25 Dicembre 2006 - Riflessione Vangelo di Luca 2,1-14

Vangelo di Luca

25/12/2006

NATALE: MEMORIA PROFONDA

Nel silenzio e nel rinnovato impegno per un mondo umano

 

 

Poi gli angeli si allontanarono dai pastori e se ne tornarono in cielo.

In quel tempo l’imperatore Augusto con un decreto ordinò il censimento di tutti gli abitanti dell’impero romano.

Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a far scrivere il loro nome nei registri, e ciascuno nel proprio luogo d’origine.

Anche Giuseppe andò: partì da Nazareth , in Galilea, e salì a Betlemme, la città di re Davide, egli con Maria, sua sposa, che era incinta, doveva farsi scrivere là.

Mentre si trovavano a Betlemme, giunse per Maria il tempo di partorire; ed essa diede alla luce un figlio, il suo primogenito. Lo avvolse in fasce e lo mise a dormire nella mangiatoia di una stalla, perchè non avevano trovato altro posto. In quella stessa regione c’erano anche dei pastori. Essi passavano la notte all’aperto per fare la guardia al loro gregge.

Un angelo del Signore si presentò a loro , e la gloria del Signore li avvolse di luce, così che essi ebbero una grande paura. L’angelo disse: “Non temete! Io vi porto una bella notizia, che procurerà una grande gioia a tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato il vostro Salvatore, il Cristo, il Signore. Lo riconoscerete così: troverete un bambino avvolto in fasce che giace in una mangiatoia”.

Subito apparvero e si unirono a lui molti altri angeli. Essi lodavano Dio con questo canto:

“Gloria a Dio in cielo e pace in terra agli uomini che egli ama”.

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