Premio Rotta Balcanica

Nel trentennale della strage di Mostar

Trieste, sabato 27 e domenica 28 gennaio
Comunicato stampa. Nel trentennale della strage di Mostar la primaedizione del premio rotta balcanica. Tornano le giornate del premio conapprofondimenti, mostre e proiezioni e il conferimento del premio dellaFondazione Luchetta Ota D’angelo Hrovatin al regista Andrea Segre.

Trieste – Sono passati trent’anni dal 28 gennaio 1994, giorno in cuipersero la vita Marco Luchetta, Alessandro Saša Ota e Dario D’Angelo, itre giornalisti della sede Rai di Trieste uccisi a Mostar Est da unagranata mentre giravano le riprese per un servizio sui bambini senzanome. Da allora, la tragedia è diventata il simbolo del giornalismo chedenuncia la rimozione delle verità scomode, come i diritti violati deiminori, le guerre fratricide dimenticate, le migrazioni di persone chescappano dai conflitti o dalle zone colpite da calamità e daicambiamenti climatici.
Nel trentennale della morte dei tre giornalisti, la Fondazione LuchettaOta D’Angelo Hrovatin li ricorda con il conferimento del Premio RottaBalcanica. Una prima edizione dedicata a un tema che vede Trieste comeporta di accesso all’Europa per migliaia di persone, la maggior partedelle quali provenienti da Siria, Afghanistan, Iran, Iraq e Pakistan,che lungo la Rotta sono spesso vittime di violenze, torture,respingimenti e restrizioni arbitrarie. Due le giornate dedicate alnuovo premio e al ricordo della tragedia che colpì non solo iprofessionisti, le loro famiglie e i colleghi del servizio pubblico, mauna città intera, che si strinse loro attorno nei giorni del lutto eche non ha dimenticato.

Ivincitori del Premio Rotta Balcanica
Per la Sezione Stampa il Premio è stato assegnato a Linda Caglioni,giornalista freelance che per Altreconomia ha raccolto la testimonianzadi Noureddine, padre marocchino che ha perso il figlio Yasser sullaRotta balcanica nel maggio del 2020. La famiglia, tuttavia, ha potutocelebrare il suo funerale solo nel novembre del 2022, dopo uncomplicato e costoso iter burocratico per il rimpatrio della salmadalla Croazia. Ancora oggi, Noureddine si batte per conoscere leprecise circostanze che hanno portato alla morte di suo figlio.
Per la Sezione Immagini sono state selezionate Giulia Bosetti edEleonora Tundo di Presadiretta, Rai 3, che con il viaggio-inchiesta alconfine tra Bosnia e Croazia hanno documentato come funzionano letecnologie per il controllo delle frontiere finanziate dall'UnioneEuropea e qual è il loro impatto sulle vite dei migranti in fuga sullaRotta balcanica. Elicotteri con termocamere che rintracciano le personefino a 10 chilometri di distanza, apparecchiature che individuanoperfino i battiti cardiaci, rilevatori di respirazione: milioni di eurodi investimenti per trasformare l'Europa in una fortezza impenetrabile.
I due servizi vincitori sono stati scelti tra le trenta candidaturepervenute alla giuria presieduta dalla giornalista Maria ConcettaMattei, direttrice della Scuola di Giornalismo di Perugia, e compostadalla giornalista Fabiana Martini, Segretaria di Giuria, da CarloBartoli, Presidente nazionale Ordine dei Giornalisti, Matteo Bruni,Direttore Sala Stampa Santa Sede, Esma Çakir, Presidente AssociazioneStampa Estera in Italia, Francesco De Filippo, Responsabile ANSA FVG,Cristiano Degano, Presidente Ordine dei Giornalisti FVG, Igor Devetak,Direttore Primorski Dnevnik, Vittorio Di Trapani, PresidenteFederazione Nazionale della Stampa Italiana, Fabrizio Ferragni,Direttore Offerta Estero RAI, Roberta Giani, già Direttrice Il Piccolo,Beppe Giulietti, Coordinatore nazionale Articolo 21, Paolo Mosanghini,Direttore Il Messaggero Veneto, Carlo Muscatello, Presidente AssostampaFVG, Roberto Papetti, Direttore Il Gazzettino, Paolo Roncoletta,Caporedattore TGR FVG, e Maarten Van Aalderen, corrispondentedall’Italia per De Telegraaf.

