Diventato vescovo a soli 35 anni, Samuel Ruiz Garcia ha vissuto 40 anni nella diocesi di San Cristobal, fino a quando si è ritirato, continuando il suo impegno per la giustizia e la pace, fino a quando le condizioni di salute lo hanno sorretto. Davvero un profeta, “convertito dagli indios” come lui diceva.Si è infatti incarnato pienamente e profondamente nella loro realtà, favorendo e sostenendo la loro dignità umana, culturale, linguistica, una teologia e liturgia indigena, valorizzando il diaconato che, nelle loro comunità, è di fatto parte della loro concezione e pratica di servizio alla comunità stessa. In modo profetico e coraggioso, deciso, non violento, si è impegnato per la giustizia e la pace in Chiapas, in Messico, in America Latina e in tante parti del mondo.Dopo l’insurrezione degli zapatisti del 1994 è stato scelto per mediare i colloqui fra loro e i rappresentanti del governo messicano. Gli incontri si svolgevano nella cattedrale; per questo la piazza antistante è chiamata “piazza della pace”.Ha fondato nel 1988 il Centro dei diritti umani “Fray Bartolomé de las Casas”, molto importante e attivo.Chiamato dagli indios “Tatic”, cioè padre (non certo eminenza, eccellenza, monsignore) e anche “el caminante” per indicare il suo visitare e incontrare continuamente, con tutti i mezzi e modi le comunità e insieme per il suo camminare il cammino della liberazione e della vita, con la teologia della liberazione. La passione per Dio, per il Vangelo di Gesù, per i poveri, gli indios hanno caratterizzato la sua vita.E’ stato contrastato; hanno cercato di ucciderlo; per un periodo è stato scortato; hanno colpito sua sorella ferendola gravemente; lui l’ha assistita a lungo in ospedale.Abbiamo vissuto la grazia di accoglierlo fra noi al Centro Balducci per il convegno del settembre 2003: “Da vittime a protagonisti della storia; persone, comunità, popoli del pianeta”.Nel teatro Giovanni da Udine gremito ci ha comunicato la sua riflessione: “La globalizzazione degli esclusi”. Lo avevo incontrato a san Cristobal nel luglio 1999; mi aveva dato la disponibilità di un’intervista e di vivere con lui alcuni momenti di semplicità e profondità davvero speciali.Il suo corpo è stato portato a San Cristobal de las Casas e sepolto nella cattedrale con la partecipazione di migliaia e migliaia di indios venuti da ogni parte a salutare Tatic Samuel.
Domenica 30 lo ricorderemo in modo speciale nella celebrazione dell’Eucarestia. Lo abbiamo ricordato anche giovedì sera, 27 gennaio per vivere la giornata della memoria.
Pierluigi Di Piazza