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Situazione grave nel carcere di Udine
La preoccupazione del garante
5 marzo 2025
La situazione alla Casa circondariale di via Spalato è grave e in chi vi opera all'interno desta una forte preoccupazione: al cronico sovraffollamento (173 persone in locali che ne possono ospitare 95) si aggiunge una crescente esasperazione dei detenuti e degli agenti con aumento di episodi violenti.
L'invito è alle istituzioni perché si mettano in ascolto di quelle voci prima che succeda l'irreparabile.
Di seguito le dichiarazioni rilasciate alla stampa il 5 marzo 2025 da Andrea Sandra e Franco Corleone sulla situazione del Carcere di Udine:
Andrea Sandra:
«Il sovraffollamento non è più un’eccezione ma è la regola e, finché non si interviene per risolvere questo problema, gli altri, a cascata, non si potranno risolvere mai.
Ci sono delle situazioni di tensione che sono crescenti, ma sono appunto dovute al fatto che questo Istituto sta scoppiando per il numero di detenuti, sempre più ampio, detenuti che non dovrebbero stare in carcere, un po’ per il tipo di reato che hanno commesso, che non richiedono una detenzione così importante, e un po’ perché hanno molto spesso un fine di pena molto ravvicinati per cui potrebbero anche beneficiare di misure alternative».
Franco Corleone:
«Questa condizione provoca rapporti difficili tra il personale, la polizia penitenziaria e i detenuti.
Noi siamo terrorizzati ogni giorno che scoppi qualcosa di grave.
Facciamo di tutto – il garante è qui tutti i giorni, le Associazioni di volontariato come “Icaro” sono tutti i giorni in Carcere – per cercare di dare una speranza.
Però la situazione non può protrarsi all’infinito. Noi avremo a maggio l’inaugurazione dei nuovi spazi, nei mesi successivi avremo il teatro, ma, se la condizione di gestione è impossibile, rischia un flop, rischia che cambiamo i muri ma non cambia la realtà, e questo non è accettabile».
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