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Relazione del Presidente
All'assemblea del Centro Balducci
Zugliano, martedì 9 maggio 2023
Paolo Iannaccone
Relazionedel Presidente
All'assemblea del Centro Balducci
Zugliano, martedì 9 maggio 2023
Paolo Iannaccone, presidente del Centro Balducci, ha presentato la suarelazione all'assemblea dei soci del 9 maggio.
La prossima settimana sarà trascorso un anno dalla partenza diPierluigi. Avrei voluto definirlo “nostro”, ma mi sono subito resoconto che quel “nostro” rischiava di essere fuorviante, un appropriarmidi qualcuno che, di fatto, appartiene a una moltitudine che supera digran lunga il mio incontro personale con lui e addirittura la stessarealtà per la quale egli si è speso in più di trent’anni di vita inquesta piccola frazione del Comune di Pozzuolo del Friuli. Perché difatto sono in tanti a sentirlo “nostro”, quei tanti che si sono sentititoccare il cuore e interpellati, provocati dai suoi scritti e dalle sueparole, dai suoi gesti e dai suoi sguardi, dalla sua radicalitàevangelica e dal suo metterci sempre la faccia in prima persona indifesa degli indifesi e talvolta degli indifendibili. Per citareErnesto Balducci, Pierluigi, pur con i segni della fragilità umana chelo hanno accompagnato, con la sua vita ha dato luce all’“uomoplanetario”.
Non è un caso che l’Istituto comprensivo di Pozzuolo del Friuli abbiarichiesto all’unanimità la sua intitolazione a Pierluigi, trovando intempi molto brevi un “Sì” dal Ministero dell’Istruzione con la seguentemotivazione: “
rendere omaggio a unuomo di profonda cultura, docente, scrittore, giornalista, educatore,che ha dato una forte impronta al territorio di riferimentodell’Istituto Comprensivo di Pozzuolo del Friuli nel segnodell’accoglienza, del dialogo, della legalità, della giustizia, dellasolidarietà, della promozione dei diritti umani, della non violenza,della conversione ecologica
”. Sabato 20 maggio, alle 10.00,tornati dall’incontro con papa Francesco, saremo in tanti nell’areaverde della Scuola secondaria di primo grado di Pozzuolo percondividere pubblicamente la gratitudine e la gioia di questa sceltache ribadisce con forza il dono che Pierluigi è stato anche per laComunità civile e per il mondo giovanile, per cui egli si è speso comeprete, come educatore, come uomo.
Dicevo: è trascorso un anno dalla sua morte. Pochi mesi di una gravemalattia in tempi rapidi ce l’hanno sottratto lasciando tutti sgomentie confusi, con un vuoto di paternità incolmabile dal punto di vistaumano, che ha generato un generale, perdurante sconforto. Però propriosu questo punto al termine del presente intervento vorrei dire qualcosadi più puntuale che permetta alle suore, al personale, ai soci e aivolontari del Centro Balducci, ai parrocchiani di Zugliano e a tantiamici e amiche che in Pierluigi hanno trovato un saldo, profeticoriferimento per la propria vita di non restare imprigionati in undolore incapace di guardare al futuro se non con nostalgica tristezza.Se qualche passo lo abbiamo fatto assieme a lui, sappiamo che, condelicatezza e umiltà, ci avrebbe indicato strade capaci di elaborare illutto in senso autenticamente umano, trasformando il dolore in vitaancora da spendere con credibilità ed entusiasmo.
