Dona ora!
Chi siamo
Mission
Storia
Organizzazione
Ufficio di presidenza
Consiglio direttivo
Gruppi di lavoro
Statuto
Bilancio sociale
Trasparenza
Cosa facciamo
Accoglienza
Biblioteca
Cultura
Convegno di Settembre
Altri eventi
Lettera di Natale
Notiziario
Diritti
Rete DASI FVG
Giustizia
Carcere
Cooperazione internazionale
Fondatore
Biografia
Galleria
Riflessioni
Pubblicazioni
Agenda eventi
Come aiutarci
Diventa socio
Volontariato
Servizio Civile
Donazioni
Contributi
Cibo e vestiario
5 per mille
Lasciti testamentari
Contatti
Contattaci
Dove siamo
Iscrizione newsletter
Sala Petris
Dati tecnici e regolamento
Prenotazione
Parrocchia
Orari Messe
Eventi parrocchiali
Foglio della domenica
Siti amici
Cerca nel sito…
Contiene
Inizia per
E' uguale a
Visualizza
10 records
25 records
100 records
Tutto
Dona ora!
Evento
Un occasione per sentirci vicini
Le riflessioni dei ragazzi di Zugliano
Zugliano, domenica 15 marzo 2020
Covid-19
Un occasione per sentirci vicini
Le riflessioni dei ragazzi di Zugliano
Zugliano, domenica 15 marzo 2020
Alcuni ragazzi di Zugliano hanno voluto unire i propri i pensieri, le proprie preghiere, ciò che ci incoraggia in questo momento e trasmetterlo anche a noi, per una sorta di comunione virtuale. Non abbiamo la possibilità di incontrarci, di stare vicini fisicamente così come avviene durante l'Eucarestia della Domenica e allora domattina indicativamente verso le 10,30 ritroviamoci, ognuno nelle proprie case, chi può con i propri cari, per leggere le riflessioni che seguono.
Se questa iniziativa sarà apprezzata potremo riproporla nelle prossime domeniche di quarantena che combaciano con la Quaresima. L'invito è aperto a tutti, non solo a chi fa parte della comunità di Zugliano e indipendentemente dal proprio credo.
Grazie
MATTIA:
Non mollare mai. Oggi è difficile, domani sarà peggio, ma dopodomani ci sarà il sole.
(Jack Ma)
COSTANZA:
Quello che stiamo vivendo è sicuramente un periodo difficile che ci ha portato a modificare il nostro stile di vita e a costringerci in casa senza poter aver interazioni sociali. Penso che la cosa più difficile sia proprio quest'ultima perché come tutti sappiamo l'uomo è un animale sociale ma per tutelare il nostro bene e anche quello altri è bene fare un sacrificio.
I momenti di "noia" però sono anche accompagnati da momenti di riflessione perché in fondo l'uomo pensa costantemente ed è priorio quando non ha nulla di pratico da fare che tiene impegnata la mente e questa inizia a pensare. Ritengo che ognuno di noi un questo periodo abbia pensato sul senso della vita e su quello che ritenevamo scontato che ora non lo è più.
Se prima la quotidianità era andare a scuola, uscire con gli amici e svariate altre cose ora è diventato accendere il TG e sentire le innumerevoli notizie sul virus che non promettono nulla di buono. Speriamo pertanto di risollevarci da questo momento difficile e di rialzarci con più forza di quanto siamo caduti.
PIETRO:
Da un momento all'altro tutto cambia, ciò che appariva scontato ora è proibito: non si può andare a scuola, al cinema, al campetto con gli amici... Il pericolo diventa invisibile: la nonna racconta che in tempi di guerra c'era il coprifuoco ma gli aerei arrivavano davvero, si sentivano... Del virus non percepiamo l'avvicinarsi e perciò pensiamo di esserne indenni, ma pian piano scopriamo gli effetti contando i contagiati, i ricoverati e i morti.