Legiornate del Premio
Non solo il conferimento del Premio Rotta Balcanica, ma anchel’assegnazione del Premio della Fondazione Luchetta, i panel diapprofondimento, l’inaugurazione di una mostra e la proiezione di duefilm per le Giornate del Premio. Il fine settimana tra sabato 27 edomenica 28 gennaio si annuncia come una preziosa occasione per onorarela memoria di Marco Luchetta, Alessandro Saša Ota e Dario D’Angelo conle grandi voci del giornalismo d’inchiesta. L’appuntamento è sabato 27al Teatro Miela alle 16 per l’apertura ufficiale dei lavori e perl’inaugurazione della mostra “Vite abbandonate. Immagini dal Silos”,dedicata ai richiedenti asilo che provengono dalla Rotta Balcanica etrovano nel vecchio edificio, ormai a rischio crollo, un primo precariorifugio mentre attendono un posto dignitoso in un centro diaccoglienza. Le difficoltà, la paura e i molteplici risvoltipsicologici sono al centro di “The Mind Game” documentario dellaregista olandese Eefje Blankevoort, che racconta l’enorme pressionementale provata da giovani rifugiati. Una prima visione, in programmaalle 16.15, che vede la collaborazione dell’Associazione TutoriVolontari del Friuli Venezia Giulia. “L’infanzia negata lungo la RottaBalcanica” è il tema del primo panel, a partire dalle 17.30, con lapresenza di Giuseppe Ciulla (Il Cavallo e la Torre, Rai 3) e FrancescaGhirardelli (Avvenire), finalisti del Premio Luchetta, di GianfrancoSchiavone, presidente dell’ICS-Consorzio Italiano di Solidarietà, e diTiziana Bongiorno dell’Associazione Tutori Volontari del Friuli VeneziaGiulia, introdotti e moderati dalla giornalista Anna Piuzzi. A seguire,alle 18.30, la consegna ufficiale dei premi del bando Rotta Balcanica(Sezione Stampa e Sezione Immagini) e del Premio della FondazioneLuchetta assegnato al regista Andrea Segre «perché nella sua vastaproduzione filmica e documentaristica ha scelto sempre di guardare conprofondità alla vita reale di persone spesso forzatamente poste aimargini della vita sociale come i migranti e i rifugiati svelando comesi costruiscano su di essi narrazioni distorte che alimentano pauretanto irrazionali quanto funzionali a mantenere gli stessi incondizioni di marginalità sociale non riconoscendo loro l’importantepeso che, da tempo, migranti e rifugiati hanno nella società enell’economia italiana». “La Rotta Balcanica, una strada senza diritti”è il titolo del secondo momento di approfondimento che, a partire dalle19, vedrà confrontarsi Linda Caglioni (Altreconomia), Giulia Bosetti edEleonora Tundo (Presa Diretta, Rai 3), vincitrici del Premio Luchetta,Arianna Egle Ventre (Left) e Simone Modugno (Rainews), finalisti delPremio Luchetta. Introduce e modera il giornalista Marko Marinčic. Alle20.30, a conclusione della prima delle due Giornate del Premio, laproiezione del film “Trieste è bella di notte” alla presenza delregista Andrea Segre che con la sua pellicola ha saputo «magistralmentedare voce a vittime di prassi violente ed illegali che si consumavano,con indifferenza, proprio nel territorio triestino e ha così ridatoalla città e alla sua comunità la possibilità di aprire gli occhi suquanto stava avvenendo».
Domenica 28 alle 16, sempre al Teatro Miela, il momento più toccantecon “Mostar: trent’anni e oltre”, ricordo — a partire dal docufilmrealizzato dalla sede regionale della Rai del Friuli Venezia Giulia,che sarà trasmesso domenica 28 alle 9.10 — di Marco Luchetta,Alessandro Saša Ota e Dario D’Angelo, a cura di Cristiano Degano,presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Friuli Venezia Giulia. Ilricordo sarà aperto da un videomessaggio della presidente della RaiMarinella Soldi. Traendo spunto dal tragico evento, alle 17 prenderàavvio “Andare, vedere, raccontare e tornare”, panel dedicato a come ècambiata la sicurezza degli inviati, alla presenza di Azzurra Meringolo(Rai), Nello Scavo (Avvenire), Barbara Schiavulli (Radio Bullets),Lorenzo Tondo (The Guardian), inviati; Massimo Belluzzo, presidenteANSI-Associazione nazionale service italiani; Federica Genna, SeniorManager Fondazione Safe, e Michele Bonacina, Psicologo Psicoterapeuta,responsabile parte psicologica dei corsi HEAT Fondazione Safe.Introduce e modera Vittorio Di Trapani, presidente della FederazioneNazionale della Stampa Italiana. Tutti e tre i panel sono statiaccreditati dall’Ordine dei Giornalisti.

Lacommemorazione a Mostar:
Luchetta, Ota e D’Angelo verranno ricordati ufficialmente anche aMostar martedì 30 gennaio in un appuntamento promosso dall’Ambasciatad’Italia in Bosnia Erzegovina alla presenza di una delegazione compostadai familiari delle vittime e da alcuni giornalisti, che verrà anchericevuta dalla municipalità di Mostar.

LaFondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin
La Fondazione Luchetta Ota D'Angelo Hrovatin nasce in risposta a duegrandi tragedie che hanno colpito il mondo del giornalismo triestino enon solo: la morte dei giornalisti Marco Luchetta, Alessandro Saša Otae Dario D’Angelo, troupe TV della sede RAI di Trieste, nel 1994 aMostar, e a due mesi di distanza Miran Hrovatin, operatore triestino,che ha perso la vita assieme a Ilaria Alpi, mentre svolgevanoun’inchiesta di traffici illeciti di armi e rifiuti tra Italia eSomalia.
Da allora, la Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin opera asostegno dei bambini e bambine feriti in guerra o colpiti da malattienon curabili nei Paesi di origine e dei familiari che li accompagnano.Le famiglie sono ospitate a Trieste nei centri d’accoglienza dellaFondazione e seguiti da operatori, professionisti e volontari.

Per info e aggiornamenti: www.premioluchetta.comwww.fondazioneluchetta.eu


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