Con l’Assemblea dei soci del 29 giugno scorso, su proposta del vecchioDirettivo, ne avete dato fiducia a uno nuovo, appositamente allargato amotivo delle diverse competenze e composto da una decina di personelegate in vario modo a Pierluigi, di cui anch’io ne sarei stato partein quanto del gruppo dei preti della Lettera di Natale. La situazionefu tale che si ritenne conveniente che fossi io a presiederel’Associazione; ne fui onorato e con grande trepidazione accettaisolamente per la profonda amicizia con Pierluigi e perché rassicuratodi non esser lasciato solo al timone e che si sarebbe proseguito uncammino “in cordata”, con il sostegno fondamentale del Direttivo e dichi nel corso degli anni aveva dato e continuava a promanare il suopersonale contributo affinché il Centro Balducci divenisse quello cheè: una realtà conosciuta a livello internazionale per i suoi duepilastri, l’accoglienza di profughi e richiedenti asilo, e lapromozione culturale, perché accogliere è soprattutto incontrarel’altro con la sua storia, la sua cultura, la sua spiritualità; senzala promozione culturale non matura una cultura di pace e di giustizia,una cultura della legalità, della non violenza e del rifiuto dellearmi, una cultura dell’accoglienza e del rispetto di ogni identità ediversità, infine e non da ultimo, una cultura del rispettodell’ambiente e di una economia capace di solidarietà.
Un profondo senso di responsabilità ci ha accompagnato in questi mesiche sono stati difficili per almeno quattro motivi:
per la già citata, difficile e complessa elaborazione di un luttoche ha segnato e continua a segnare tutti noi;
per i noti, dolorosi problemi di assestamento di un’Associazioneche ben prima della morte del suo carismatico fondatore sentiva ildovere di riconfigurarsi strutturalmente per dare risposte adeguatealle esigenze richieste dalle convenzioni stipulate con gli Entipubblici e che hanno portato ben prima del nuovo Consiglio aindividuare nella persona di Giuseppe De Mola la figura direttivanecessaria a contribuire con adeguata professionalità allariorganizzazione della struttura; ma anche per i noti, dolorosiproblemi che hanno portato ad alcune defezioni per le quali, nel pienorispetto delle scelte personali, mi sento di esprimere il profondorammarico unito alla speranza di una possibile ricucitura relazionale;
per la consapevolezza della gravità del far fronte alle nuovesfide del nostro tempo rimanendo fedeli ai principi ispiratori efondativi disegnati da Pierluigi nel “sogno di una piccola cosa”, comeavrebbe detto Ernesto Balducci;
per il cambio del personale: accanto a Maddalena Franz e a CarlaRivera, che continuano a operare in sede, in questi ultimi mesi SaraRosso ha sostituito Eleonora Bertoia quale referente dell’accoglienza,mentre Paola Interlandi ha sostituito Teresa Cuttini in segreteria.
Vi posso assicurare che da quel giorno, con l’aiuto di chi ha realmentecontinuato a credere in modo fattivo a quegli ideali, pur nellaconsapevolezza della fragilità di cui ogni persona e ogni realtà umanasono portatrici, un solo faro ha illuminato l’impegno profuso: lacertezza che l’aiuto a chi è emarginato ed escluso, a chi è povero eindigente, a chi vive in condizioni disumane e fugge dalla miseria,dalla guerra e dalla crudeltà umane è la nostra mission.
Per questo motivo mi sento di dire alcuni immensi grazie che misgorgano dal cuore e che, a eccezione di un caso, non vorrei declinarea livello personale per non dimenticare nessuno e perché ognuno già saquanto anch’io sia grato nei suoi confronti:
prima di tutto coloro che hanno traghettato il Centro nei durimesi di malattia di Pierluigi: li abbiamo già ricordati in altrecircostanze, mi sento di farlo anche ora;
tutti i consiglieri che dallo scorso 29 giugno non mi hanno maifatto mancare il loro fattivo, qualificato e concreto sostegno nelportare avanti questa realtà anche nei tempi di cambiamento che ilCentro ha vissuto e sta vivendo;
un grazie a tutti i volontari che, nei vari ambiti di servizio,in alcuni con maggior difficoltà anche per la carenza di persone che nesono parte, sono il vero cuore pulsante di questa realtà; grazie anchealle suore che sono un cuore nel cuore di questa realtà e ai nuovivolontari dell’accoglienza che in questi mesi e e non senza sacrificisono stati indispensabili per gestire con serietà il rapporto con inostri ospiti;
un grazie speciale a Gianna Del Fabbro: con professionalità ecompetenza dovute ai trascorsi presso il Centro, con umiltà, tatto edelicatezza, dedicando un tempo ben oltre il dovuto, ha saputo gestirel’ingestibile permettendo al Centro di non interrompere nulla – dico:nulla! – di quanto promosso, preparando il passaggio e accompagnando inuovi ingressi del personale. Grazie, Gianna, per quanto stai facendoper il Balducci mettendo tra parentesi anche alcuni servizi divolontariato che già svolgevi presso altra realtà.
