Marcia Perugia - Assisi

Riflessioni

Ci uniamo domenica 10 ottobretutte e tutti nel cammino per la pace e la fraternità fra i popoli e, anche senon in presenza, passo dopo passo compiamo il cammino da Perugia ad Assisi

Questa straordinaria iniziativa è iniziata il 24 settembre del 1961 promossadal perugino Aldo Capitini filosofo, politico, antifascista, poeta ededucatore. Quest'anno è quindi la sessantesima edizione

Alcuni potrebberoconsiderarla un segno di scarsa incidenza data l'espansione delle condizioni diimpoverimento, ingiustizia strutturale, violazione dei diritti umani, terzaguerra mondiale a pezzi come ci ricorda Papa Francesco, crescenti disastriambientali. 

Ma è più che mai necessario e importante proprio nelle situazionidifficili continuare a progettare un'umanità di giustizia e di paceraccogliendo in un immenso noi tutte le persone, i gruppi, i movimenti, leassociazioni e le istituzioni che su tutta la faccia del Pianeta nei posti piùnoti e in quelli nascosti e sconosciuti esprimono con tenacia e perseveranza inconcrete esperienze il progetto di un altro mondo molto più giusto e umano diquesto anche nel ricordo di tante persone la cui vita è stata dedicata a questofine; fra loro con particolare riconoscenza quest'anno Gino Strada. 

In questaconsiderazione generale di fondo si avverte sempre più l'urgenza di una riformadell'ONU per l'assunzione di decisioni proprie per un governo mondiale con iprocessi necessari in un mondo sempre più interdipendente. Un progetto arduosul quale l'Università dei diritti umani di Padova fondata da Antonio Papiscaha elaborato in modo significativo. 

Il tema della marcia di quest'anno è l’ICare di Barbiana: cioè il prendersi a cuore, assumere la responsabilità dellacura. Si può proprio affermare che la dimensione fondamentale della cura puòattribuire alla pace questo nuovo nome; la crescita di cultura, etica, politicadella cura sono quanto mai indispensabili in continuità. Anche l'esperienzadrammatica della pandemia lo ha evidenziato e continua a ribadirlo. Tuttal'umanità è nella medesima situazione con le evidenti disuguaglianze nella curae ora nella vaccinazione. 

La cura è il contrario dell’indifferenza e peggio diogni pregiudizio e discriminazione; è attenzione, vicinanza, coinvolgimento,sostegno, cammino comune, concreta prossimità: con le persone e nell’ interdipendenzaplanetaria con tutti gli esseri viventi. 

Cercare di essere e di diventare donnee uomini, giovani artigiani della pace significa crescere interiormente,scegliere la nonviolenza attiva, esprimere con forza la contrarietà allaproduzione e al commercio delle armi, ad ogni guerra ; affermare i dirittiumani per ogni persona, comunità e popolo, liberarsi da ogni pregiudizio,indifferenza, odio e violenza; essere attenti, accoglienti e vivere la concretaprossimità con chi si trova in situazioni di tribolazione, difficoltà, fatica;affermare l'importanza fondamentale per tutti della salute, del lavorodignitoso e in sicurezza: è davvero sconcertante e molto dolorosa einaccettabile la successione delle morti sul lavoro; ribadire ed attuare che lascuola è il processo formativo fondamentale; porre la massima attenzione e curaper tutte le espressioni della vita, per l'intero ambiente vitale, come igiovani come i giovani continuano con motivazioni documentate e profonde apretendere. 

Tanti sono i maestri di pace uno certamente padre Balduccicondannato nel 1963 dal Tribunale di Firenze per aver difeso un obiettore dicoscienza.

 Sulla sua tomba nel cimitero diS. Fiora suo paese natale, alle pendici del monte Amiate scorrono alcunescritte, fra cui: “Gli uomini del futuro saranno uomini di pace o non saranno”nella duplice accezione: che si distruggeranno insieme all’ ambiente e cheproprio per questo se non sono impegnati per la pace non sono degni di essereconsiderati umani. 

La Perugia- Assisi assume anche i cammini di pace vissuti inFriuli terra di guerre e terra di Pace come avevamo intitolato un importanteconvegno svoltasi a Udine nel maggio 1983 come Comitato friulano per la pace.

Il cammino continua ogni giorno per la costruzione della giustizia e dellapace, per l'espressione concreta della cura. 

Ciascuna e ciascuno di noi èchiamato ad esserci.

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