PRIMA VIVERE

Il comunicato delle Donne in Nero

Udine, 22 ottobre 2020
PRIMAVIVERE
Il comunicato delle Donne in Nero
Udine, 22 ottobre 2020

Abbiamo bisogno di una sicurezza armata? Di spese militari abnormi? Odi una sicurezza che sia tutela e cura della vita collettiva? Ilcomunicato delle Donne in Nero di Udine.

La pandemia da Covid-19 ci ha fatto scoprire quanto siamo vulnerabili.Abbiamo capito che sicurezza significa disporre di cure adeguate per lavita delle persone e questo implica investire nella sanità, nellaprevidenza, nell’assistenza, nella scuola e nell’università, ambitipesantemente ridimensionati negli ultimi decenni dalle politiche ditaglio del welfare.
Tra febbraio e maggio, durante il lockdown, il Governo ha dovutoimpiegare consistenti risorse nel tentativo di tappare le falledel  sistema sanitario nazionale e dell’istruzione pubblica, ma ora torna a diffondersi il contagio e siripropongono situazioni d’emergenza negli ospedali, nei servizisanitari territoriali, nei trasporti, nei tanti ambiti della vitasociale. Servono ulteriori risorse,  meglio distribuite eutilizzate  rispetto ai mesi precedenti! 

Tuttavia, in questo periodo il Governo non ha mai messo in discussionele spese militari italiane, che nel 2020 raggiungeranno il recordstorico di 26 miliardi di euro con unincremento di oltre il 6,4%  rispetto al 2019!
Si continuerà a finanziare 36 missioni militari all’estero (per unaspesa annua di circa di 1,3  miliardi).
Si confermeranno gli acquisti di:
  • cacciabombardieriF35 dal costo unitario di 135 milioni di euro. Con un  soloF35  si potrebbero allestire 92 asili nido pubblici o mettere insicurezza 242 scuole, oppure garantire l’assistenza a 5.220 persone nonautosufficienti;
  • unnuovo sottomarino dal costo di 650 milioni di euro con cui sipotrebbero allestire 6550 letti per terapia intensiva;
  • nuoviblindati, elicotteri, missili per una spesa di 5000 milioni di euro in6 anni con cui si potrebbero attrezzare 4200 letti d’ospedale inpiù all’anno.
Nel contempo le industrie militari italiane, che hanno continuato aprodurre anche durante il lockdown, aumentano le proprie esportazioni,in particolare verso i Paesi extraeuropei. Nel 2019 l’Egitto si è confermato come ilprimo paese destinatario di commesse militari italiane, per unvalore di 872 milioni di euro.
Con una scelta estremamente grave, inquesti giorni il Governo ha confermato la consegna di due fregate Fremmalle autorità egiziane, senza mai sottoporre tale decisione alParlamento, come invece prescrive la Legge 185 del 1990, che vietal’esportazione di armi a Paesi responsabili di gravi violazioni delleconvenzioni internazionali in materia di diritti umani.
Il regime di Abd al-Fattah al-Sisi continua ad ostacolare le indaginisulla morte Di Giulio Regeni, orribilmente torturato nelle carceriegiziane e continua a privare della libertà Patrick Zaky, ricercatorepresso l’Università degli Studi di Bologna, e con lui centinaia dioppositori politici, sindacalisti, giornalisti, intellettuali,attivisti per i diritti umani.

La produzione e il commercio di armi,gli eserciti, le spedizioni e le esercitazioni militari non difendonola vita ma portano la morte, necessitano del “nemico”, peggiorano irapporti sociali, contribuiscono ad alimentare i conflitti, assorbonograndi quantità di risorse a scapito di settori essenziali, come quellidella cura.

Insieme alle reti pacifiste italianechiediamo
  • la riduzione drastica delle spese militari (che ammontano a 70milioni di euro al giorno!);
  • una moratoria di un anno sull’acquisto di nuovi sistemi d’arma,con un risparmio possibile di oltre 6 miliardi sul 2021, da destinare ainvestimenti su scuola e sanità
Con AmnestyInternational e la Rete Italiana Pace e Disarmo
chiediamo con forza al Governo italiano di attenersi alle normenazionali e internazionali,
impedendo la vendita di materiali di armamento all’Egitto.

PRIMA VIVERE. IN UNA TERRA LIBERATA DALLOSFRUTTAMENTO
DELLE RISORSE, DALL’INQUINAMENTO, DA TUTTE LE ARMI!

Donnein Nero di Udine

I dati utilizzati nel testo sonotratti dal sito della Rete Italiana Pace e Disarmo
https://www.disarmo.org/https://www.facebook.com/RetePaceDisarmo/

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