Tornando all’accoglienza e prima di lasciare la parola a Claudio Pianiper l’analisi e la conseguente approvazione dei dati di bilancioconsuntivo 2022 e di previsione per il 2023, ho già avuto modo dicomunicarvi che pochi giorni prima della partenza di Pierluigi, in unbreve incontro personale, vedendo più importante parlare di questo chedi altro, mi chiese: “Paolo, cosa possiamo fare per questa guerra inUcraina?”. E dopo un breve dialogo mi rispose: “Sì, vanno fatti piccolisegni” – è il titolo che abbiamo dato al Convegno in sua memoria delloscorso mese di settembre – a indicare, da una parte, che un sanoprincipio di realtà ci porta a dire che è delirio di onnipotenzapensare di risolvere tutti i problemi e, dall’altra, che ogni seppurpiccolo contributo è determinante per dare vita a un mondo dal voltopiù umano.
All’interno di questo contesto, la sua sensibilità per chi soffriva loha portato a sentire profondo dolore per quel conflitto, iniziato difatto nel 2014 e portato alle estreme conseguenze con l’offensivamilitare della Russia del 24 febbraio 2022. A tutt’oggi non si vedonosegni di tregua!
Per l’emergenza Ucraina, Pierluigi indisse una raccolta fondi dagliesiti insperati: furono raccolti 83.000 euro, di cui finora, sudelibera del Consiglio direttivo, nel 2022 sono stati utilizzati 6.000euro per acquisto di biglietti aerei per il ricongiungimento di nostriospiti ucraini con familiari in Canada, e altri 39.000 euro perl’acquisto di un furgone da utilizzare per la distribuzione dimateriale umanitario agli sfollati e per gli spostamenti delle personein fuga da aree insicure, e la ristrutturazione della sede di DobriLiudi Bukovunu, organizzazione di volontariato della città ucraina diKitsman al fine di accogliere i profughi che lì si rifugiano. Di questi39.000 euro, 11.000 euro sono stati accantonati per essere corrispostinel corso del 2023 a completamento dei lavori.
Dopo la sospensione negli ultimi due anni della partecipazione ai bandiprefettizi a motivo della nostra “protesta” a fronte di un pesanteinasprimento della legislazione sull’immigrazione – cosa peraltro noncerto migliorata con l’attuale Governo – l’emergenza Ucraina ha portatoalla ripresa della collaborazione con le istituzioni deputate,
in primis
la Prefettura di Udine ei Comuni di Pozzuolo del Friuli e di Udine; ciò ha permesso la costanteaccoglienza di 25 profughi ucraini, ai quali si devono aggiungerealtrettanti profughi e richiedenti asilo accolti in solidarietà graziealle offerte di singoli, famiglie e piccole realtà, che continuano acredere che accogliere sia un verbo foriero di un futuro più bello elibero per tutti. Perché accogliere non significa solo dare unastruttura in cui risiedere e fornire quanto di necessario persopravvivere, ma significa costruire un possibile percorso che a noipiace chiamare “di uscita”, dove le persone possano divenire per quantopossibile autonome a livello abitativo e lavorativo; così al 31dicembre scorso gli ospiti totali erano 43 di cui 20 minoriaccompagnati; gli ospiti accolti nel 2022 sono stati 63 di cui 30minori; quelli usciti nel 2022, 44 di cui 20 minori.
