Continuiamo a tener fede all’impegno che ci siamo assunti nel settembre ’92 quando, iniziando pubblicamente l’esperienza del Centro “E. Balducci” (peraltro già discretamente avviata nel febbraio ’89), ci siamo proposti di rapportare con continuità e significato l’accoglienza delle persone immigrate alla promozione culturale.
Proponiamo ora il 13° Convegno, quello che via via in questi anni è diventato un appuntamento atteso e partecipato da tante persone della nostra Regione e di oltre ad essa.
Il tema scelto è stringente, di attualità quotidiana locale e planetaria: il rapporto fra vita e morte, scelte di vita e scelte di morte.
Vita e morte non sono situazioni statiche, ma dinamiche: si progettano,si decidono, si propongono, si alimentano; non riguardano solo la dimensione biologica, ma insieme ad essa, soprattutto le relazioni e le scelte personali, familiari, comunitarie, culturali, sociali, etiche, economiche e politiche.
Ingiustizia strutturale, varie forme di violenze, armi e guerre, diversi terrorismi, oppressioni e discriminazioni, emarginazioni, sofferenze dell’anima, distruzione dell’ambiente producono direttamente la morte, alimentano processi di morte…
Ideali, impegno ed esperienze di giustizia, di non violenza attiva, di convivenza pacifica fra le differenze, di accoglienza, di coinvolgimento, di premura e cura, di partecipato accompagnamento, di relazione positiva con tutti gli esseri viventi direttamente generano la vita e alimentano dinamiche, relazioni, processi storici di liberazione e di vita.
Per contribuire a rispondere a questi interrogativi, per come si può e si riesce, come negli anni precedenti abbiamo convocato per il convegno donne e uomini provenienti da diverse parti del Pianeta, con l’attenzione a persone e comunità di cui poco o nulla si sa o si parla e che possono comunicarci lo spirito e il coraggio della vita e la dedizione ad essa, perché possano favorire la “globalizzazione “ della vita e della speranza in un futuro umano.
In allegato il programma in pdf