Dopo i fatti così drammatici e l'uccisione violenta di Gesù sul Golgota si cerca di ritornare a qualche segno positivo di attività: sembra di poter riprendere ad esempio a pescare, l'attività principale dei discepoli ma si riscontrano delle difficoltà; qualche discepolo non c'è e mette in dubbio l'incontro con Gesù vivente che si è reso presente. Un dramma così grande ha sconvolto totalmente la comunità, si ricerca dei piccoli segni di risposta e di soluzione. Altri discepoli non si accorgono nemmeno che Gesù è presente mentre vanno a pescare; in realtà la pesca abbondante conferma quindi una tendenza positiva. Possono arrostire il pane e mangiarlo sulla riva come segno di incontro e condivisione, un riconoscimento del dialogo fra il gruppo e Gesù. Costui propone a Pietro un compito di responsabilità rispetto alla piccola comunità: non di potere ma di servizio umile e disinteressato. Nella nostra vita abbiamo più volte sperimentato le difficoltà a rispondere e a elaborare situazioni che intervengono in modo inatteso e doloroso; si scruta intorno a noi la presenza di qualche persona, di qualche segno positivo che possa aiutare ad elaborare le difficoltà intervenute cercando di non subirle. Si tratta sempre di presenze, intuizioni, gesti anche piccoli come il mangiare insieme; segni che comunque esprimono speranza, essa si esprime come il movimento dei piedi con le mani che si muovono, si aprono e si stringono, con lo sguardo che ti scruta e col sorriso che interloquisce. Ogni segno di questi desidera esprimere il superamento dalla rassegnazione con la condivisione di presenza e di gesti. Ricordo come diversi anni fa, in Salvador, il teologo della liberazione padre John Sobrino quando gli chiesi com'è possibile superare i momenti drammatici di dolore, come una strage in una comunità, mi rispose dell'importanza che le persone si ritrovino, condividano dolore e pianto, possano mangiare qualcosa insieme, esprimere una preghiera e un canto e insieme guardare avanti nella condivisione del dolore e dell'amore che continua a condurre le loro vite.