Non posso dimenticare l’ultimo “sogno” realizzato da Pierluigi assiemealla Terza Via del Centro Socio Riabilitativo Educativo dell’AreaDisabilità dell’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale e trefamiglie di persone disabili: l’accoglienza in un ambiente protetto eall’interno del secondo appartamentino della casa canonica di tregiovani (Matteo, Michelangelo e Antonio), seguiti da Michela Avanzidelle strutture territoriali e a Zugliano in autonomia abitativa,pienamente integrati con la vita del Centro. I ragazzi sono un segnoforte di speranza, una risorsa di vita per il Centro.
Anche in quest’ambito non posso non citare i volontari dell’ambitomedico, infermieristico e socio-assistenziale che si prodiganoscremando le situazioni che possiamo affrontare in sede e tenendo irapporti con i competenti reparti dell’Azienda sanitaria.
È proseguita e si è rafforzata l’offerta di corsi di italiano peradulti attraverso la presenza presso il Centro sia del CPIA (CentroProvinciale Istruzione Adulti), sia di nuovi insegnanti volontari:permettere alla persona proveniente da un altro Paese di conoscere lalingua italiana favorisce l’integrazione a livello economico, sociale eculturale.
Grazie alla preziosa disponibilità di una ventina di insegnantivolontari si è riavviato anche per il 2022 – e ora per il 2023 – IlDoposcuola aperto ai ragazzi di elementari e medie, sia ospiti delCentro, sia residenti sul territorio, vuole accompagnare i ragazzi a unrecupero scolastico colmando le lacune di apprendimento e vivendoimportanti momenti di socializzazione capaci di valorizzare lo starbene insieme.
Nel 2022 è pure continuata la collaborazione con il Banco Alimentareper l’approvvigionamento di derrate alimentari provenienti dai progettiFead-Agea e Colletta alimentare, sia di cibo fresco proveniente daisupermercati con i quali siamo in accordo.
Con la distribuzione dei prodotti alimentari secchi abbiamo raggiuntonel corso del 2022 complessivamente 1.086 nuclei familiari per untotale di 3.878 persone. Gli assistiti, provenienti da circa 20nazionalità diverse, sono pressoché italiani (38%). Questo datostupirà, ma la dice lunga sull’aumento delle povertà nella nostranazione e nei nostri paesi.
Nel 2022 è ripresa la distribuzione di vestiti e articoli per la casa(tendaggi, coperte, piumoni, stoviglie, pentole, passeggini ecarrozzine, giocattoli,… al Centro si è visto passare di tutto…) donatida privati e presi in carico dai volontari che accuratamenteselezionano il materiale eliminando quello in cattive condizioni.
L’area della promozione culturale si è rinnovata grazieall’integrazione del gruppo culturale fatto da persone coinvolte nelpensare agli eventi: durante il 2022 solo in Sala Petris si sonoorganizzate più di una ventina di iniziative promosse dal Centro mentrealtrettante sono state promosse da altri enti o coorganizzate. Nellasaletta adiacente solo gli esterni l’hanno utilizzata una quindicina divolte.
Fondamentale nell’area cultura la presenza della Biblioteca, che offretremila libri in catalogo. E pure questo è un lavoro meticoloso eprezioso, che richiede tempo ed energie.
Da ultimo cito anche il gruppo dei volontari e delle volontarie dellacucina, sempre pronti con grande generosità e umiltà a offrire tempo edenergie per ravvivare i momenti assembleari con momenti diconvivialità, dandoci la possibilità di far crescere attorno allatavola la comunione tra noi.
Vi annuncio inoltre che si è cominciato a lavorare per ottenereattraverso un ente accreditato la disponibilità di alcuni giovani inservizio civile universale, per cui a partire dal 2024 alcuni giovanifriulani potrebbero beneficiarne, nella consapevolezza del valoredell’esperienza che potrebbero vivere qui.
