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Evento
Tutte le vite valgono
Azione di sensibilizzazione verso il problema della Rotta Balcanica
Da domenica 17 gennaio 2021
Appelli
Solidarietà
TUTTE LE VITE VALGONO
Iniziativa di sensibilizzazione
Da domenica 17 gennaio
Riportiamo il comunicato stampa della Rete Diritti Accoglienza Solidarietà Internazionale FVG:
Tutte le vite valgono!
In
Bosnia
migliaia di migranti, in
cammino lungo la Rotta balcanica
, rischiano di morire per stenti e assideramento mentre vengono respinti ai diversi confini
In questo
rigido
inverno
, nel mezzo di una drammatica
pandemia
che colpisce soprattutto i più poveri e deboli, si consuma, a poche centinaia di chilometri dal confine orientale italiano, l’
ennesimo fallimento
della politica che dovrebbe tutelare la vita di ogni essere umano.
Da settimane, nell’area di Biha, in Bosnia, dopo la chiusura e l’incendio della tendopoli di Lipa,
migliaia
di
giovani
afghani
,
iracheni
,
pachistani
,
siriani
,
africani
, da anni
bloccati
lungo la
Rotta balcanica
, vagano nei boschi e nelle campagne, rischiando la morte per stenti e assideramento.
Nel
rimpallo
delle
responsabilità
tra il governo centrale della
Bosnia
e quello
cantonale
,
nessuna soluzione
è stata ancora individuata. I migranti abbandonati di Lipa si aggiungono alle migliaia di uomini e donne precariamente sistemati nei diversi campi della Bosnia nord occidentale, dove è in atto un' emergenza umanitaria.
Denunciamo
le
responsabilità dell’Europa
e del nostro Paese nell’attuazione dei respingimenti a catena, chiamati “riammissioni informali”, messi in atto da Italia, Slovenia e Croazia nei confronti dei migranti. Si tratta di dispositivi
illegittimi
, attivati dalle polizie di frontiera,
finalizzati a ricondurre in Bosnia
uomini, donne e minori che aspirano a una protezione umanitaria, dopo aver tentato, a volte per anni, di attraversare i Balcani.
Questi
migranti
, spesso rappresentati come possibili propagatori del Covid-19,
sono deliberatamente esclusi
dall’Europa, che stanzia cospicui finanziamenti (quasi 100 milioni di euro) per tenerli fuori dai propri confini anziché attuare, nei loro confronti, politiche di accoglienza, integrazione e tutela sanitaria.
Di fronte a tale situazione, oltre alla
raccolta di fondi per interventi umanitari
, sentiamo il bisogno di un coinvolgimento più profondo nelle vicende che riguardano migliaia di persone bloccate lungo la Rotta balcanica.
Rifacendoci ai principi ispiratori dell’azione politica nonviolenta
da domenica 17 gennaio
daremo inizio a uno
sciopero della fame
alternandoci nel digiuno di una giornata per:
• chiedere a tutti i Governi dell’Unione Europea e in primis al Governo italiano di
porre immediatamente fine
ai respingimenti tra Italia, Slovenia e Croazia, a causa dei quali migliaia di persone vengono rigettate in Bosnia, dopo aver subito violenze e vessazioni ampiamente documentate, in aperta violazione delle leggi europee e della Costituzione della nostra Repubblica che tutelano il diritto d’asilo;
•
attuare un piano di ricollocamento tra tutti i Paesi UE dei rifugiati
bloccati in Bosnia che permetta una effettiva protezione e alleggerisca la Bosnia, Paese con risorse limitate ed ancora diviso al proprio interno, delle responsabilità che la UE non vuole assumersi;
• aiutare la
Bosnia
a realizzare un
progressivo programma di accoglienza
e protezione dei rifugiati adeguato alle sue possibilità, escludendo la creazione, finora invece favorita, dei campi di confinamento nei quali isolare i rifugiati in condizioni indegne.
Il
digiuno
coinvolgerà
ogni giorno donne e uomini
che da
diverse
località
si alterneranno nell’arco delle settimane. Ci auguriamo che lo sciopero, avviato in Friuli Venezia Giulia, possa essere
condiviso da persone
,
associazioni
,
movimenti
, che in Italia sono impegnati nella difesa dei diritti umani nell’area balcanica e ovunque in Italia e nel mondo.
Per partecipare al digiuno
inviate la vostra
adesione
a:
retedirittifvg@gmail.com
indicando il Comune di residenza, la professione o il ruolo sociale/istituzionale, allegando una vostra foto con cartello e scritta #rottabalcanica #norespingimenti o un video di max 30 secondi in cui esporre il motivo della vostra partecipazione. I materiali raccolti verranno pubblicati sul sito e le pagine FB della Rete DASI FVG.
Rete DASI FVG:
http://sconfini.net/
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