal società contemporanea sta dimenticando, abbiamo ripreso la fraseicastica di don Milani, tratta dalla Lettera ai cappellani militari “L’obbedienza non è più una virtù, ma lapiù subdolo delle tentazioni” per ribadire, in primo luogo a noistessi, l’importanza di non cedere alle mode superficiali,all’influenza del potere commerciale che vuole farci servi acquirenti,all’egoismo ed al razzismo dilaganti, alla banalità irriflessiva che siespande sul web, ad una religiosità superstiziosa che insegue visionaridi madonne, al voto esistenziale che domina tanti ragazzi, per“sentirci ognuno responsabile di tutto”.
Il Gruppo musicale di Costalta