Fra qualche giorno vivremo alcuni momenti significativi in ricordo diPierluigi. Oltre a quello di sabato 20 maggio per l’intitolazione aPierluigi dell’Istituto Comprensivo, domenica 14 maggio ci ritroveremoa Tualis, alle ore 10.30, per la celebrazione dell’Eucaristia da mepresieduta, celebrazione a cui seguirà un momento di ricordo e dipreghiera nell’attiguo cimitero;
lunedì 15, giorno anniversario della morte di Pierluigi, alle ore18.00, ci ritroveremo in Sala Petris per un momento di preghieraecumenica assieme a rappresentanti delle Comunità ebraica, musulmana,ortodossa, buddista e protestante, momento qualificante del rapportoecumenico che ha sempre accompagnato la vita di Pierluigi.
Ho esordito rimandando a un tema a me caro e sul quale vorrei direancora qualcosa anche a nome del Consiglio direttivo portandovi unaproposta concreta, che mi sento di anticipare e fin da subito dicaldeggiare.
Sono personalmente convinto che parte del profondo disagio vissuto neimesi successivi al sorgere della precoce malattia e alla repentinamorte di Pierluigi, e manifestatosi in modalità diverse e in qualchecaso anche in modo violento e divisivo, sia dipeso dalla seriadifficoltà nel trovare strumenti per elaborare il lutto non solo di unapersona cara, alla quale abbiamo voluto e continuiamo a volere un granbene, ma anche di una persona che è stata capace di fondare una realtàche ha “gusto di futuro” proprio perché capace di vitali relazioni diaccoglienza reciproca nella diversità di lingua, cultura, identità ecredo, a partire dalle persone più fragili, povere e dimenticate, dallequale tutti abbiamo qualcosa da imparare.
Per continuare a camminare in modo deciso e maturo sui solchiincredibili e indelebili di grazia segnati da Pierluigi, ritrovandolovivente nei volti da lui amati, cercati e accolti – ricordate cosadiceva don Ciotti ai funerali? “Non cercate Pierluigi sotto la terra,sotto la pietra, tra i morti. Vi prego, continuate a cercarlo tra ivivi, tra le persone che ha amato, che ha accolto” –, ritengo chetutti, io per primo, abbiamo bisogno di fare un cammino ancoradisatteso e inesplorato.
Perché dalla morte se ne può uscire in due modi: ritrovandocifrantumati, disorientati, imprigionati in un dolore nostalgico che nonha sbocchi, da orfani perenni, con gli abiti sempre a lutto e rancorosiverso il destino, gli altri, il mondo… oppure accogliendo l’inevitabiledolore e smarrimento, elaborando i sentimenti negativi per far sì chela morte si trasformi in una straordinaria opportunità.
La morte prematura di Pierluigi consegna a tutti noi una domandafondamentale che è al contempo una sfida, un compito e un test:
saremo capaci di diventare degni eredi diuna storia che ha provato a piantare semi di inedita fraternità?
È una
sfida
, perché ognievento doloroso chiede alle persone e alle comunità il coraggio ditrasformarlo in evento vitale; è un
compito
,perché in ogni interruzione è comunque nascosta la voce del Signore cheindica nuovi traguardi di fraternità; è un test perché, a seconda dicome abitiamo un evento negativo, possiamo stabilire a che punto dimaturità è giunta la nostra vita spirituale.
Per intraprendere questo cammino di fiducia, dopo un attento ascoltoabbiamo voluto affidarci a persone esperte in questo campo: si trattadi Ignazio Punzi e Maria Letizia Lombardi dell’impresa sociale“L’aratro e la stella”. Dai molteplici incontri con loro è nata laproposta intitolata significativamente “Diventare degni eredi” chevivremo alla ripresa autunnale, dopo il prossimo Convegno di settembre,a partire da sabato 14 ottobre 2023. Vi chiedo di mettervi in gioco, difidarvi e di aprirvi a questo cammino: sarà foriero di novità e digioia, porterà frutti nuovi di quei semi che Pierluigi aveva seminato eche ancora non erano maturati… perché attendono una terra buona che lifaccia fruttificare. Sei tu, sono io, siamo noi. Buon cammino, insieme!
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