Pian piano scopriamo che le nostre azioni, fino a un attimo prima ritenute impossibili rinunce, diventano vitali non solo per noi stessi ma per la salvezza delle persone che amiamo e soprattutto di quelle che nemmeno conosciamo. Capiamo che l'agire per il bene non risponde alla logica immediata della causa-effetto, non ha vincoli spaziali e neppure personali bensì si estende universalmente. È un atto che richiede perseveranza, gratuità, responsabilità, affidandosi a Dio con la consapevolezza dei nostri limiti.
Preghiamo affinché possiamo sentirci tutti come il colibrì della favola africana che non ha considerato la vastità dell'incendio ma è corso subito a portare l'acqua con il suo becco per spegnerlo.
GIANMARIA:
Dio è innocente perché non giudica. L'uomo è colpevole perché critica. Dio è giusto perché è vita. L'uomo è sbagliato perché uccide la vita, perché uccise Dio, perché uccide Dio; ma dovrà conviverci per sempre in quanto Dio è presente nell'uomo e diverrà un tutt'uno con il genere umano.
Chiedo a tutte le persone presenti di fermarsi, chiedo all'uomo di rendersi conto di cosa si stia infliggendo perché un domani le morti saranno solo numeri e i numeri nullità.
L'uomo ha la libertà di scelta, la libertà di decidere il proprio destino. Ma che sia una divinità o più semplicemente la storia a spiegarcelo non fa differenza. Il fatto che l'uomo sia stato in grado di eliminarsi ed eliminare tutto ciò che ha avuto, farebbe la differenza. In una somma di catastrofi, l'uomo non ha più scuse. I problemi vengono risolti solo quando ti coinvolgono, se sono gli altri ad esserne coinvolti per te non sarà mai un'emergenza.
Penserai di averla fatta franca, di poter continuare ma stavolta affronterai un problema ben più grosso.
Ciò che si vedeva in Africa ieri si vede oggi in Asia, si vedrà in Europa e poi nel resto del mondo.
Ciò che si viveva mille anni fa si vivrà domani. Il proprio orticello, nel bene o nel male, non conterà più nulla di fronte ad una giungla che fa i conti con l'inverno.
E' essenziale unirsi, riparare le proprie ferite con le guarigioni altrui.
Svegliarsi. Analizzare. Comunicare. E' essenziale che chi sta sbagliando venga fermato. Non condannato.
E' essenziale che l'uomo fermi se stesso perchè in mezzo al caos o alle discordie la rinascita sarà la via della salvezza.
VALENTINA:
Quante volte abbiamo visto un film o letto un libro che parlava di una fantomatica epidemia che nel giro di poco tempo aveva portato terrore in tutto il mondo; i negozi con le serrande tirate, le persone che fanno a pugni per un pezzo di formaggio, le pattuglie di polizia che multano chiunque sia rinchiuso in casa...
Quanta adrenalina saliva al solo pensiero di una trama del genere? Tanto è solo un film, non è la realtà, dicevano.
Adesso per avere "trame così" non serve leggere libri o vedere film, basta schiacciare anche un solo tasto sul telecomando e vedere il telegiornale.
E' quasi inquietante quanto un genere letterario possa diventare realtà, bisogna però ricordare che c'è un'enorme differenza tra la fantasia e la realtà.
Dubito che da questa situazione solo una decina di persone ne usciranno illese, perché questo non è un film, è l'oggi.
Da tutto ciò ne usciremo vittoriosi e uniti; facendoci riscoprire dei valori che ormai da tempo davamo per scontati.
Grazie quindi agli autori per il loro sforzo, per il loro piccolo grande impegno. Sono sempre più convinto che il virus ci impegnerà ma ci permetterà grazie anche a questi piccoli segni
della nostra comunità a comprendere il vero significato del vivere insieme, un insieme fatto soprattutto dai buoni propositi dei nostri ragazzi. Se tutto ciò sarà cosa gradita potremo ripeterlo anche le prossime domeniche, invitando chiunque ad inviare le proprie riflessioni, augurandoci ovviamente che non si debba ricorrere ancora per molto a questo strumento di comunicazione ma di potersi rivedere al più presto.
Buona domenica.
Giuseppe
Per il Vangelo della domenica e la riflessione di Pierluigi vai all'apposita pagina
Vedi anche