La tradizione della fede, una fede che «prevale sulle dottrine che la rappresentano», è una tradizione vivente. Per questo l’esperienza religiosa e la stessa indagine teologica non sono mai fini a se stesse, perchè raggiungendo Dio raggiungiamo anche l’uomo e la sua storia. Lungo questa direttrice, Raniero La Valle si interroga sull’enigma della libertà, nella quale, più che nella ragione, trova lo specifico umano e la radice divina dell’uomo, e lo fa assumendo le sfide del mondo, il dramma della crisi spirituale e politica italiana, e dedicando alcune pagine bellissime all’amore e al matrimonio, al mistero del male e del peccato. Su tutto emerge la modernità del messaggio, ormai irrinunciabile, del Concilio Vaticano II, emblema del rinnovamento della Chiesa del nostro tempo e dell’umanità stessa: l’uomo non è sfigurato, nella sua stessa natura, dalle conseguenze del peccato originale, ma dispone dei doni necessari per affrontare le prove e prendere in mano la storia. Alla domanda più drammatica tramandataci dal Novecento, la risposta è: «Sì, ce la possiamo fare». Nellavisione conciliare Dio non si è pentito dell’uomo, vi rimane come immagine e sposa le cause della sua recente liberazione: nel lavoro e nelle lotte sociali, nella riconquistata dignità della donna, nei rapporti fra le nazioni, nel riscatto dei popoli dal dominio e dalla guerra. Nelle parole semplici ma rivoluzionarie di Giovanni XXIII, Pacem in terris, la pace è per la terra: il paradiso, non l’apocalisse.
Interventi di presentazione
Gianpaolo CarbonettoGiornalista
Pierluigi Di PiazzaResponsabile del Centro BalducciRiflessioni
Raniero La ValleAutore del libro, giornalista e scrittoreDialogo con i partecipantiMomento conviviale
RANIERO LA VALLE, (Roma 1931) è stato parlamentare della Sinistra indipendente dal 1976 al 1992. Da direttore dell’Avvenire d’Italia ha raccontato il Concilio Vaticano II anche ai vescovi che non sapevano il latino.Per la televisione ha documentato storie di ordinario genocidio, si è occupato del Vietnam, della Cambogia, della Palestina e del Salvador, ha seguito i dialoghi tra le religioni e la marcia dei pacifisti a Sarajevo.In Parlamento è stato tra gli artefici della legge sull’obiezione di coscienza.Ponte alle Grazie ha pubblicato Prima che l’amore finisca (2003) e Se questo è un Dio (2008).